Eurolega 2022/23 – Team Focus: Panathinaikos Atene

Tempo di lettura: 7 min

Dopo aver visto l’ASVEL torniamo in Grecia ad analizzare il Panathinaikos. I Greens hanno iniziato male l’Eurolega con 6 k.o. nelle prime 8, riuscendo poi a invertire la rotta con 4 vittorie consecutive. La striscia positiva è però durata poco, il Pana infatti ha poi totalizzato 16 sconfitte e solo 4 successi. Un rendimento che è stato fatale a Radonjic, da poco sostituito da Coach Serelis. La squadra è cambiata molto durante l’estate. Per sostituire i partenti Evans, Nedović, Macon, Jovic e Saint-Roos sono arrivati in regia Wolters, Paris Lee, Andrews, Pappas, Grigonis e Matt Thomas. Tra gli esterni Williams, Ponitka e Agravanis, sotto canestro Gudaitis come vice Papagiannis. A completare il roster i fratelli Kalaitzakis. I greci, oggi al sedicesimo posto in classifica, sono oramai fuori dalla corsa playoff.

Up: Ottima cabina di regia e interessanti scelte nel frontcourt

Il Panthinaikos di Serelis parte da una certezza in regia. Wolters è uno dei migliori playmaker della competizione. Nei 22 minuti di gioco in campo, confeziona 3.1 assist a partita oltre che 8.5 punti di media. L’ex Stella Rossa sta tirando in stagione anche con buone percentuali, 51.4% da 2 e 36.7% da fuori. Il suo sostituto in campo è Paris Lee. Con l’ex Monaco cambia però anche la maniera di attaccare. Se con Wolters la manovra è più ragionata, con Lee invece si tenta di aggredire subito il canestro. L’ex spalla di Mike James si prende molti più isolamenti e tiri da tre (5.3 a partita). Stabile invece il minutaggio di Grigonis. Il lituano ha giocato solo ventidue partite a causa dei problemi fisici. Nei 17 minuti in campo realizza comunque 7.5 punti a gara. Importante l’innesto di Matt Thomas, guardia tiratrice con punti nelle mani (8.8 di media).

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Nel frontcourt tanta esplosività e atletismo. Da Bacon passano tutti i possessi più importanti della squadra. È lui il deputato a prendersi l’ultimo tiro nei finali combattuti. Nel momento di massima difficoltà, infatti, i greci si affidano a lui. Altro profilo di grande spessore è Derrick Williams, chiamato a riscattarsi dopo la deludente stagione al Maccabi. L’americano è il secondo miglior realizzatore della squadra con 13.2 punti a gara. Il suo post basso unito alla capacità di correre il campo lo rendono un avversario molto difficile da fermare. Sotto canestro due lunghi fisici come Papagiannis e Gudaitis. Il greco è il miglior rimbalzista del Panathinaikos con 5.5 catturati a partita. Il centro della Nazionale greca, la scorsa stagione, ha guidato sia la classifica dei rimbalzi (8.2) che quella delle stoppate (1.7). Il lituano invece sta cercando la continuità perduta dopo i mesi passati a Napoli.

Down: Confusione in attacco e rendimento altalenante

I greci sono la tredicesima difesa della competizione. I Greens concedono infatti 81.3 punti di media a partita. Troppi per una squadra che vuole entrare nella zona playoff. Non bastano le 6.5 rubate a gara (undicesimi nella competizione) e le 2.3 stoppate a partita (noni). La squadra di Serelis quest’anno non riesce a chiudere le partite, soffrendo in particolare le rimonte nell’ultimo quarto. La fase offensiva non è delle più brillanti, molto spesso regna confusione quando Wolters non è in campo. Senza la transizione offensiva il Panathinaikos non riesce a pungere in contropiede. Non sono tanto le palle perse (11.9, dodicesimi in questa voce statistica) ma le percentuali al tiro a spaventare Serelis. Le conclusioni nel pitturato vengono convertite solo con il 49.8%. Peggio dei Greens fa solo il Bayern. Preoccupanti anche quelle relative ai liberi. Sui 21.2 tentati solo 15.8 realizzati col 74.4% (penultimi in Eurolega).

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Il rendimento dei Greens in questa stagione è a dir poco altalenante. Tra le vittorie e sconfitte c’è una differenza importante nel Performance Index Rating. In caso di successo il Panathinaikos registra prestazioni intorno al 98.8 che si abbassano al 75.4 in caso di sconfitta. I greci faticano ad avere continuità in trasferta. Quest’anno fuori dalla Grecia sono arrivate solo 3 vittorie a Kaunas, Belgrado e Lione a fronte di 12 sconfitte. In casa invece la striscia è di 7 successi e 7 k.o., l’ultimo contro l’Anadolu Efes. L’OAKA non sembra essere più un fattore per i Greens. L’arena da 20.000 posti a sedere è spesso piena di spazi vuoti. I tifosi verdi non sembrano più essere così convinti come un tempo. È compito di Coach Serelis riconquistarli creando un gruppo vincente. Le tante novità del roster richiedono però tempo per poter essere amalgamate.

Player Focus: Dwayne Bacon

Arrivato in ottobre, Dwayne Bacon ha ridato vivacità all’attacco dei Greens, troppo spesso confusionario ad inizio anno. Dalla sesta giornata, nelle 23 partite da lui giocate, il Panathinaikos ha vinto 7 volte. L’americano ha superato i 20 punti in 7 occasioni.

La sua energia, le sue abilità in 1 vs 1 hanno permesso ai greci di risolvere match complicati in volata. L’ex Monaco è il principale terminale offensivo della squadra. Bacon, infatti, è il giocatore che si prende più conclusioni in area di tutta l’Eurolega, 9.2 tentativi a partita, di cui 4 segnati. Ad esse vanno aggiunte le 6 di media da fuori di ogni gara, di cui 1.8 realizzate. Dwayne tira 4.9 liberi a partita, segnandone 3.9. L’americano è oggi il secondo miglior realizzatore dell’Eurolega con 17.2 punti segnati, con buone percentuali in area 43.1%, meno da fuori 29.7%. Discreta anche la sua percentuale dalla lunetta, 80.4%.

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Cresciuto a Florida State, dove registra una media di 17.2 punti a gara, sbarca in NBA nel 2017. I New Orleans lo selezionano nel draft 2017, e lo girano a Charlotte. Con gli Hornets dura poco, viene subito spedito in G-League. I 31.9 punti di media nella competizione lo portano ad Orlando. Con i Magic colleziona 72 gare a 10.9 punti di media. Questi numeri non bastano però per una conferma in NBA. Nell’ottobre 2021 si trasferisce a Monaco. Con i monegaschi arriva a un passo dalle Final Four, sconfitto 3-2 nella serie con l’Olympiacos. I 13.9 punti di media tenuti in Eurolega gli valgono l’interesse dei Lakers che lo mettono sotto contratto. I gialloviola poi ci rinunciano e lui firma con il Panathinaikos.

Bacon è il quinto giocatore per minutaggio in Eurolega. Coach Serelis punta su di lui per concludere al meglio la stagione dopo i disastri di Radonjic.

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Pubblicato da Domenico Barbato

Laureato triennale in relazioni internazionali. Master executive in giornalismo sportivo presso la Gazzetta dello Sport. Allenatore di pallacanestro presso Orpas Milano. Attualmente inserito come FIBA Young Leader nel progetto FIBA Basketball for Good. Crede fortemente che il basket possa migliorare la vita delle persone.