La Lazio e i suoi pionieri

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Oggi 9 gennaio la Lazio festeggia i suoi centovent’anni di vita. Andiamo a ripercorrere la nascita e i primi anni del sodalizio biancoceleste.

Quella panchina a Piazza della libertà

Roma, 1900: sulle sponde del fiume Tevere un gruppo di ragazzi dialoga tra di loro. Punto di ritrovo è Piazza della libertà, situata nel quartiere Flaminio, a pochi passi da Piazza del popolo. Tra di loro vi è il sottufficiale dei bersaglieri, Luigi Bigiarelli, combattente nella guerra d’Africa e ottimo corridore. Insieme a lui altre persone, tra cui il fratello Giacomo, decidono di fondare la Società podistica Lazio il nove gennaio 1900. La scelta di creare una nuova società nasce dal fatto che per partecipare a gare podistiche è necessario essere iscritti a un’impresa. Come colori sociali vengono scelti il bianco e il celeste, in omaggio alla Grecia che nel 1896 ha ospitato le Olimpiadi che universalmente vengono riconosciute come le prime dell’era moderna.

Bigiarelli e il fratello rifiutano qualsiasi incarico societario e vanno a vivere in Belgio, dove continueranno a gareggiare e si apriranno un negozio di prodotti alimentari. La prima corsa disputata dalla neonata società è l’Audax podistica del due febbraio.

La nascita del calcio

Nell’inverno del 1900 arriva nella sede sociale di Via Valadier Bruto Seghettini, proveniente dalla Francia, dove è socio del Racing club di Parigi i cui colori, come quelli della Lazio, sono biancocelesti. A parlare con lui è Sante Ancherani, che della Lazio diventerà primo capitano e primo simbolo oltre che allenatore. Seghettini con se ha un pallone e propone di insegnare il gioco del calcio. A Piazza D‘Armi Ancherani e i suoi compagni imparano le regole di quel gioco, ai più sconosciuto. E’ vero che nel 1893 è nato il Genoa, la prima società calcistica d’Italia, ma il calcio non è ancora diffuso in Italia e a Roma in particolare.

Inizialmente si riscontra la difficoltà di trovare avversari ma pochi anni dopo, nel 1904, si disputa il primo derby romano: avversaria è la Virtus, travolta 3-0, con la tripletta di Ancherani. La Lazio si pone quindi sin da subito come una delle formazioni più forti del centrosud. Altra dimostrazione delle difficoltà di quei primi anni arriva l’anno successivo: la Lazio vuole giocare una partita con incasso in favore dei terremotati della Calabria, ma non essendoci nessuna squadra disposta a affrontarla, la società decide di dividere i giocatori in due schieramenti: bianchi contro celesti.

Tre partite in un giorno

Nel frattempo altre sezioni nascono in società come quella dedicata all’escursionismo, o quella all’estero, a Londra, nel 1908. Nello stesso anno la squadra biancoceleste è protagonista di una vera e propria impresa: dopo aver vinto il Campionato romano, la Lazio è invitata al Torneo Interregionale di Pisa.

Alle ore 10 affronta il Lucca battendolo 3-0, quattro ore dopo batte la Spes Livorno 4-0 e alle 16:30 sconfigge la Vitus Juventusque Livorno 1-0, aggiudicandosi il torneo. Nel 1908 la pallanuoto vince il campionato e anche la sezione nuoto si rivela vincente. Il prestigio della Lazio lo si nota anche quando l’Inter la invita per una partita per festeggiare l’inaugurazione del suo nuovo campo. Da li in poi proseguirà la storia: nel 1958 la Coppa Italia, nel 1974 il primo storico scudetto con la squadra allenata da Tommaso Maestrelli, la banda Fascetti e il -9 in classifica, i trionfi della presidenza di Sergio Cragnotti, fino a arrivare all’ultimo trionfo, quello del 22 dicembre contro la Juventus in Supercoppa Italiana.

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Pubblicato da Christian Scala

Romano, diplomato al liceo linguistico Hegel, frequenta il corso di Scienze della Comunicazione all'Università Roma tre. Grande passione per il ciclismo e appassionato di calcio, ha collaborato con Centro Mare Radio e attualmente scrive per Torremare e L'ortica, due riviste online.