Playoff Euroleague: Milano, Efes e Barcellona staccano il pass per le F4

Tempo di lettura: 10 min

Efes, Milano e Barcellona raggiungono il CSKA e volano a Colonia per le prossime Final Four in programma dal 28 al 30 maggio. L’Anadolu piega il Real di Laso negli ultimi minuti di gioco della serie (88-83 il punteggio finale), soffrendo come non ci si aspettava nei pronostici dei playoff. L’Olimpia, nonostante gli ultimi secondi folli, torna alle Final Four 29 anni dopo l’ultima volta vincendo per 92 a 89 contro il Bayern di Trinchieri. Il Barcellona, invece, dimostra la sua superiorità in gara 5 (79-53) contro uno Zenit da applausi e ritrova Pau Gasol.

Anadolu Efes Istanbul 88-83 Real Madrid

Ataman decide di cambiare le carte in tavola rispetto a Gara 4 e fa partire in quintetto base Anderson, Dunston e Singleton. L’energia soprattutto di quest’ultimo sui cambi difensivi è eccellente nell’attaccare l’imperfetta zona matchup 3-2 solita del Real ma, dall’altra parte, Carroll è inarrestabile in uscita dai blocchi: a metà periodo, perciò, la sfida resta in equilibrio (14-12). Per fermare il bombardiere del Real, Ataman piazza con successo Balbay sulle sue piste ma los Blancos, soprattutto con Alocén e Abalde, puniscono una difesa dell’Efes altalenante, in particolar modo per quanto riguarda gli esterni. Il primo periodo lo chiudono i pick and roll di Simon e un rimbalzo in attacco del rientrante Tavares. L’equilibrio, comunque, la fa da padrone (18-21).

Con il centro capoverdiano sul parquet, il Real torna a una difesa “standard” a uomo e sbarra la strada al ferro all’Efes. La fortuna per i turchi ha i nomi di Micic e Simon, i quali riescono a trovare il fondo della retina da lontano e a pareggiare così le sfuriate di Laprovittola e Rudy (Sanli anche difensivamente continua a soffrire). A metà periodo, ancora il play argentino è bravissimo sul pick and roll ad armare la mano di Thompkins, permettendo ai madrileni di effettuare l’ennesimo controsorpasso nel punteggio (31-33). Il Real continua a sfidare i tiratori avversari al tiro da fuori tenendo Tavares (dominante a rimbalzo) in copertura dell’area e provando una zona 2-3. Nella fase finale del primo tempo, questa mossa paga dividendi, precisamente un 3-8 di parziale a marca Tavares-Laprovittola (36-41).

Dopo l’intervallo, l’Efes alza i giri del motore sia in attacco (Simon e soprattutto Micic sono più aggressivi nei loro “riccioli”) che in difesa (Singleton eccellente e Beaubois bravo nel fermare Carroll) e prova una mini-fuga sul 51-44. Laso deve schierare subito i suoi veterani ma una serie di triple aperte sbagliate da Llull e compagni non cambiano la direzione dell’inerzia. Nonostante Micic, Singleton e Beaubois facciano scappare i turchi anche sul +13, mai sottovalutare il cuore dei madrileni. Tavares con le stoppate, Llull con il playmaking e Thompkins con le triple firmano un break di 0-8 che riapre tutto (60-57 dopo 30′).

Il Real continua a metterci l’anima tra rimbalzi e contropiedi (solido Laprovittola) ma Singleton in taglio e Larkin finalmente da oltre l’arco bucano la zona avversaria e tengono la tensione a un livello altissimo (68-69). Nella fase centrale del quarto quarto, Laprovittola pesca due jolly da tre punti e risponde a un paio di canestri pesantissimi di Pleiss e ai liberi di Larkin. Si entra negli ultimi 3′ di partita sul 75-75. Ancora Larkin punisce Thompkins con una bomba ma da rimbalzo in attacco Abalde la pareggia di nuovo. Nonostante lo stesso numero 6 blanco regali due liberi sempre a Larkin, Pleiss non copre il ferro sull’alley-oop per Tavares e permette l’80-80. La palla pesa sempre di più: Larkin e Llull si prendono una forzatura a testa e successivamente è Simon a fulminare Thompkins con la tripla del +3 a 38″ dal termine. Il Real prova l’ennesima stoccata ma stavolta Llull, causa anche la fantastica difesa di squadra dei turchi, sbaglia la sua classica mannarina. Singleton viene mandato volontariamente in lunetta, allunga sul +5 a 14″ dalla fine, Llull fallisce ancora da oltre l’arco e la contesa si chiude qui. Dunston e Micic, dopo una magia di Llull, la sigilla sull’88-83.

Olimpia Milano 92-89 Bayern Monaco

Reynolds schiaccia i primi punti della gara, dimostrano subito l’aggressività che il Bayern metterà in campo. Il primo canestro milanese è di LeDay, ma Lucic segna il 6-2 per i bavaresi. L’Olimpia fatica ad entrare in partita e il successivo canestro di Reynolds costringe Messina a chiamare time-out. Delaney segna la tripla che sblocca Milano e il suo successivo fallo guadagnato, porta l’Olimpia sotto di un punto (7-8). Johnson e Baldwin danno al Bayern un vantaggio di 5 punti, ma un fresco Shields cerca di tenere in partita l’Olimpia con 2 tiri liberi (9-12). Johnson è una sentenza, è l’arma principale del Bayern, ma Shields segna la tripla del 12-14 e Datome pareggia con un jumper dalla media. Sempre Shields porta in vantaggio Milano grazie ad un ottimo eurostep (18-16) seguita da Rodriguez che segna la tripla dopo una bellissima azione. Seeley porta il Bayern sul -1, per poi vedere Lucic dare il nuovo vantaggio per gli ospiti. Shields è devastante, segna la tripla in step back e chiude il 1º quarto sul 24-22

Seconda frazione aperta dal jumper di Datome seguita da un immenso Shields, che prima con la tripla, poi in contropiede, segna il 31-22. Rodríguez regala un ottimo assist per Hines, ma Reynolds sblocca finalmente il Bayern. Zipser lasciato solo dalla difesa di Milano, costringe Messina al timeout. Esce bene l’Olimpia, che con due canestri di Tarczewski porta i ladroni di casa sul 39-28. Il Chacho Rodríguez segna una grandissima tripla da 8 metri, ma 4 punti di Zipser portano il Bayern sul -10 (42-32). Baldwin e Reynolds segnano due canestri consecutivi per Monaco, ma shields si guadagna 3 tiri liberi e il reverse di Hines valgono il 47-36 per Milano. Datome segna la tripla a cui risponde Gist che chiude il primo tempo sul 50-40.

milano

Terzo quarto che si apre ci due tiri liberi del solito Shields, ma dall’altra parte Johnson è una sentenza. Shields però non ci sta, e con il canestro e fallo, segna il 55-42 a cui poi segue la tripla di Delaney per il +14. Zipser segna una tripla importante dopo il timeout di Trinchieri, ma Shields risponde con l’ennesima tripla (61-47). Shields è incontenibile ma Milano esaurisce il bonus dopo soli 5 minuti di gioco, mentre Gist è Seeley portano il Bayern sul -10 (63-53). È Hines a riportare in carreggiata l’Olimpia, seguita dalla tripla di Punter. Shields segna il 30º punto segnando il +17 (77-52), ma Dj Seeley segna la tripla che vale il 72-58 a fine quarto.

Ultima frazione che vede una bellissima schiacciata di LeDay, a cui risponde Baldwin nello stesso modo, a cui segue la tripla di Zipser per il 76-65. Hines e Rodriguez regalano il +15, ma Delaney commette il 4° fallo ed esce momentaneamente dal match. Sempre Rodriguez regala un ottimo assist a Hines, ma Lucic è l’ultimo a mollare, segnando i liberi del 82-68, seguito da due canestri di Baldwin che porta sul -10 con due jumper dalla media. Delaney fa 1 su due dalla lunetta, ma Reynolds segna il gancio dell’ 83-74. Sisko segna il -6 con la tripla dall’angolo e costringe Messina al time-out. L’intensità si alza e Delaney segna la tripla che da un attimo di respiro ai padroni di casa, ma Johnson non sbaglia più. Shields segna un tripla impossibile a cui risponde Lucic con una grande tripla (91-82). Milano negli ultimi minuti ne combina di tutti i colori: tripla di Reynolds, palla rubata e canestro segnato di Baldwin e successivamente il fallo di Shields, costringono Messina al time-out sul punteggio 91-89. Shields subisce fallo e va in lunetta dando il la vittoria a Milano per 92-89. L’Olimpia torna finalmente alle Final 4 a Colonia.

FC Barcelona 79-53 Zenit St Petersburg

Partita in perfetto equilibrio dopo i primi 4 minuti del match al Palau Blaugrana: ai 4 punti iniziali di Higgins risponde presente Pangos che con la sua prima tripla del match porta i suoi sopra (6-9). Il Barca però con un parziale di 9 a 0, grazie al canestro da sotto di Gasol e ai liberi di Hanga e Mirotic, va sul +6 (15-9). Con un piazzato di Higgins e due giocate in post di Davies contro Poythress, i padroni di casa (complici gli errori in attacco dello Zenit) chiudono la prima frazione sul 23 a 14.

Il secondo quarto vede protagonista Leandro Bolmaro il quale realizza 5 punti consecutivi costringendo coach Pascual a chiamare timeout quando i suoi toccano il -12 (28-16). Il Barca alza la pressione difensiva rendendo quasi impossibile la via del canestro per lo Zenit: con un layup di Calathes e un canestro e fallo di Gasol i blaugrana scappano sul +16 (36-20) a 4 minuti dall’intervallo lungo. Due tiri realizzati di Poythress e due liberi messi a segno da Thomas riducono le distanze tra i due team portando i russi sotto di 12 lunghezze (41-29). Un giro dalla lunetta completo di Higgins conclude il primo tempo sul 43 a 30.

Ad aprire le danze nel terzo periodo è Gasol con un piazzato da due che riporta il Barca sul +15 (45-30). La difesa di Pau e due piazzati di Calathes tengono i padroni di casa agevolmente sopra. La squadra di Jasikevicius sembra non fermarsi più e guidata dal play greco vola sul +23 (57-34). Una tripla nell’ultimo di gioco della frazione di Baron (la seconda per lui) fissa il punteggio sul 57 a 39.

Alza la bandiera bianca ufficialmente lo Zenit che negli ultimi dieci minuti insegue un Barcellona sempre più in fiducia e pronto a staccare il pass per le Final Four di Colonia. Il match si conclude sul 79 a 53 per i blaugrana che ora faranno di tutto per aggiudicarsi il titolo più ambito in Europa.

di Matteo Puzzuoli (Efes-Real) Giacomo Cotlar (Olimpia-Bayern) e Sergio Pannocchia (Barcellona-Zenit)

Condividi:

Pubblicato da La Redazione

Articolo scritto da più autori dell'Occhio Sportivo.