Stagione Europea 1990/91, l’ultima in cui l’Italia fece l’en plein agli ottavi di finale

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La Serie A sta tornando un campionato temibile anche in Europa. Se si pensa alle squadre dei decenni ’90 e 2000, questa affermazione potrebbe sembrare esagerata, ma la verità è che i freddi dati questo di dicono. Era dalla stagione 1990/91 che l’Italia non qualificava sette squadre agli ottavi delle tre competizioni europee, quest’anno Milan, Inter e Napoli in Champions League, Juventus e Roma in Europa League e Lazio e Fiorentina in Conference League. Oltre ai nostri complimenti ed all’augurio ai club di portare in alto il vessillo italiano nel continente, nella nostra rubrica storica vogliamo analizzare la magica stagione 1990/91.

Coppa dei Campioni 1990/91

La Champions League non esiste, all’epoca si gioca ancora la vecchia Coppa dei Campioni. Il torneo continentale principale è così organizzato, si qualificano le vincitrici dei campionati europei e tutte le gare sono ad eliminazione diretta. Eppure agli ottavi di finale la Serie A qualificò ben due squadre. Questo perché l’anno precedente il Milan vinse la sua quarta “coppa dalle grandi orecchie”, battendo in finale 1-0 il Benfica con goal di Rijkaard.

Il Milan di Sacchi quindi, nonostante il secondo posto in campionato può partecipare alla Coppa dei Campioni 1990/91. Inoltre grazie a questo risultato il coefficiente UEFA gli permette di partite proprio negli ottavi di finale. Davanti ai rossoneri c’è il Club Brugge, squadra che il Milan fatica ad eliminare, pareggiando 0-0 in casa e vincendo in Belgio 1-0 con goal di Carbone. Si capisce quindi che il cammino europeo del Milan non è dominante come l’anno prima, i ragazzi di Sacchi nei quarti di finale pescano l’Olympique Marsiglia. I francesi li dominano e se in casa i meneghini riescono a limitare i danni (1-1), in trasferta è una debacle con i campioni di Francia che eliminano il Milan vincendo 3-0).

Campion d’Italia è invece il Napoli di Maradona. E’ il secondo titolo per gli Azzurri che vogliono dire la loro anche in campo europeo, a causa del coefficiente UEFA loro partono invece dai sedicesimi di finale, contro i campioni Ungheresi del Ujpest, il Milan non gli lascia scampo vince 3-0 in casa (con un incontenibile Maradona autore di una doppietta) e 2-0 in trasferta. Agli ottavi di finale affrontano lo Spartak Mosca, campione del campionato sovietico. A Napoli i partenopei sfiorano più volte il vantaggio, ma la gara termina 0-0. La trasferta nell’URSS a Novembre è stoica per gli Azzurri, che resistono alla furia dei padroni di casa, con la gara che termina a reti bianche, come nel match d’andata. La qualificazione si decide quindi con la lotteria dei calci di rigore. Baroni fallisce per il Napoli ed il turno lo passa lo Spartak Mosca.

                                                                        Fonte foto: quattrotretre.it

E’ una Coppa Campioni particolare, la finale si gioca a Bari, al San Nicola va di scena Stella Rossa di Belgrado-Olympique Marsiglia, vincono i serbi, è la prima ed unica affermazione di una squadra balcanica nella maggiore competizione europea. Anche in questo caso servono i calci di rigore per far pendere la bilancia a favore di una delle due squadre. Pesa come un macigno l’errore decisivo dal dischetto del primo tiratore francese Amoros.

Coppa delle Coppe

La seconda competizione europea all’epoca è la Coppa delle Coppe. La struttura delle competizione ricalca quella della Coppa Campioni, in questo caso però partecipano le squadre vincitrici della coppa nazionale e come per la coppa principale non ci sono gironi, ma le squadre giocano turni ad eliminazione diretta. La Coppa Italia del 1989/90 l’ha vinta la Juventus, la sua ottava. Ma anche in questo caso ci sono due team italiani ai nastri di partenza. La Sampdoria di Vialli e Mancini infatti l’ha vinta l’anno prima e vuole fare il bis.

I doriani nel primo round hanno un’avversaria difficile, il Kaiserslautern che vince in casa 1-0, ma viene poi rimontato e superato a Genova dal rigore di Mancini e dalla rete di Branca. Il secondo turno è contro una squadra storica del calcio greco, l’Olympiacos, la sfida però è più agevole di quella con i tedeschi e la Sampdoria vince sia all’andata che al ritorno, conquistandosi i quarti di finale. Il turno successivo vede la squadra genovese contro il Legia Varsavia, i polacchi sono battibili, ma nel frattempo la Sampdoria sta realizzando qualcosa di magico in campionato. I Blucerchiati infatti sono in corsa per vincere il loro primo campionato di Serie A. Con le forze dirottate sulla competizione nazionale è fatale il match d’andata perso 1-0 all’estero. A Genova la Sampdoria va sotto 2-0 poi Mancini e Vialli con le loro reti pareggiano, ma il 2-2 qualifica i polacchi per la semifinale.

La Juventus invece in campionato va male e la competizione europea diventa quindi la possibilità di salvare la stagione. I Bianconeri dal primo turno non vogliono far sconti a nessuno, i bulgari dello Sliven vengono superati sulle due gare per 8-1 (2-0 in trasferta e 6-1 a Torino). Di queste 8 reti 3 sono targate Roberto Baggio. Nel secondo turno c’è l’Austria Vienna e la musica non solo non cambia, addirittura migliora, con i Bianconeri che vincono sia l’andata che il ritorno 4-0 (questa volta Baggio ne fa 4 delle 8 segnature diventando i capocannoniere del torneo). Anche nei quarti di finale non c’è gara, se la Sampdoria viene eliminata, la Juventus è uno schiacciasassi, le vittime sono i belgi del Royal Football Club Liegi, in Belgio i torinesi vincono 3-1 ed in casa 3-0.

                                                                                                            Fonte foto: Imago

La semifinale è un big match europeo Barcellona-Juventus, i catalani regolano la Juventus nel match d’andata, vincendo 3-1 in casa (Stoichkov fa impazzire la difesa italiana segnando una doppietta). A Torino la Juventus vince 1-0 ancora con goal di Roberto Baggio, ma la rimonta non si compie. La finale è Barcellona-Manchester United gara incredibilmente più interessante della finale di Coppa Campioni. La sfida tra due filosofie in panchina da una parte c’è Alex Ferguson, dall’altra Johan Cruyff. A trionfare sono gli inglesi, che tornano a giocare una competizione europea dopo la squalifica di cinque anni a seguito della tragedia dell’Heysel. E’ anche l’inizio di un ciclo importante di vittorie per i Red Devils con in  panchina il tecnico scozzese.

Coppa UEFA

Le quattro italiane in Coppa UEFA (Inter, Atalanta, Roma e Bologna) ben figurano e come anticipato arrivano agli ottavi di finale. Nel primo turno la Roma elimina il Benfica, l’Inter il Rapid Vienna, ma non senza faticare, dovendo arrivare fino ai supplementari contro gli austriaci (sconfitta 2-1 in trasferta, medesimo risultato a favore a Milano e goal qualificazione negli extra time di Klinsmann). L’Atalanta è la più sorprendente, non è la squadra che ammiriamo oggi ed il sorteggio non è agevole, contro la Dinamo Zagabria. I Bergamaschi pareggiano in casa 0-0 e grazie ad un rigore in trasferta realizzato da Evair si qualificano. Il Bologna è invece fortunato nel sorteggio, affronta lo Zaglebie Lubin, squadra polacca che non crea problemi ai felsinei.

                                                                                       Fonte foto: tuttocalcio360.altervista.org

Il secondo turno per le italiane è formato da gare bellissime. L’Inter pesca l’Aston Villa ed a Birmingham perde 2-0, ma rimonta la partita in casa vincendo 3-0 (Klinsmann, Berti e Bianchi). La Roma deve vedersela contro il Valencia. Al Casanova i giallorossi subiscono dai primi minuti, ma riescono a tenere il match sull’1-0 per gli spagnoli ed in una delle poche sortite offensive pareggiano con goal di Rizzitelli ad un quarto d’ora dal termine del match. Il ritorno all’Olimpico viene indirizzato nei primi minuti, Giannini segna l’1-0 e Voller su rigore il 2-0, ma a venti minuti dal termine gli spagnoli segnano su rigore, creando un finale di gara che lascia i romanisti con il fiato sospeso, ma con i giallorossi che riescono a difendere il risultato. Il Bologna affronta una trasferta importante, in Scozia contro gli Hearts e perde 3-1. In Emilia però è un’altra musica, con i rossoblù che in casa battono 3-0 gli scozzesi conquistando un passaggio, insperato dopo il match d’andata. L’Atalanta anche questa volta ha un sorteggio sfortunato, c’è da eliminare il Fenerbahce, le italiane però hanno una marcia in più quell’anno ed i bergamaschi vincono sia in trasferta 1-0 che in casa 4-1.

L’Atalanta continua ad affrontare grandi club, c’è il Colonia, in Germania gli Orobici pareggiano 1-1 ed in casa ancora una volta assistiamo ad un giant killing, con i bergamaschi che vincono 1-0 con rete di Nicolini. Il Bologna ancora una volta fa un miracolo al Dall’Ara, perde infatti in Austria 3-0 contro l’Admira Wacker, ma in casa, nuovamente i rossoblù ribaltano il match, vincendo 3-0, non bastano i supplementari ed il passaggio del turno si decide ai calci di rigore ne servono sedici per vedere il Bologna prevalere. L’Inter invece la indirizza nel match d’andata 3-0, contro il Partizan, il ritorno a Belgrado è una formalità ed i Nerazzurri pareggiano 1-1. La Roma invece è sublime, elimina il Bordeaux imponendosi 5-0 in casa (tripletta di Voller) e 2-0 in Francia.

Nei quarti di finale c’è il primo derby italiano ed è tra le due squadre nerazzurre. Il match d’andata a Bergamo termina 0-0 al ritorno l’Inter in tre minuti si sbarazza dell’Atalanta, reti di Serena e Matthaus tra il 60′ ed il 63′. Il Bologna questa volta non riesce ad imporre la propria supremazia al Dall’Ara, come fatto nei turni precedenti, contro lo Sporting Lisbona i Felsinei andrebbero anche in vantaggio (Turkylmaz), ma a pochi secondo dal termine del match i lusitani pareggiano. Nel match di ritorno il Bologna conferma l’andamento traballante in trasferta, perdendo 2-0 e venendo eliminato. Non viene eliminata ed anzi fa valere in casa la propria supremazia sull’Anderlecht la Roma, che tra le mura amiche mette in ghiaccio la qualificazione vincendo 3-0, anche in Belgio vincono i giallorossi 3-2 grazie ad una tripletta di Voller (top scorer del torneo).

                                                                                                             Fonte foto: asroma.com

Le due semifinali ci consegnano una finale tutta tricolore. La Roma elimina il Brondby, 0-0 in trasferta e 2-1 in casa, con una qualificazione ancora una volta marchiata dall’attaccante tedesco che a tre minuti dal termine segna la rete che qualifica la Roma, fino a quel momento eliminata a causa della regola delle reti in trasferta. L’Inter invece vendica il Bologna contro lo Sporting Lisbona, anche in questo caso la gara d’andata in trasferta termina 0-0, il ritorno invece 2-0 a Milano, con reti dei tedeschi Matthaus e Klinsmann.

La finale di Coppa UEFA a differenza di quelle di Coppa Campioni e Coppa delle Coppe si gioca in match d’andata e ritorno. La prima gara si gioca a Milano e di fatto decide la vittoria del torneo. L’Inter in casa è straripante e vince 2-0, anche se per sbloccare la gara ha bisogno di un calcio di rigore, realizzato da Matthaus, Berti poi arrotonda il passivo. Nella gara di ritorno la Roma però viene sospinta dall’Olimpico e vende cara la pelle. I giallorossi hanno però difficoltà ad avere la meglio sulla difesa dell’Inter, che cede al 81′ (Rizzitelli). Gli ultimi minuti più recupero sono un assalto della Roma verso la porta di Zenga, senza trovare però la rete che pareggerebbe il conto con la gara d’andata.

Fonte foto copertina: Olympia

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Pubblicato da Flavio Sarrocco

Nato nel 1987, diplomato al Liceo Classico Plauto , si è laureato in giurisprudenza all'università LUMSA. Grande appassionato di sport, sia di massa (calcio, basket) che di nicchia (futsal, hockey su ghiaccio). Già durante il periodo accademico scrive per il giornale dell'ateneo romano. Diventa poi autore e conduttore radiofonico per il programma Ogni Maledetto Giovedì, in onda per tre anni su RadioOrvietoWeb. Inizia nel 2013 il percorso per diventare giornalista pubblicista nella redazione Fanner, prendendo dimestichezza con le telecronache. Raggiunto il traguardo dell'iscrizione all'albo diventa Addetto Stampa e Dirigente della Società Sportiva Spinaceto70. Continua a scrivere di sport per il settimanale online Mediapolitika e partecipa per un anno costantemente al programma Diretta Sport su Centro Suono Sport, commentando ogni settimana la Domenica calcistica e la finale di Champions League e le partite degli Europei 2016.