Lou Gehrig, un campione sfortunato

Approfondimento su Lou Gehrig

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Nello sport molti sportivi vengono ricordati per le loro imprese, vittorie o anche sconfitte dolorose. Il protagonista di questa storia invece, Lou Gehrig, campione di baseball, verrà ricordato sempre e solo per una malattia, il morbo di Lou Gehrig.

Un predestinato

Nato nel 1903 a New York, Lou Gehrig debutta nel baseball a 20 anni entrando a far parte dei New York Yankees, unica sua squadra in carriera. Iniziò a farsi strada tre anni dopo quando batté 112 punti, ma i Yankees furono battuti dai St Louis Cardinals che vincendo le World Series iniziarono il loro ciclo vincente che durò dieci anni. 

Nonostante la delusione, ben  presto i tifosi newyorkesi capiscono che l’americano è destinato a diventare una stella di prima grandezza, a riprova del fatto che nei successivi diciotto anni non salterà una partita, per un totale di 2130 partite disputate consecutivamente. Per la sua potenza e resistenza era soprannominato dai compagni di squadra “Iron horse”.

La consacrazione

Nel giugno 1932 l’americano diventò il primo giocatore del ‘900 a battere quattro fuoricampo in una partita, disputata contro i Philadelphia Athletics. Il traguardo raggiunto  fu oscurato dal manager di New York, Joe McGraw che a fine partita annunciò che a fine stagione avrebbe lasciato la guida della squadra dopo trenta anni; il suo posto fu preso da Joe McCarthy. Nel 1934 lo storico compagno di squadra di Gehrig, Ruth, si ritirò, e nello stesso anno il newyorchese vinse la tripla corona.

Il 1927 fu l’anno della definitiva consacrazione: batté il record per l’epoca dei punti a casa (175), superando il precedente record appartenuto al compagno di squadra Babe Ruth. Il rendimento dei due permise agli Yankees di battere il record di 110 vittorie e solamente 44 sconfitte, un’impresa che valse alla squadra il nome di “Murderers’ Row”Il culmine di quella stagione furono le World Series vinte ai danni dei Pittsburgh Pirates in quattro gare consecutive con la serie che terminò 4-0 in favore di New York. Gehrig diventò il giocatore più rappresentativo in quegli anni del baseball, superò continuamente il record di punti a casa e con larghi punti alla battuta.

Un tragico destino

La nuova stella degli Yankees fu Joe DiMaggio, sono questi gli anni in cui New York vince ininterrottamente le World Series dal 1936 al 1939. Proprio nel 1936 Gehrig fu nominato dall’importante rivista “Time” miglior battitore del baseball.

Ben presto il suo corpo cominciò a non rispondere più, egli sembrava non controllare più i suoi movimenti, si fece visitare dai dottori che riscontrarono una malattia ignota. Tale malattia proprio perché associata al campione americano è stata chiamata morbo di Lou Gehrig, mentre nel linguaggio medico è la sla, malattia di cui tante persone soffrono nel mondo. La scoperta di quest’ultima fu un fulmine a ciel sereno per l’americano e sua moglie Eleanor, che affiancò il marito in questa dura lotta.

Costretto ad abbandonare la carriera, Gehrig fu protagonista  il 4 luglio 1939 del “Lou Gehrig Day”, dove al termine di una giornata commuovente, gli Yankees ritirarono il suo numero di gara. Fu una giornata in cui si rese omaggio alla carriera del campione americano, che al termine della stessa pronunciò un discorso in cui si considerava, nonostante le avversità, un uomo fortunato. Nel 1941  la sua vita terminò e, in suo ricordo, fu introdotto nella Hall of Fame.

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Pubblicato da Christian Scala

Romano, diplomato al liceo linguistico Hegel, frequenta il corso di Scienze della Comunicazione all'Università Roma tre. Grande passione per il ciclismo e appassionato di calcio, ha collaborato con Centro Mare Radio e attualmente scrive per Torremare e L'ortica, due riviste online.