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Daniel Hackett guida il CSKA alla seconda vittoria in altrettante gare, Adam Hanga salva il Barcellona e impatta la serie con lo Zenit. A Mosca, nonostante un’ottima partita del Fenerbahce, i russi si impongono per 78 a 67 e sono a un successo dalle Final Four. In Spagna, invece, la squadra di Xavi Pascual va vicina all’impresa anche questa sera ma esce sconfitta dopo un overtime per 81 a 78.
CSKA Mosca 78-67 Fenerbahçe Beko Istanubul
L’inizio della sfida, seguendo il copione di gara 1, è subito molto falloso e fisico, tanto che Kurbanov, nel rubare un pallone a De Colo, colpisce il francese al naso e lo costringe a uscire dal campo. Il CSKA, tuttavia, non ne approfitta e concede a Mahmutoglu e Barthel i piazzati del vantaggio turco sull’8-9. Nell’altra metà campo, i russi sono bravi nel coinvolgere Eric sui cambi difensivi e Hackett da spot up shooter ma pagano ancora Shengelia e le sue difficoltà nel dar via la palla rapidamente sui raddoppi (13-12). Senza De Colo, le iniziative del Fenerbahçe se le sobbarcano tutte (momentaneamente con successo) Guduric e Brown. Nella parte finale del primo quarto, nonostante alcune buone iniziative di Clyburn propiziatorie per le triple di Strelnieks e Lundberg, Guduric e il rientrante Pierre sfruttano le scarse abilità difensive di Voigtmann e Lundberg per tenere i suoi avanti nel punteggio (25-23 dopo il jumper sulla sirena del giovane Biberovic).
Fortunatamente per lo spettacolo, De Colo riesce a tornare sul parquet e mette anche lui il proprio contributo nella difesa a zona 2-3 molto aggressiva dei turchi. Partendo dall’ottimo lavoro dietro, il Fenerbahçe sfrutta le abilità nel playmaking di Pierre e De Colo per ribaltare rapidamente il lato e finalizzare con Guduric (già a quota 15 punti dopo 13′) e un sorprendente Biberovic: a metà secondo quarto, il CSKA è sotto 30-33. Itoudis, vedendo il momento di difficoltà di suoi, decide di fermare la partita con un time-out e rimettere sul parquet Hackett e Shengelia. La loro lucidità in attacco permette ai russi di rispondere colpo su colpo alle invenzioni di De Colo (38-37). Stante le assenze, il Fenerbahçe è costretto a giocare piccolo e le lacune in muscoli e centimetri iniziano a farsi sentire, soprattutto a rimbalzo offensivo, al termine del primo tempo. Hackett (bravo a spingere la transizione appena possibile), Clyburn (superbo in marcatura su De Colo) e un finalmente aggressivo Shengelia sono semplicemente inarrestabili in entrambe le metà campo e il CSKA ne approfitta per arginare un minimo Guduric e chiudere il primo tempo avanti sul 50-42.
Se possibile, l’intensità della partita sale ulteriormente nella ripresa, tanto che nei primi 5′ del terzo quarto si segnano 6 punti complessivi. Da incorniciare il lavoro di Strelnieks su De Colo, di Hackett sui cambi e di Pierre (comunque lontano fisicamente dal 100%) su Shengelia. L’attacco a metà campo del CSKA fa una fatica impressionante contro la zona-matchup avversaria e, dopo il quarto fallo personale commesso da Voigtmann, Guduric e Brown accorciano dalla lunetta sul 52-51. Al termine del periodo, nonostante Shengelia torni a fare a capocciate contro i raddoppi del Fenerbahçe, Clyburn, Antonov e finalmente Lundberg danno un piccolo boost ai moscoviti e li tengono avanti sul 60-55.
Anche nel quarto quarto le squadre abbondano con gli isolamenti a metà campo e gli unici che riescono a ricavarne qualcosa ogni tanto sono Guduric e Clyburn. Il CSKA riesce comunque a mantenere un minimo di vantaggio grazie al sorprendente contributo di Ukhov e al lavoro sui cambi difensivi e a rimbalzo di Shengelia (65-59). Entrando nei 5′ decisivi, Hackett decide di prendersi il palcoscenico e, tra canestri e assist per Ukhov, tiene la squadra di Itoudis avanti sul +7. Il pallone diventa sempre più pesante e nessun’azione solitaria riesce a trovare il fondo della retina. A 150″ dalla fine, ci pensa Hackett ad attaccare Brown e a levare il tappo dal canestro. Il Fenerbahçe è con le spalle al muro, lo stesso play ex Stella Rossa risponde con una gran schiacciata sulla testa di Clyburn ma quando serve, come al solito, Kurbanov insacca la tripla che spezza le speranze di vittoria turche. Il CSKA vola sul 2-0 e mercoledì a Istanbul potrà qualificarsi per la Final Four per la 18esima volta nelle ultime 19 stagioni.
FC Barcelona 81-78 Zenit St Petersburg
Con Oriola in quintetto base al posto di Gasol vediamo fin dalla palla a due un Barcellona più aggressivo in difesa con un focus speciale su Pangos, decisivo in gara 1. Mentre lo Zenit si appoggia a Thomas per trovare la via del canestro, Jasikevicius vuole coinvolgere il più possibile Mirotic. Regna l’equilibrio e dopo i primi cinque minuti il punteggio recita 10 a 8 per il Barca. Si segna molto poco ma, grazie ai punti finali di Poythress e Pangos, gli ospiti concludono in vantaggio il primo quarto di gioco (13-16).
Una tripla di Baron apre la frazione e porta lo Zenit al massimo vantaggio (13-19). Quattro punti consecutivi di Davies però danno il ritmo al Barcellona che con la tripla dall’angolo di Smits ritrova il vantaggio (22-21). Un canestro allo scadere dei 24 di Thomas chiude un parziale di 12 a 0 di Calathes e compagni che sembrano però avere in mano il pallino del gioco. Il secondo tiro da tre di Smits, trovato nuovamente da Calathes, fa scappare i padroni di casa sul +9 (34-25) a meno di 2 minuti dalla pausa lunga. Poythress trova un canestro importante a pochi secondi dalla fine, ma Higgins allo scadere permette agli spagnoli di chiudere il primo tempo mantenendo nove lunghezze di distanza (38-29).
Una tripla di Hollins e un’entrata di Rivers riportano i russi a quattro punti di scarto (43-39). Chiude la crisi del Barcellona una tripla di Bolmaro dall’angolo trovato da Higgins in una ripartenza. È il quarto dello Zenit che mette in serie difficoltà la capolista dell’Eurolega con una difesa che lascia poco spazio all’interno del pitturato. Con una tripla dalla rimessa segnata da Hollins il punteggio recita 46 a 44. Un’esecuzione perfetta, conclusa con un piazzato da due di Baron, riporta i due team in perfetta parità e il terzo quarto si chiude sul 48 a 48.
Le squadre si rispondono colpo su colpo: una tripla di Kuric riporta il Barcellona davanti, ma immediatamente dopo tre punti di Hollins consegnano allo Zenit nuovamente il vantaggio (53-54). 6 punti consecutivi di Davies permettono ai padroni di casa di riprendere l’inerzia del match quando manca sempre di meno alla conclusione (59-56). Pangos segna ma commettendo fallo in attacco consegna due punti facili dalla lunetta per Davies e, con una rubata e successivo layup di Kuric, il Barcellona va sul +5 a 3 minuti dalla fine (63-58). La guardia slovena non sfrutta pienamente i tre tiri liberi a disposizione nell’azione successiva (1/3) ma, subito dopo un canestro di Higgins, trova l’assist per il canestro di Black (65-62).
Mirotic fa 1 su 2 dalla lunetta e con i successivi liberi di Thomas il match è sul 66 a 64 con 90 secondi da giocare. Dopo un jumper fallito dal numero 22 blaugrana, Pangos si procura 2 tiri liberi che fissano il punteggio sul 66-66. Il Barcellona sceglie Mirotic per la giocata finale il quale però fallisce, consegnando di fatto allo Zenit la palla della vittoria. Come per gara 1, è il playmaker della squadra di Pascual a prendersi il tiro allo scadere. La palla però sfiora solamente il ferro, decretando l’overtime.
La partenza dello Zenit è ai limiti della perfezione: con una tripla di Hollins e un canestro da sotto di Black va a condurre per 68 a 71, ma soprattutto concede veramente poco agli avversari che vanno a segno solo dalla linea della carità. Il distacco rimane lo stesso per un minuto ma le squadre tornano in parità con la bomba di Hanga servito da un Mirotic raddoppiato in post basso (74-74).
La partita è fatta di sorpassi continui dalla lunetta: a decidere il match è Hanga il quale oltre a essere perfetto dalla linea del tiro libero, ruba due palloni chiave. Prima intercetta un passaggio di Baron indirizzato a Thomas, poi ruba il pallone a Pangos consegnando di fatto gara 2 agli spagnoli che finisce sul 81 a 78. Ora si vola in Russia dove capiremo se questo Barcellona riuscirà a staccare il pass per le Final Four di Colonia.
di Matteo Puzzuoli (CSKA-Fener) e Sergio Pannocchia (Barcellona-Zenit)