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Il ciclismo italiano tra gli anni 70 e 80 vedeva gli appassionati divisi in due schieramenti, da una parte chi tifava Francesco Moser, dall’altra i tifosi di Giuseppe Saronni, una rivalità che a alcuni ricordò quando quaranta anni prima il nostro paese era diviso tra Fausto Coppi e Bartali.
Stili diversi
Per capire l’importanza della rivalità tra i due ciclisti basti sapere che al Giro d’Italia il percorso venne adattato in base alle caratteristiche dei due rivali: Moser era un passista mentre Saronni andava forte sui percorsi vallonati. Inoltre tra i due il dualismo non era solo sportivo, ma era un’antipatia personale, portata avanti per anni anche dopo il ritiro dei due campioni.

Per gli appassionati tutto ebbe inizio durante il Gran premio di Zurigo del 1979. All’epoca la corsa svizzera era una delle gare più importanti sul calendario e una di quelle in preparazione al Giro d’Italia, secondo Saronni per difficoltà era seconda solo alla Milano-Sanremo. Moser e Saronni si staccarono dal resto del gruppo. Allo sprint, una delle sue migliori caratteristiche, fu Saronni a vincere, antipasto di quello che successe durante la corsa rosa quando battè ancora una volta Moser, conquistando la maglia rosa. Anni dopo il trentino dichiarò che nel 1979 Saronni era inarrivabile.
Le polemiche
Durante l’edizione della corsa rosa del 1979 andò in diretta tv un forte battibecco tra i due rivali. Tutto accadde dopo la sedicesima tappa, la Treviso-Pieve di Cadore. Durante la tappa Knut Knudsen, secondo in classifica dietro a Saronni, cadde e fu costretto al ritiro da quell’edizione. Il ciclista di Novara accusò Moser di non aver tirato, il trentino replicò dicendo di non tirare poiché non ne vedeva il motivo essendo terzo in classifica e impossibilitato a raggiungere Saronni.

Un’altra polemica ci fu nel 1981 durante i Campionati italiani a Compiano. Moser sfiorò con la spalla Saronni il quale rispose stizzito invitando il rivale a non correre se non ne era più capace. Moser con grinta ebbe una reazione che lo portò a vincere il campionato e nel 2019 Saronni dichiarò a proposito di quell’episodio “ero stato io a toccarlo inavvertitamente e oggi posso dire che non è stata una bella idea dirgli quello che gli ho detto. Non è stato né carino né tantomeno utile, l’ho caricato a molla e me l’ha giurata. Non l’ho più visto se non all’arrivo”. L’anno seguente Moser aiutò Saronni a vincere l indimenticabile mondiale di Goodwood.
Pace sancita
I due rivali una volta ritirati hanno appianato le loro divergenze. Saronni in più di un’occasione è stato anche ospite di Francesco Moser presso la sua azienda vinicola. Il trentino infatti dopo il suo ritiro ha preferito dedicarsi all’azienda di famiglia. Saronni invece è rimasto nel ciclismo diventando team manager della Uae emirates. La rivalità tra Moser e Saronni rimarrà nella storia del ciclismo e ancora oggi viene ricordata dagli appassionati.
Immagine copertina tratta da corriere.it