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Nella società della capitale si vive costantemente una situazione di incertezza, che ormai è diventata un misto di confusione, ansia e angoscia. Stati d’animo e mentali che i tifosi della Virtus sono costretti a vivere da ormai troppo tempo. E’ arrivato il momento di uscire allo scoperto e parlare chiaro, soprattutto in chiave societaria. Dal campo arriva intanto un’altra sconfitta e diversi infortuni.
La squadra e il mercato
Dopo la bella vittoria contro la Fortitudo Bologna, sono arrivate due nette sconfitte contro Brindisi e l’ultima contro Sassari nelle mura casalinghe, ma senza pubblico, del PalaEur. Proprio contro i sardi la Virtus ha fatto vedere tutti i suoi aspetti negativi: scarsa circolazione della palla, poco gioco in post basso e una difesa che perennemente subisce triple a non finire. Una versione sicuramente brutta di questa Virtus, completamente opposta a quella vista nella prima partita di campionato.
E’ vero però che anche la sorte si sta mettendo di traverso alla squadra di coach Bucchi. Dopo l’infortunio accorso a Chris Evans e la conseguente rottura del tendine d’Achille (stagione finita per lui), i capitolini hanno dovuto fare a meno prima di scendere in campo di Anthony Beane (infortunio al polpaccio per lui che lo ha costretto a non allenarsi per tutta la settimana), e nel corso del match di Gerald Robinson e di Dario Hunt (per loro minutaggio limitato a causa di due infortuni alla caviglia). Per tutti e tre “per fortuna” non dovrebbe essere nulla di grave (il più in dubbio è Robinson che dovrà fare degli ulteriori accertamenti) ed è probabile la loro presenza per la trasferta di Milano contro la squadra di Ettore Messina.
Sicuramente un contesto che dire complicato è dire poco e dove la Virtus però ha dimostrato anche poco carattere. Quel poco che si è visto, lo si è potuto notare nel secondo tempo, dove almeno la squadra ha provato a combattere e trascinata da un ottimo Baldasso da 29 punti (career high) e 8 assist, è riuscita a non perdere la faccia. Un buon contributo anche da Cervi, Campogrande e Wilson, anche se quest’ultimo deve sfruttare maggiormente il suo fisico sotto canestro e non limitarsi a giocare solamente come una “guardia”. La verità è che la squadra è troppo corta, ancor di più dopo questa serie di infortuni. Servono quindi delle forze fresche dal mercato prima di subito. Rumors di questi giorni parlano di interessi della società verso due ali: Michal Sokolowski del Legia Warszawa e Stefan Nikolic della Virtus Bologna. Entrambi i giocatori (il primo con passaporto europeo, il secondo italiano) non andrebbero ad intaccare l’ultimo visto a disposizione della società capitolina.
La società e l’emergenza
Già come detto più volte, la situazione societaria è ancora ferma ad un palo. Siamo ormai arrivati al 13 ottobre e di novità vere non ce ne sono. Sembrano proseguire le trattative per degli accordi di sponsorizzazione con Massimiliano Del Conte in veste di intermediario. La vicenda deve però trovare al più presto una soluzione, a meno che Toti non si presti ad investire la quota che serve per concludere la stagione (all’incirca 3.5 milioni di euro), andando di nuovo contro le sue parole del comunicato uscito a metà maggio. Con ogni probabilità comunque l’eventuale cessione societaria, se avverrà, ci sarà solamente nella prossima estate.
Tutto questo in uno contesto senza dubbio complicato, dovuto all’emergenza Covid. Stop agli sport amatoriali, mentre per ora si esclude la possibilità che si blocchino le serie dilettantistiche. Si vive un po’ alla giornata, con tante incertezze e dei protocolli che a molti non sono chiarissimi. In più c’è anche il caos dovuto all’ingresso del numero di persone all’interno dei palazzetti. Dopo vari dibattiti si è deciso praticamente di rimanere così come si era: accesso garantito ad un massimo 200 persone negli sport al chiuso (senza differenza tra capienze delle strutture), con possibilità di variare l’ordinanza da parte delle Regioni. Vedendo quello che è successo nelle prime due giornate, Roma probabilmente non avrà ancora il pubblico almeno per un mese. Quello che ci auguriamo è sicuramente che i campionati possano continuare nella sicurezza più totale, ma anche con regole che siano uguali per tutti.