Il Panathinaikos è sul tetto d’Europa

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Siamo arrivati all’atto finale dell’Eurolega 2023/24. In quel di Berlino, nella bellissima Uber Arena, si svolge la finale per assegnare la massima competizione continentale di basket. Davanti ai 15mila spettatori si sfidano i campioni in carica del Real Madrid di coach Chus Mateo e il Panathinaikos di coach Ergin Ataman. Nella finalina per il terzo posto ricordiamo che a spuntarla è stato l’Olympiacos con il risultato di 87 a 84 ai danni del Fenerbahce in una partita molto equilibrata. Di seguito il resoconto della finale.

Primo Quarto

Partita subito molto accesa. Diverse triple ad accendere il match da una parte e dall’altra. I greci sembrano tenere bene sotto le plance, mentre il Real controlla bene l’aggressività dei green. Sono Ndiaye e Musa a firmare un mini parziale per i blancos, ma il Pana risponde bene dalla lunga distanza. Il Real Madrid dà l’idea di essere maggiormente in controllo del match. A farla da padrone in questa prima frazione è senza dubbio la difesa assidua dei blancos, ma anche l’attacco non ne è da meno. Per il Pana invece il giocatore più sugli scudi sembra essere il solito Nunn. Primo quarto, dal punteggio molto alto, che si conclude con il Real avanti per 36 a 25.

Secondo Quarto

Il Real Madrid parte come aveva chiuso la prima frazione, ovvero più forte che mai. La squadra di coach Ataman non riesce più a contenere la forza d’urto dei blancos, che prendono pian piano il largo, portandosi stabilmente in doppia cifra di vantaggio. Sloukas cerca di prendere per mano i suoi, dando la scossa che serve per riaccendere un match che fino a quel momento ha visto solamente una reale protagonista. Lessort sotto i tabelloni fa la voce grossa e riporta i suoi sotto le 6 lunghezze. L’inerzia della partita cambia improvvisamente e prende la via di Atene, con il Real che va a canestro con molta più difficoltà rispetto all’inizio della gara. Il secondo quarto si conclude con il punteggio di 54 a 49 a favore del Real Madrid.

Terzo Quarto

Inizio della ripresa che vede un po’ di nervi tesi e mani che iniziano a sudare. Nunn con la tripla firma il primo vantaggio green della partita (58-56). Ora la Uber Arena è un’autentica bolgia, colorata di verde. Match che non ha più naturalmente i ritmi di prima e lo spettacolo con il passare del tempo viene sempre meno. Punteggio nel terzo quarto che rimane basso, soprattutto per il Real (solo 7 punti segnati nella terza frazione). Il Pana tiene il comando fino alla fine del quarto, dove chiude avanti per 64 a 61.

Quarto Quarto

Ora la palla inizia a pesare sempre di più. Se da una parte il chacho Rodriguez cerca di trascinare i suoi, dall’altra è ancora Nunn a fare la differenza per i green. Due triple, prima di Mitoglu e poi di Grant, danno il massimo vantaggio al Panathinaikos (74 a 65). Il Real cerca di rimanere attaccato al match con un buon Hezonja. Sloukas e Llull si danno battaglia da tre punti, rispondendosi a vicenda con due triple a testa. La partita si gioca su un filo di un rasoio. E’ ancora Nunn a scardinare la difesa blancos con due penetrazioni di egregia fattura. Il Pana è ora in controllo del match e vola sul più 10 ad appena due minuti e mezzo dal termine della gara. Il Real non ne ha più e la squadra di coach Ataman prende il largo verso la fine del match, che si conclude con il punteggio di 95 a 80 in favore dei green. Il Panathinaikos è campione d’Europa per la settima volta nella sua storia.

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Pubblicato da Stefano Valente

Stefano Valente nato a Roma il 17 marzo 1994. Laureato alla magistrale "Media, Comunicazione Digitale e Giornalismo" presso l'università "La Sapienza". Ha lavorato come collaboratore della testata giornalistica online "BasketItaly". Appassionato ed esperto di calcio e basket, e molto vicino alle vicende riguardanti l'AS Roma e la Virtus Roma.