Roma-Liverpool, perché crederci è d’obbligo

Tempo di lettura: 4 min

Il primo round della semifinale di Champions contro il Liverpool non è andato esattamente come ci si aspettava. La Roma esce con le ossa rotte da Anfield Road, subendo un passivo di 5 reti a 2, ma con la speranza e la convinzione di poter provare, seppur con estrema difficoltà, a bissare l’impresa dei quarti contro il Barcellona. Proviamo ad analizzare il match di Liverpool, e spiegare i motivi per cui, quella che sarebbe una rimonta storica, è possibile.

Il suicidio tattico di Di Francesco

Abbiamo elogiato, giustamente, Eusebio Di Francesco per il capolavoro tattico contro i blaugrana; questa volta, altrettanto giustamente, ci sentiamo di dire che gran parte della colpa per il tracollo giallorosso dei primi 75’ è sua. Tenere una linea difensiva così alta contro il temibile e rapidissimo tridente Mane-Firmino-Salah è stata una scelta delittuosa. I Reds hanno trovato così tanto campo da attaccare, e con la velocità dei loro esterni hanno mandato in crisi il reparto difensivo della Roma. La stessa ostinazione a non modificare assetto tattico dopo il primo tempo in apnea è stato un errore che potrebbe rivelarsi decisivo ai fini della qualificazione: basti notare come l’ingresso di Perotti e il successivo passaggio alla difesa a 4, abbia portato alle 2 reti finali che lasciano un barlume di speranza per la strada verso Kiev.

La fragilità in trasferta dei Reds

Il passivo rimediato ad Anfield Road è pesantissimo, ma la Roma ha il dovere di credere alla rimonta, per continuare a coltivare un sogno, infranto proprio dal Liverpool, una notte di maggio di 34 anni fa. La squadra di Jurgen Klopp ha dimostrato di essere una macchina da guerra nel fortino di casa e, spinta dal tifo della Kop, è ancora imbattuta tra le mura amiche in questa stagione, tra campionato e Champions League.

Il ruolino in trasferta dei Reds, però, recita tutt’altro copione. Una fase difensiva abbastanza preoccupante, nonostante l’acquisto a suon di milioni di Van Djik, potrebbe lasciare poco tranquilli nonostante i 3 gol di vantaggio da amministrare nella gara dell’Olimpico. Il 2-2 contro il West Bromwich Albion di Premier League della settimana scorsa ha messo in mostra anche una fragilità mentale da non sottovalutare: in vantaggio per due reti a zero, il Liverpool ha subito la rimonta negli ultimi 15 minuti. Che sia di buon auspicio per i giallorossi?

Un’altra rimonta per un sogno chiamato Kiev

La Roma e i 60.000 dell’Olimpico sono pronti a vivere un’altra rimonta da sogno dopo lo splendido 3 a 0 rifilato al Barcellona poco meno di un mese fa. Replicare quel risultato aprirebbe le porte della prima finale di Champions League della propria storia, dopo l’indimenticabile finale di Coppa dei Campioni persa proprio contro i Reds nel 1984. E proprio da quell’edizione deve provare a prendere spunto la Roma di Di Francesco, quando i giallorossi di Nils Liedholm, dopo aver perso l’andata della semifinale per 2 a 0 contro il Dundee United, rimontarono lo svantaggio nella gara di ritorno, vinta poi per 3 a 0.

Il fatto che sia difficile non vuol dire che è impossibile. Improbabile significa soltanto che può succedere”. Lo slogan lanciato dalla Roma non lascia spazio a troppa interpretazione. L’Olimpico delle grandi occasioni è pronto ad accompagnare la squadra con la speranza che possa trattarsi di una notte magica, da tramandare ai posteri. Non resta che attendere mercoledì. Che sarà sarà…

Le immagini sono state prese dagli account ufficiali della As Roma, Liverpool Fc, Gazzetta Giallorossa e Uefa Champions League

Condividi:

Pubblicato da Lorenzo Piersanti

Nonostante un diploma al liceo scientifico ho capito che la matematica non sarebbe mai stata il mio mestiere. Ho quindi conseguito una Laurea triennale in Scienze della Comunicazione prima, e una Laurea specialistica in Media, Comunicazione e Giornalismo poi. Redattore presso la testata giornalistica Wild Italy, prima di sposare il bellissimo progetto del L'Occhio Sportivo. Nel mezzo ho anche effettuato un tirocinio presso Calciomercato.com. Tutto questo perchè sono un amante dello sport a tutto tondo, in particolare del calcio. Mi piace raccontare il pallone in tutte le sue sfaccettature, senza compromessi.