Siviglia-Valencia: spareggio Champions dal “sapore italiano”

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Lo Stadio Ramón Sánchez-Pizjuán di Siviglia, sabato 10 marzo, ore 16:15, sarà la scena di un autentico spareggio per la qualificazione alla prossima Champions League. Un confronto acceso quello tra la compagine andalusa e quella valenciana, segnato anche da un incrocio interessante tra ex “italiani” di nuovo protagonisti.

L’aeroplanino è pronto al decollo

La cura Montella inizia a dare i suoi primi frutti. Dopo un inizio tribolante, condito da sconfitte pesanti come nel derby con il Betis e nella figuraccia rimediata in casa dell’Eibar, il Siviglia si è risvegliato dal letargo.

Dopo aver raggiunto la finale della Copa del Rey contro il Barcellona, dove a farne le spese è stato il temerario Leganes, ed essere riusciti a tener testa al Manchester Utd di José Mourinho negli ottavi di Champions, anche nella Liga la musica è cambiata. Basti pensare che a parte la sconfitta con l’Atletico Madrid del Cholo Simeone, nelle ultime cinque partite, la squadra di Montella è riuscita ad imporsi per ben quattro volte sugli avversari. Dati che testimoniano il fatto che piano piano si ricomincia a vedere la luce fuori dal tunnel.

Il punto di svolta è stato sicuramente la rigenerazione di alcuni giocatori che nella prima parte di stagione, sotto la guida di Berizzo, non avevano reso come aspettato. Uno su tutti Luis Muriel, comprato l’estate scorsa dalla Sampdoria, inizialmente ha trovato un’enorme fatica ad emergere nel campionato spagnolo. In questo recente scorcio di stagione gioca maggiormente per la squadra e ha ritrovato la via del gol, ultimo quello rifilato all’Athletic Bilbao, dove ha inaugurato le danze.

Fondamentali nel 4-2-3-1 dell’aeroplanino sono i due mediani N’Zonzi ed Ever Banega. Il primo grazie alla sua versatilità nelle due fasi di gioco e all’imponente struttura fisica, il secondo attraverso la sua bravura nell’impostazione e nel fraseggio nello stretto.

 

Il tempo sta cambiando in casa Valencia

È un ricordo ormai lontano il Valencia dei primi anni 2000, quello delle due finali consecutive di Champions League sotto la guida di Hector Cuper, e che andava a vincere due campionati spagnoli nel 2002 e nel 2004 grazie ad un altro allenatore passato in Italia, Rafa Benitez. Per rispolverare la bacheca valenciana bisogna tornare nel 2008 quando l’allora squadra del trio delle meraviglie Villa-Silva-Mata, andava a vincere la Copa del Rey. Quelli sì, sono stati tempi gloriosi per i taronges, con il pubblico del Mestalla a godersi i suoi innumerevoli campioni.

La storia recente è ben altra. Nel 2014 cambio al vertice, con il singaporiano Peter Lim che diventa presidente. Da lì in poi una continua rivoluzione che ha portato al caos più totale, fino ad arrivare all’anno scorso dove il Valencia ha rischiato addirittura la retrocessione.

Quest’anno però sembra essere cambiato qualcosa e certamente buona parte del merito è dell’allenatore Marcelino. Ha saputo valorizzare i giovani della cantera valenciana ed è riuscito a far sentire importanti tutti i calciatori. Si è focalizzato su un modulo semplice come il 4-4-2, ma che grazie alla forza propulsiva delle fasce laterali e al continuo rientro in fase difensiva degli attaccanti, è riuscito a rendere al meglio.

Punti di forza di questo Valencia sono essenzialmente tre. In primo luogo il ritrovato Geoffrey Kondogbia, che dopo la brutta parentesi interista, sembra essere tornato quello del Principato di Monaco: corsa, intensità, forza fisica e anche una discreta tecnica. In secondo luogo il gioiellino di questa squadra, Gonçalo Guedes, vera sorpresa della stagione e che grazie alla sua classe e facilità nel dribblare l’uomo sta facendo stropicciare gli occhi a mezza Europa. Infine troviamo la concretezza degli attaccanti: la squadra di Marcelino è l’unica della Liga ad avere tre giocatori in doppia cifra, Simone Zaza e Santi Mina con 11 reti, e Rodrigo con 10.

 

Gli “italiani” fanno la differenza

Siviglia vs Valencia oltre ad essere importante in ottica Champions League, con i valenciani avanti di 8 punti in classifica, è uno scontro che riguarda da vicino molti giocatori che hanno vestito le maglie di club italiani nel recente passato.

Negli andalusi oltre ai già citati Muriel e Banega, troviamo l’ex Roma e Palermo Simon Kjaer che, anche se non è un titolare inamovibile, è riuscito a ricucirsi uno spazio importante nel corso della stagione. Altro ex Palermo è Franco Vázquez, che con l’arrivo di Montella sembra aver ritrovato quella verve che lo contraddistingueva, tornando anche a dare un contributo importante in fase realizzativa. Un occhio di riguardo sicuramente è per Joaquín Correa, classe ’94 ed ex blucerchiato, forse ancora troppo acerbo quando passò per il Bel Paese ma che faceva già trapelare quale fosse il suo reale valore.

Dentro le mura valenciane c’è una piccola colonia di ex interisti: Geoffrey Kondogbia, Jeison Murillo e Martín Montoya. Il primo è in prestito con diritto di riscatto che probabilmente (soprattutto in caso di qualificazione alla Champions) verrà esercitato. Il colombiano inizialmente ha trovato poco spazio in squadra ma ora, con l’infortunio di Garay, ha avuto più chance e si sta meritando la conferma nell’undici titolare. Lo spagnolo invece è stato quasi sempre protagonista e il posto nella corsia di destra non glielo toglie nessuno.

Altri due giocatori importanti nella fisionomia di squadra sono il portiere Neto, ex Juventus e Fiorentina, che sta dimostrando di non essere lì per caso, e Simone Zaza, anche lui ex Juve, che ha ripreso a segnare proprio domenica scorsa con la rete al Betis, dopo un infortunio al menisco che lo aveva costretto a rimanere fuori dal campo per un po’ di tempo dopo un grande inizio di stagione.

Ora non resta che aspettare la partita di sabato. Il Siviglia vincendo rimetterebbe tutto in discussione. Il Valencia, uscendo indenne dal Sánchez-Pizjuán, metterebbe una seria ipoteca sulla qualificazione alla prossima Champions League.

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Pubblicato da Stefano Valente

Stefano Valente nato a Roma il 17 marzo 1994. Laureato alla magistrale "Media, Comunicazione Digitale e Giornalismo" presso l'università "La Sapienza". Ha lavorato come collaboratore della testata giornalistica online "BasketItaly". Appassionato ed esperto di calcio e basket, e molto vicino alle vicende riguardanti l'AS Roma e la Virtus Roma.