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Come ogni anno il campionato volge al termine. Molti si sentiranno abbandonati, come canterebbe Bresh siamo pronti ad avere un “Guasto d’Amore” non potendo seguire la nostra squadra del cuore per tutte le sere. Però c’è chi, come ogni anno, soffrirà di più la mancanza della Serie A e sono i fanta allenatori, fanta giocatori che ogni anno si sfidano a colpi di +3 e -1 per decretare chi sia l’amico più esperto di calcio. Oggi nella nostra rubrica storica vogliamo parlarvi del gioco del Fantacalcio.
La nascita
Il padre del gioco che affascina gli italiani sembrerebbe essere il giornalista Riccardo Albini, esperto di videogiochi e di cultura americana. Da appassionato degli sport made in USA, aveva notato come nel Nord America si fosse diffuso il fantasy baseball. In quel gioco gli appassionati del MLB costruivano, spendendo crediti virtuali la propria squadra. Ovviamente c’era un salary cap da rispettare e ad i giocatori venivano attribuiti dei punteggi in base alle statistiche che accumulavano nel corso dei match. Al termine delle gare si sommavano questi punti e si scopriva chi vinceva la gara. Il gioco aveva radici antichissime (il 1981) ed era chiamato anche Rotisserie nome che derivava dal pub di New York dove nacque l’idea per il fantasy baseball.
Anche in Italia il Fantacalcio lega la sua storia ad un locale di ritrovo, il “Goccia d’oro” del centro di Milano. Il giornalista già da tempo pensava a far partire il suo gioco e l’occasione migliore fu il Campionato Europeo del 1988. Albini, che scriveva per la rivista K, in uno dei suoi viaggi negli Stati Uniti ebbe modo di comprare una guida del fantasy baseball per poter così adattare le regole al campionato italiano di calcio.
I primi due anni il gioco si diffuse solo tra la sua cerchia di amici del bar, ma nel 1990 la fama era arrivata al punto tale che pubblicò il libro Serie A-Fantacalcio edito dallo Studio-Vit di cui lui stesso era guida. La guida non ebbe il successo sperato, ne furono stampate 10.000 copie, ma solo un quarto vennero vendute. Tuttavia il gioco iniziò la sua diffusione ufficiale.
La diffusione del gioco
Il boost definitivo avvenne nel 1994. La Gazzetta dello Sport intuì il possibile successo ed organizzò il suo primo Fantacalcio. Fornendo le votazioni ufficiali per i fanta allenatori che così, ogni lunedì, trovavano sulla Rosea i voti da attribuire ai giocatori, comprensivi dei bonus e dei malus. Già il primo anno la Gazzetta dello Sport, che mise in palio dei premi, era convinta avrebbe avuto un massimo di 10.000 partecipanti ma alla fine si trovò a gestire ben 70.000 partecipanti.
Negli anni 2000 il gioco poi passò dall’analogico al digitale. Non si usavano più carta e penna, ma nacquero delle piattaforme in grado di gestire le leghe di amici che stavano diventando sempre più numerose. Fino ad arrivare ad i nostri giorni, con addirittura app che permettono di giocare avendo sempre a portata di smartphone statistiche e voti dei propri giocatori, anche live.
In Italia la piattaforma Quadronica SRL ha registrato il marchio Fantacalcio. L’azienda già era nel mondo del fantasy game essendo proprietaria del dominio Fantagazzetta di recente rinominato proprio Fantacalcio. Quadronica inoltre ha permesso anche evoluzioni sempre più probanti del gioco, a partire dalla versione MANTRA del fantacalcio, in cui i fanta allenatori hanno una rosa di giocatori che invece di rappresentare i classici 4 ruoli di gioco (portiere, difensore, centrocampista ed attaccante), sono divisi in 11 ruoli (portiere, difensore centrale, difensore sinistro, difensore destro, mediano, centrocampista, esterno, ala, trequartista, attaccante e punta) fino ad arrivare alla versione Euroleghe del gioco, in cui i fanta allenatori possono scegliere non solo i giocatori militanti in Serie A, ma anche i giocatori delle migliori rose di team che disputano la Premier League, la Liga, la Bundesliga e la Ligue 1.
I record
Il successo del gioco lo possiamo vedere anche semplicemente dal numero di partecipanti. É stimato che più di 6 milioni di italiani seguono le gesta dei propri fanta giocatori. Fa riflettere che questo numero sia di molto superiore ai 4 milioni di italiani che praticano il calcio.
Prendiamo però il podio dei migliori voti fantacalcistici (nell’ultima decade). Record man per la Serie A è Miroslav Klose, che nella stagione 2012/13 raggiunse il voto di 24, era la giornata 35 in Serie A ed il Tedesco segnò 5 reti al mal capitato Bologna, per un 5×3 da sommare al 9 che il pagellista fornì al laziale.
Al secondo posto ci sono una serie di giocatori che hanno segnato un poker (arrivando a 21 punti): Berardi nel campionato 2013/14, Mertens nel 2016/17, Immobile ed Icardi nel 2017/18, Zapata nel 2018/19 e Simeone nel 2021/22 i quali ottennero 9 dal pagellista da sommare al 3X4.
All’ultimo posto del podio in questi ultimi 10 anni (con 20 punti): ancora Icardi nel 2012/13 e Parolo e Banega nel 2016/17. Però mentre Icardi e Parolo arrivarono a 20 grazie a 4 goal ed il voto 8 del pagellista, Banega lo fece con un voto 9, 3 goal e 2 assist.
Per quanto riguarda la media voto invece, in una sola stagione il record è di Higuain 2015/16, che toccò un voto di poco superiore al 7. Se invece parliamo di media riguardo tutta la carriera Totti con il suo 6,45 batte tutti, anche Platini e Maradona.
Infine il voto più basso della storia, senza malus, lo ha avuto il croato Rapaic in un Perugia-Napoli del 1996/97, il giocatore della squadra umbra segna di mano e dice all’arbitro Nicchi di aver toccato il pallone con la testa, il pagellista della Gazzetta non lo perdona e gli da 1. Ma per le regole del Fantacalcio gli viene comunque attribuito il +3 del goal.