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Sabato 14 aprile alle ore 15 nella splendida piscina dei mosaici del Foro Italico va in scena Roma Vis Nova-Roma Nuoto, uno dei derby romani del campionato nazionale di serie A2 di pallanuoto di questa stagione. Una stracittadina che, per motivi diversi, sarà importantissima per entrambe le squadre.
Campionato
La Roma Vis Nova, storica e significativa società della capitale, è sesta a 19 punti, a sole quattro lunghezze dalla zona play out retrocessione e ha fretta di conquistare una tranquilla salvezza. Dopo la recente discesa dall’A1, la dirigenza e l’allenatore Alessandro Calcaterra hanno scelto la linea verde, promuovendo in prima squadra un gruppetto di classe 2000/2001 davvero promettenti. Anche a rischio di perdere qualche punto per strada.
Dopo due anni in cui la promozione in A1 è sfuggita solo in finale play off, in questa stagione i suoi giovani stanno trascinando la Roma Nuoto al primo posto in classifica. Meno giocatori di nome e esperienza non vuol dire indebolirsi. Infatti, sono ben nove gli U20 presenti nei tredici giocatori della rosa, tutti di straordinaria qualità. Qualità che la squadra di Roberto Gatto dimostra esprimendo la migliore pallanuoto del girone Sud.
Non solo serie A2: sfida infinita tra vivai
Scorrendo i gironi dei campionati giovanili, notiamo che Roma Vis Nova e Roma Nuoto si alternano in testa alle classifiche. Dagli U13 all’U20, i due club fanno la voce grossa nei confronti del resto del movimento romano. Solo Alma Nuoto e Zero9 riescono, in alcune categorie, a tenere il loro passo. I due club, inoltre, si muovono benissimo nel marketing e nel management dello sport.
La RVN negli anni ha creato un movimento di scuola pallanuoto che copre molte zone della capitale. Oltre allo storico impianto del Santa Maria a San Giovanni, i Leoni hanno nel franchising le piscine di Colli d’Oro, Eschilo e Supreme Sport Village.
La Roma Nuoto, nata solo nel 2008, ha dato vita al progetto Roma Academy, nel ben riuscito tentativo di radicarsi sul territorio laziale. Per poter così pescare giovani promettenti da più società affiliate, come ad esempio Babel e Cellulosa.
Largo ai giovani
In vista del derby di sabato, sarebbe facile scrivere del cannoniere maltese Stevie Camilleri, 39 goal per la Roma Nuoto. Di Antonio Vittorioso, vero highlander della pallanuoto romana, 45 anni e ben 23 reti, leader e trascinatore della RVN. Invece, è giusto dare spazio e lustro ai giovani.
Mattia Antonucci, classe 2000, giovane difensore alla prima annata in serie A2 con la calottina della Roma Vis Nova. Nel giro della nazionale giovanile da un paio d’anni, ha partecipato nella scorsa stagione all’Europeo U17 e alla Comen Cup.
Oggi è compagno di nazionale U18 e U19 di Francesco Faraglia, classe 2001, eclettico centrovasca della Roma Nuoto, già alla quarta stagione in serie A2. Si veste d’azzurro dal 2015, militando in tutte le rappresentative di categoria, e vanta anche convocazioni e amichevoli internazionali disputate con l’U19.
L’intervista
Gli uffici stampa delle rispettive Società sono stati così gentili da concederci una breve ed esclusiva intervista con entrambi. Ragazzi per bene, umili ma allo stesso tempo determinati a raggiungere i propri importanti obiettivi. Dalle loro parole si riconosce la maturità di chi, a soli 17 anni, sa già cosa vogliano dire lavoro e sacrificio. Allo stesso tempo, emerge una insofferenza verso il sistema scolastico italiano, davvero poco adatto a chi pratica sport ad altissimi livelli. Via alle domande, allora.
1- Qualche impressione sul derby di Sabato?
Antonucci: “È importante per entrambe le squadre. Noi dobbiamo assolutamente centrare l’obiettivo salvezza il prima possibile. È un derby, sarà una partita tirata e cercheremo di giocarcela fino alla fine”.
Faraglia: “I derby sono sempre partite coinvolgenti. Spesso la bravura tecnica conta poco, certi match si vincono con testa e convinzione. Verrà sicuramente fuori una partita simile all’andata, goal a goal fino all’ultimo minuto” (vittoria per 12-11 della Roma Nuoto, ndr).
2- Usciamo dalla cronaca. Quali sono i tuoi obiettivi personali a breve e medio termine?
A: “Vorrei partecipare con la Nazionale ai Mondiali U18 in Ungheria e successivamente agli Europei U19 di Minsk. So che sono due obiettivi importanti, ma rappresenterebbero un ottimo percorso di crescita. E poi vorrei fare un altro anno di esperienza in serie A2, per migliorare ulteriormente e puntare alla massima serie con la Roma Vis Nova”.
F: “Per prima cosa direi la promozione a scuola, sennò mi toccherebbe studiare durante l’estate e non ne ho proprio voglia (ride, ndr). A lungo termine non saprei. Sicuramente continuerò a studiare, anche se non so ancora quale università scegliere, e a fare sport. Per ora cerco di godermi quello che ho”.
3- Un’opinione sul modus operandi della tua società nei confronti dei propri giovani?
A: “La società ha adottato un progetto incentrato su noi ragazzi più giovani. Siamo tanti classe 2000/2001 e i più grandi ci aiutano a crescere con la loro esperienza. Non posso che essere contento di questo”.
F: “Penso sia uno dei più curati in Italia. I due presidenti dedicano quasi più attenzione al settore giovanile che alla prima squadra. Sono sempre presenti, non si perdono una partita. Abbiamo sempre spazi acqua per lavorare bene, non ci fanno mancare davvero nulla”.
4- Qual è il tuo sogno con la calottina in testa?
A: “È arrivare a giocare ai massimi livelli, sia nel campionato italiano che con la Nazionale. E, perché no, partecipare a una Olimpiade”.
F: “Il mio sogno è essere ricordato anche dopo la fine della mia carriera ed essere preso come esempio. In poche parole, diventare un vero campione”.
5- Unire studio e sport: si può e si deve. Ma come?
A: “Ultimamente sto trovando molte difficoltà a conciliare studio e sport. Frequento un liceo scientifico sportivo, ma da parte di alcuni professori non ci sono né sostegno né attenzione affinché possa conseguire con tranquillità i miei obiettivi scolastici e sportivi”.
F: “Forse hai sbagliato persona a cui fare questa domanda (ride, ndr). Non dedico molto tempo allo studio, però si può benissimo farlo. Serve pianificare al meglio le proprie giornate e rispettare gli orari che ci si da: anche 10 minuti possono cambiare tutto”.
Non resta che augurare a Mattia e Francesco il meglio che il futuro potrà riservare loro. Sono probabilmente i due maggiori talenti della pallanuoto romana e devono puntare ad arrivare a livelli assoluti. Sentiremo parlare molto di questi due ragazzi. Perché il lavoro paga, sempre.
In bocca al lupo!
Tutte le immagini sono state prese dagli account Facebook delle due società.