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Vi è mai capitato di osservare Valentino Rossi prima di una gara? Solitamente si china sulla sua moto, chiude gli occhi e dice qualcosa. Alcuni hanno scritto che Valentino parla con la moto prima di una gara ma molti psicologi dello sport ritengono che si tratti di semplice self-talk pre-gara, una tecnica che favorisce la concentrazione.
In che modo i nostri pensieri influenzano la nostra performance?
Spesso abbiamo sentito dire frasi come: “Devi pensare positivo!”, ma non gli abbiamo mai dato tanta importanza perché non ritenevamo che questo potesse decidere davvero le nostre sorti. In ambito sportivo, lasciatemi dire che pensare positivo fa davvero la differenza!
La profezia che si autoavvera
Per spiegarvi meglio il motivo, bisogna prima chiarire il concetto di profezia che si autoavvera, un fenomeno molto studiato in psicologia e sociologia. La profezia che si autoavvera è un processo secondo cui, prevedere semplicemente che una cosa stia per accadere in un certo modo, porterà a mettere in atto, inconsapevolmente, comportamenti che provocheranno l’avvenimento del fatto nelle modalità previste, confermando così l’ipotesi iniziale. Non è chiaro?
Mi spiego meglio: quando si hanno delle aspettative su una persona, un evento, o una qualsiasi cosa, inconsciamente ci si comporta in modo tale da generare delle risposte comportamentali che confermano quelle aspettative. Come avviene?
Attraverso un processo cognitivo che ci porta a selezionare soltanto le informazioni che confermerebbero le ipotesi iniziali ignorando tutte quelle che disconfermerebbero le aspettative previste (processo cognitivo che sta alla base della creazione di stereotipi e pregiudizi).
Cos’è il self-talk e come funziona?
Ve lo dico io! Nel 90% dei casi, dopo averlo pensato avete sbagliato per davvero. Questo proprio a causa della profezia che si autoavvera: se mi aspetto di sbagliare, metterò in atto dei comportamenti che confermeranno la mia ipotesi.
Facciamo un esempio sportivo: sono un’atleta di pallavolo, vado in battuta mentre il punteggio del set è di 23-24 per l’avversario (per chi non lo sapesse, a pallavolo il set finisce a 25, ma è necessario uno scarto di 2 punti). Se sbaglio l’avversario vince, se non sbaglio si arriva al 24-24 e si riaprono le sorti del set. Vado in battuta e in quel momento penso “Non sbagliare!” così, senza volerlo e senza accorgermene, comincio ad abbassare il braccio, piegare il gomito, lanciarmi la palla bassa, fare una rincorsa impacciata e la palla va a rete. Fine del set. Perso.
Il self-talk nel mental training
Proprio come i pensieri negativi influiscono sulla prestazione in senso negativo, quelli positivi facilitano l’ottimizzazione della performance. Difficilmente un’atleta si focalizza spontaneamente sui propri pensieri, spesso non ne è consapevole o non riesce a gestirli perché l’ansia e l’insicurezza sono sensazioni prevaricanti. È per questo che, lavorando con uno psicologo dello sport, il self-talk viene analizzato, modificato con l’eliminazione degli auto-sabotaggi, reso funzionale e automatizzato attraverso il mental training (allenamento mentale).
Il dialogo interno svolge due importanti funzioni:
- thought stopping: blocco dei pensieri, tecnica utilizzata per stoppare i pensieri negativi in modo tale da poterli sostituire con pensieri positivi;
- centering: rifocalizzazione dell’attenzione sul monitoraggio dell’attivazione fisica attraverso il controllo della respirazione e della tensione muscolare.
Gli effetti del self-talk
Questo riorientamento consapevole e positivo dell’attenzione sui pensieri positivi e sul controllo delle proprie sensazioni a livello fisiologico, può avvenire attraverso indicazioni specifiche sul compito, parole chiave sulla gestione del proprio umore o auto-incoraggiamento. Questa tecnica di mental training utilizza quelli che in psicologia dello sport vengono definite trigger (ancoraggi) e, se appresa in modo corretto, consente di incrementare la fiducia in se stessi, la propria autoefficacia e quindi la capacità di concentrarsi e di reagire all’errore; incrementa inoltre la qualità di esecuzione del gesto tecnico e in generale, il livello della performance.
Dott.ssa Caruso Roberta
Email: robertacaruso.psy@virgilio.it
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