Eurolega 2022/23 – Team Focus: Žalgiris Kaunas

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Dopo aver visto l’Olympiacos voliamo in Lituania per analizzare lo Žalgiris Kaunas. Inizio shock di Eurolega con 2 sconfitte consecutive prima dei successi contro Virtus Bologna e Barcellona. I baltici hanno poi alternato grandi vittorie a pesanti k.o., rimanendo però sempre in lotta per la zona playoff. La squadra di Maksvytis ha salutato in estate il veterano Jankūnas, Strēlnieks, Lauvergne, Giffey e Nebo. Al loro posto sono arrivati giocatori giovani in rampa di lancio come Brazdeikis e Hayes e i più esperti Evans e Šmits. Al nucleo lituano si sono aggiunti tre giocatori interessanti come Butkevičius, Dimša e Birutis. Lo Žalgiris di quest’anno, però, per poter ritornare ai playoff che mancano dal 2018, dovrà necessariamente affiancare al “fortino” Žalgirio Arena delle vittorie esterne.

Up: Un reparto lunghi vario e la forza della “lituanità”

Sidify Music Converter Crack Maksvytis ha disposizione un reparto lunghi molto vario. Nel quintetto base partono titolari sempre Šmits e Ulanovas con Hayes sotto canestro. Il centro americano, al primo anno in Eurolega, gioca una media di 19 minuti a gara. Quando Hayes è in panchina a fare la “voce grossa” sotto i tabelloni sono soprattutto Cavanaugh e Birutis. Il primo viaggia con 4 rimbalzi a gara, di cui 3 in fase difensiva. Il secondo nei soli 9 minuti di gioco ne cattura comunque 2. Lo Žalgiris è la quarta squadra in Eurolega per numero di rimbalzi catturati (34). I lituani sono quarti per quelli offensivi (11.2) ma solo quattordicesimi (23) per quelli difensivi. Tutti i lunghi a parte Cavanaugh tirano in area con percentuali quasi pari al 50%. I baltici hanno infatti nell’attacco del pitturato una delle tattiche principali. 36 i tiri di media nell’area contro i 24 da fuori.

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Nel reparto esterni si punta forte su Keenan Evans. L’ex Maccabi gestisce la regia per 26 minuti di gioco, secondo nello Žalgiris per minutaggio dopo Ulanovas. Primo cambio dell’americano è Lekavičius. “Saetta Mcqueen” con le sue accelerazioni è l’uomo chiamato a dare la scossa dalla panchina. L’ex Orlando Magic, Brazdeikis, invece è colui deputato a prendersi l’ultimo tiro nei finali combattuti. Nel roster di Maksvytis anche due vecchie conoscenze del nostro campionato. L’ex Treviso Dimša è un giocatore importante nelle rotazioni, soprattutto per le buone percentuali da fuori (39% da 3). L’ex Milano Kalnietis, al secondo anno a Kaunas, sembra avere un minutaggio più limitato. Fermato da un infortunio, Mantas ha disputato solo tre gare stagionali in Eurolega. Il suo ruolo marginale in campo non lo è però per la squadra. L’ex capitano della Nazionale lituana è infatti il leader morale di un gruppo con 12 lituani su 15.

Down: percentuali basse, palle perse e rendimento esterno poco costante

Lo Žalgiris è solo undicesimo per punti segnati (quasi 76 a gara), nonostante una buona difesa (79.2 concessi agli avversari). I lituani tirano bene i liberi (82.8%), sesti in Eurolega, ma sono solo quattordicesimi e quindicesimi nel tiro da due e da tre. Dati preoccupanti anche per quanto riguarda assists e palle perse. La circolazione di palla non sembra una priorità per i lituani che sono quattordicesimi in questa categoria con 15 assist a gara. Altro tratto caratteristico della squadra di Maksvytis sono le palle perse. In questo inizio stagione lo Žalgiris è quinto in questa categoria con 14, decisamente troppe per una squadra che vuole raggiungere i playoff. Chi perde più palloni è Evans (2.3 a gara) seguito da Brazdeikis e Ulanovas (1.7) e Šmits (1.5). Anche gli altri elementi del roster non sono esenti da questa voce statistica, perdendo una media di una palla persa a testa.

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I lituani hanno perso solo due partite tra le “mura amiche” della Žalgirio Arena contro le 5 sconfitte esterne. Il rendimento esterno dello Žalgiris infatti non è mai sinonimo di garanzia. Anche l’anno scorso 6 delle 8 vittorie totali sono arrivate a Kaunas contro le sole 2 in trasferta. I baltici reduci dalla stagione peggiore di sempre, ultimo posto in Eurolega, devono necessariamente invertire il trend. Dopo l’anno di Jasikevičius (2018) infatti i risultati non sono più arrivati. Lo scorso anno, alla squadra è mancata la continuità nelle prestazioni. Una parziale giustificazione è data dagli innumerevoli avvicendamenti in panchina. Coach Schiller è stato esonerato dopo appena due giornate, il successore Zdovc ha retto fino ad aprile, quando è arrivato Maksvytis. L’attuale coach deve necessariamente compattare il gruppo, cercando di fare risultati, scongiurando così il rischio esonero. Stare seduti sulla panchina dei campioni di Lituania non sembra un compito tanto semplice.

Player Focus: Keenan Evans

In questo Žalgiris sta emergendo sempre di più il talento di Keenan Evans. Il play americano sta conquistando tutti a suon di giocate spettacolari.

Alto 1.91 per 86kg, Keenan è dotato di un’ottima accelerazione a canestro, al quale unisce anche un discreto tiro da fuori. Evans però non è solo un tiratore, con le sue penetrazioni infatti riesce a far collassare le difese avversarie, liberando spazio per i compagni. L’americano è quindi il prototipo del play moderno in grado di prendersi le responsabilità offensive ma anche di produrre assist ai compagni.

Cresciuto al college di Texas Tech, Evans è partito come tanti dalla G-League. Le ottime prove nella lega di sviluppo (45 partite a 11 di media) gli valgono la prima chiamata europea. A scomettere su di lui è l’Igokea. Dopo un titolo bosniaco conquistato, Evans si trasferisce in Israele. Dopo un anno di Hapoel Holon viene acquistato dal Maccabi.

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Alla sua prima esperienza in Eurolega con il Maccabi, gioca 33 partite, partendo stabilmente nello starting five. I suoi 8.2 punti di media con il 32,9% da tre aiutano la squadra a raggiungere i playoff. Importanti anche le statistiche per gli assist (3.5), rimbalzi (2.5) e rubate (1.2) in 25 minuti di impiego. Queste cifre gli valgono l’interesse dello Žalgiris che lo acquista la scorsa estate.

Partito nelle idee iniziali come possibile sostituto di Lekavičius, Keenan si è conquistato sin da subito il posto da titolare. Nelle prime tre partite stagionali Evans ha registrato 13.3 punti di media con il 40% da tre, con una rubata a gara. Nelle ultime otto partite il rendimento è migliorato. 15.3 punti, decimo miglior realizzatore della lega, con il 45% da tre, 4 assist e 3 rimbalzi di media. Totalmente immarcabile nel suo career high stagionale contro Milano (23 punti e 50% da 3).

Evans sta trascinando lo Žalgiris con le sue prestazioni, vedremo se questo sarà sufficiente per far raggiungere ai baltici i playoff, che mancano dal lontano 2018.

 

 

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Pubblicato da Domenico Barbato

Laureato triennale in relazioni internazionali. Master executive in giornalismo sportivo presso la Gazzetta dello Sport. Allenatore di pallacanestro presso Orpas Milano. Attualmente inserito come FIBA Young Leader nel progetto FIBA Basketball for Good. Crede fortemente che il basket possa migliorare la vita delle persone.