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Un impressionante inizio di stagione con cinque vittorie consecutive. Poi due successi importanti contro Barcellona e Fenerbahce prima del brusco stop di Kazan. Una trasferta che ha dato il via a una serie di tre sconfitte consecutive, interrotta dal successo di Monaco. Una vittoria che ha “riacceso la luce” in casa Olimpia, riportando la squadra di Messina all’interno della zona playoff. L’impresa al Palau Blaugrana e il trionfo di Mosca nelle successive cinque gare confermano l’unico vero obiettivo stagionale: ritornare ai Playoff di Eurolega.
Up: La migliore difesa in Eurolega
Si dice che le partite si vincono in difesa. Questa affermazione è particolarmente vera nel caso dell’Olimpia. La squadra di Messina non è ai primi posti per numero di punti realizzati con solo 75 punti di media a partita. Le “Scarpette Rosse” sono però la migliore difesa della competizione davanti a Real Madrid e Zenit. Questi dati sono il frutto di una chiara strategia di gioco. In estate, Messina ha deciso di rinunciare ai suoi migliori realizzatori Punter e LeDay per puntare su giocatori più funzionali come Melli e Hines. Il capitano della Nazionale cattura una media di 4 rimbalzi difensivi a partita. Il suo importante lavoro difensivo permette ad Hines di concentrarsi più sulla fase offensiva. L’ex CSKA non è solo il decimo miglior rimbalzista offensivo della lega ma un vero playmaker aggiunto. Il numero 42 ha già dimostrato di essere decisivo anche in attacco con le sue letture.
All’interno di questo sistema un ruolo chiave lo svolgono anche gli altri lunghi. Ricci, Mitoglou e Bentil sono lunghi dai piedi veloci in grado di cambiare anche sugli esterni. L’ex capitano della Virtus ha deciso il match d’esordio con il Cska con la sua difesa sulle penetrazioni russe. Il greco in questa stagione ha imparato ad essere un fattore anche in fase difensiva, dando minuti di riposo importanti a Melli. Il ghanese, arrivato per sostituire Shields, è stato decisivo a Barcellona riuscendo a “ipnotizzare” un tiratore da tre infallibile come Mirotić. Anche le guardie sporcano diversi palloni in difesa. Non è raro quindi vedere Shields e Delaney buttarsi a terra per recuperare possessi importanti. Insomma, l’Olimpia di quest’anno è la chiara rappresentazione della “classe operaia che va in paradiso”.
Down: Pochi giocatori in grado di creare dal palleggio e infortuni
Nell’Olimpia attuale sono pochi i giocatori in grado di vincere un match, creando dal palleggio. Delaney e il “Chacho” Rodríguez sono gli unici in grado di farlo con abilità. Delaney con le sue triple ha deciso il match al Palau Blaugrana. Il “Chacho” Rodríguez sta dimostrando tutto il suo valore, creando ottime trame di gioco per i compagni. Il “Pick and Roll” con Hines è sempre efficace contro le difese avversarie. Devon Hall, adattato al ruolo di playmaker, sta dando delle buone risposte, ma non è ancora al livello dei due sopracitati. Mentre i vari Datome, Daniels e Shields sono giocatori diversi, necessitano di essere “innescati” per poter diventare decisivi.
Un’altra incognita di questa stagione sono gli infortuni. Milano è stata falcidiata dai problemi dei suoi uomini chiave. Il primo a infortunarsi è stato Mitoglou. Il greco ha riportato nella trasferta di Kazan una frattura del quinto metatarso del piede sinistro e ne avrà ancora per due settimane. Subito dopo è stato il turno di Shields. Il danese di Kansas City è uscito malconcio dal match di dicembre con il Real Madrid. Gli esami fatti hanno evidenziato una frattura del radio destro. Si parla di un rientro dopo la Coppa Italia. Anche Rodríguez e Datome hanno riportato dei lievi traumi muscolari. In un roster composto in buona parte da ultra-trentenni, giocare ogni tre giorni può rappresentare un rischio maggiore di problemi fisici. Le partite rinviate causa Covid contro Zenit, Zalgiris e Unics Kazan saranno un test importante per valutare la tenuta atletica degli uomini di Messina.
Player Focus: Devon Hall
“Devon Hall è un altro giocatore giovane, sul quale abbiamo puntato convinti che ci darà ragione”. Con queste parole il general manager Stavropoulos presentava alla stampa l’arrivo del giocatore americano. Dopo cinque mesi possiamo dire che la scommessa è stata vinta dall’Olimpia. Nello scetticismo generale legato alla partenza di Punter, l’ex Bamberg ha saputo diventare una pedina importante agli ordini di Messina. L’americano ha conquistato tutti per la sua versatilità. A Milano, Hall è cresciuto soprattutto nella gestione del pallone, diventando una possibile alternativa a Delaney nel ruolo di play. Dotato sin dalla sua esperienza universitaria di un ottimo tiro da due, Hall ha saputo costruirsi come tiratore da oltre l’arco. Messina lo ha saputo incoraggiare, rendendolo un giocatore efficace anche nei momenti cruciali delle partite. Contro l’ASVEL, Hall ha realizzato la tripla del successo dopo un pesante 0/5 al tiro.
Nella sua prima stagione in Eurolega, Hall ha collezionato ben 452 minuti, conquistandosi spesso un posto nel quintetto base dell’Olimpia. La fiducia di Messina è oggi ripagata dalle sue statistiche di gioco. In stagione sta viaggiando con un 42% da due e un 41% da tre, ottime medie per un giocatore mai considerato un realizzatore. Il suo massimo stagionale sono i 19 punti contro il Panathinaikos con un 8/11 dal campo. Pochi errori al tiro per un giocatore intelligente, in grado di ricoprire più ruoli in caso di necessità. Con Delaney acciaccato e Shields infortunato, l’americano ha più volte cambiato la sua posizione in campo. Con il rientro del “danese di Kansas City” vedremo se Messina gli concederà lo stesso minutaggio. La speranza è che quello “scomodo” paragone con Shields lo porti a fare l’ultimo decisivo salto di qualità, trasformandolo in un giocatore fondamentale per l’Olimpia.