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Corel Draw X8 Full Torrent questo approfondimento proviamo a capire cosa aspettarci dalla ventiduesima edizione di questa competizione. Sappiamo che l’Italia non ci sarà, ci fa male, ma volenti o nolenti dobbiamo prepararci ad un mese in cui i riflettori del mondo sportivo saranno puntati verso il medioriente per il mondiali Qatar 2022.
Il primo mondiale della storia disputato in autunno
Era il 2 Dicembre 2010 quando nei propri uffici di Zurigo, la commissione della FIFA votò per decidere il Paese ospitante dei mondiali del 2022. I candidati erano Qatar, Stati Uniti, Corea del Sud, Giappone e Australia. Il ballottaggio finale fu tra il Qatar e gli Stati Uniti e gli asiatici ne uscirono vincitori per 14 voti ad 8. Per gli USA neanche il tempo di disperarsi, perché la FIFA li scelse come organizzatori dell’edizione successiva, la prima con un allargamento a 48 squadre nel torneo.
Una decisione strana quella del piccolo Qatar, che nel suo progetto propose una Coppa del Mondo da disputarsi in solo 5 città: Al Khor, Al Wakrah, Ar Rayyan, Ar Rayyan (2 stadi) e Doha (3 stadi). Solo in altre due occasioni vennero coinvolte così poche città nell’organizzazione di questo torneo, nel primo mondiale del 1930, disputato interamente a Montevideo e nell’edizione di Cile 1962. Allora però era un altro calcio e da quando il mondiale è a 32 squadre (Francia 98) una scelta simile non si era mai vista. Questo non per forza sarà negativo, dato che permetterà agli atleti di non dover affrontare grandi viaggi e quindi di essere più riposati tra una partita e l’altra.
Molti stadi però non erano pronti, ma presentati solo sulla carta. Ed il costo da pagare per ottenerli fu molto alto. Secondo una ricerca del The Guardian almeno 6.500 operai sono morti durante la fase di costruzione ed il trattamento economico per i lavoratori è stato al limite dello sfruttamento, con orari massacranti ed assumendo immigrati dai Paesi vicini come Nepal, Bangladesh ed India.
Tra le problematiche legate alla logistica dopo l’assegnazione, la FIFA si rese conto che, a causa delle temperature altissime del Qatar, non si sarebbe potuto giocare d’estate, sconvolgendo i calendari di tutti i campionati e coppe in programma, per permettere di giocare in autunno. Nonostante ciò, tutti gli stadi avranno impianti di raffreddamento a emissioni zero grazie all’utilizzo di tecnologie solari per garantire che la temperatura non superi mai i 27 °C e assicurando sempre ottimali condizioni di gioco e un ambiente confortevole per i tifosi. Questo fa capire come anche in autunno, sia stato necessario prendere provvedimenti contro il clima desertico del Qatar.
La competizione
Diciamoci la verità. Manca solo l’Italia, poi le altre campioni del mondo sono tutte presenti. E sono presenti anche le super star a partire da Messi e Cristiano Ronaldo che giocheranno il loro ultimo mondiale. Questo impegno così importante ha forse creato situazioni spiacevoli legate ai campionati. Senza andare troppo lontani dal nostro Paese, per esempio Lukaku e Nico Gonzalez, non hanno di fatto mai giocato per Inter e Fiorentina per paura di non aggravare degli infortuni precedenti “risparmiandosi” probabilmente, per il Mondiale.
Un altro caso spinoso è stato quello di Pogba. Il francese tornato alla Juventus, dopo un infortunio in precampionato, avrebbe potuto operarsi, ma questo avrebbe voluto dire saltare il mondiale ed ha quindi stretto i denti, senza riuscire però a recuperare in tempo per essere convocato da Deschamps.
Oppure Dybala, che dopo un ottimo avvio di stagione si è fermato nello scorso mese causa infortunio ed invece di tornare per le ultime partite a disposizione della Roma ha preferito raggiungere direttamente il suo CT Scaloni per prepararsi al meglio al mondiale.
Volendo creare una griglia delle favorite, a detta di molti, sembra una Coppa del Mondo che possa tornare a parlare Sud Americano. Dopo la vittoria del Brasile del 2002 infatti, mai nessuno da quella parte del globo è riuscito a vincere l’agoniata rassegna. Invece ora sembra che il Brasile e l’Argentina abbiano il talento per partire avanti a tutti, quanto meno nei pronostici. Dietro di loro, in terza piazza secondo i bookmakers, i campioni in carica della Francia, nonostante i tanti infortuni: Pogba e Kanté sono stati due terzi del centrocampo campione del mondo ed in porta mancherà il migliore della Serie A, Maignan che si era guadagnato il ruolo di titolare anche con la sua nazionale.
Dietro di loro per gli esperti si piazzano Spagna, Inghilterra, Germania e poi le outsider: Olanda, Belgio, Portogallo, Danimarca e Uruguay. Difficile però calcolare le variabili di un mondiale autunnale, intanto aspettiamoci qualche risultato a sorpresa nelle prime giornate perché i giocatori scenderanno in campo senza fare il consueto ritiro premondiale. Inoltre forse ci sarà per la prima volta un torneo con i giocatori al massimo della forma e non sfiancati da campionati e coppe disputate con i club.
Capitolo diritti umani
Qui ci sono davvero le ombre più grandi legate a questo torneo che hanno fatto sospettare a qualcuno che la FIFA possa essersi piegata ai petroldollari del Qatar, assegnando la rassegna irridata ad uno Stato che eticamente non si meriterebbe di farlo.
Partiamo dal presupposto che è troppo comodo dire che il calcio e lo sport devono stare fuori dalla politica. Non è così, lo sport da sempre si fonde alla politica, perché tutto è politica e come diceva Ralph Nader: “Se non ti occupi di politica la politica si occuperà di te.” Se avessero ragionato così gli sportivi del passato non avremmo avuto episodi come quello di Tommie Smith e John Carlos che premiati alle Olimpiadi di Città del Messico 1968 alzarono il pugno coperto da un guanto nero, in solidarietà con le Black Panthers che in USA lottavano per la parità di diritti tra bianchi e neri. O come il significato delle vittorie di Jessie Howens che vinse tre medaglie d’oro nel corso dei giochi olimpici di Berlino 1936, mettendo in imbarazzo i nazisti e le loro convinzioni.
Scritto di come non siano stati rispettati i diritti dei, il Qatar è un Paese in cui vige la legge della Sharia. Fustigazioni (come frustate) e pena capitale, attraverso modi particolarmente dolorosi (lapidazione), sono legali. Non è garantita la libertà di culto, o meglio si può avere un credo diverso da quello islamico, ma se si fa proselitismo si può essere puniti con 10 anni di carcere. L’omosessualità è un crimine punibile con 5 anni di reclusione. Benché sia tollerato che in alcuni locali, soprattutto alberghi, i turisti possano bere alcolici, è prevista una pena che comporta essere frustati se si è mussulmani e si viene scoperti a bere.
Le donne non hanno diritto di vestirsi liberamente. Sono infatti vietati leggings, minigonne, abiti senza maniche e abiti corti o attillati in pubblico. I media ne parlano poco, ma anche gli uomini hanno limitazione nel vestirsi. E’ sconsigliato infatti indossare pantaloncini e canottiere. Sempre per le donne è necessario il permesso di un tutore maschile per sposarsi, a prescindere dall’età o da precedenti situazioni coniugali. Da sposata il marito deve dargli il permesso per attività come viaggi, lavoro. Per poter accedere ad alcune cure, in particolare legate alla salute riproduttiva come pap-test, check-up ginecologici, visite prenatali, le donne devono attestare di essere sposate. Ovviamente, per aborto e sterilizzazione c’è bisogno del consenso del marito.
Per quanto riguarda la flagellazione e la lapidazione, il Comitato delle Nazioni Unite contro la tortura ha riscontrato che queste pratiche costituiscono una violazione degli obblighi imposti dalla Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura.
Alcuni personaggi del mondo del calcio hanno pensato ad un possibile boicottaggio, ma la risposta della FIFA è stata una lettera verso le nazionali in cui si richiede solo di pensare a giocare e non ad altro ed alla nazionale della Danimarca per esempio è stato vietato di utilizzare una maglia di allenamento con cui si chiedeva il rispetto dei diritti umani da parte del Qatar.
All’interno degli stadi non si potrà bere alcolici, e si rischia il carcere anche semplicemente introducendo una bandiera arcobaleno. Dubito che ciò possa davvero fermare che questo accada e temo piuttosto che vedremo qualche episodio in solidarietà dei diritti umani con possibili conseguenze nefaste.
La scelta del Qatar per molti versi è piena di ombre, per esempio di corruzione nella scelta della nazione ospitante, l’aver sconvolto i calendari degli impegni di tutto il mondo, comprimendo le partite in periodi brevi ed aumentando gli infortuni. Ma forse la più grande è proprio quella di presentarsi come un Paese in controtendenza verso la direzione che sta prendendo il mondo.