Real Madrid-Fenerbahce: la decima è Real

approfondimento real madrid-fenerbahce

Tempo di lettura: 8 min

La Stark Arena è un inferno. L’atmosfera è da brividi. Le squadre più forti d’Europa si guardano negli occhi. È la finale di Eurolega.  È Real Madrid-Fenerbahce. La gloria è ad un passo.

Real Madrid-Fenerbahce

1° quarto: 21-17

Real Madrid: Il Real Madrid entra nel match con una doppia azione insistita di Luka Doncic, che si carica fin dalle prime battute della finale la squadra sulle spalle. Le Merengues accusano in avvio la fisicità dei campioni in carica che stringono le maglie in difesa. I lunghi di Obradovic sono una spina nel fianco per la difesa madridista: Ayon (in sofferenza dopo l’exploit contro il Cska) e Campazzo non riescono a trovare le giuste contromisure per frenare l’irruenza a rimbalzo del duo Kalinic-Duverioglu. Il Real Madrid del primo periodo è Doncic-dipendente: segna, sforna assist, difende. Ma i compagni decidono di rimboccarsi le maniche: Rudy Fernandez con una tripla pareggia il match e, all’improvviso, sale in cattedra Professor Llull. Come? Bomba dalla distanza.

 

Fenerbahce: Pronti, partenza, via. Inizia la finale di Eurolega. Parte bene il Fenerbahce con un canestro di Duverioglu e la tripla successiva di Kalinic, che però commette due falli in due minuti. Verso metà quarto i turchi allungano sul +5. La squadra di Obradovic, sospinta anche dal numeroso e chiassoso pubblico venuto direttamente da Istanbul, mette una maggiore aggressività e presenza fisica in campo. Duverioglu, con 8 punti a referto, domina nettamente sotto le plance. Partita, che come si prospettava, è tirata e si gioca sul filo dei nervi. Il Real esce allo scoperto, mettendo a segno ben tre triple consecutive verso le fine del quarto, che gli permettono di chiudere davanti di 4 punti.

2° quarto: 38-40

Real Madrid: Jeffrey Taylor + Rudy Fernandez: il Real apre il secondo quarto volando sul +6. Se poi i madridisti riescono a penetrare nella difesa del Fener in maniera quasi irrisoria, allora la partita rischia di imboccare fin da subito la strada di Madrid. Sotto scacco il Fener: Laso ordina ai suoi sistematici raddoppi sulle fonti di gioco avversarie, lasciando ai campioni d’Europa solo gli ultimi secondi per costruire trame offensive. Llull intanto dispensa pallacanestro in ogni dove: le sue pennellate d’autore ammutoliscono i quasi 10.000 turchi presenti.

Troppa sicurezza però porta sempre a effetti collaterali inevitabili ed ecco che le amnesie difensive per il Real si ripropongono ancora. Ma c’è chi apprende al meglio le lezioni del docente Sergio Llull: è Doncic. Lo sloveno intravede corridoi impossibili per i comuni mortali. Tavares ringrazia e segna. L’equilibrio regna sovrano. Ma non solo. È una finale all’insegna dello spettacolo: Carroll segna da tre; sul ribaltamento di fronte lo imita Sloukas. Spettacolo puro alla Stark Arena. +2 Fener all’intervallo lungo.

 

Fenerbahce: L’inizio della seconda frazione vede un Fenerbahce in difficoltà: i gialloblù non riescono a contenere le scorribande madrilene e attaccano con difficoltà l’area avversaria. Un ottimo Melli sigla 7 punti successivi, che riportano il Fenerbahce sul -3. Il match vive una fase di stallo verso la metà del quarto. Subito dopo sono i due italiani (Datome prima e Melli dopo) a riportare la propria squadra a stretto contatto del Real. Melli on fire sigla ancora due punti da stropicciarsi gli occhi. Botta e risposta da entrambe le parti. Kostas Sloukas firma il -1 turco a un minuto e mezzo dal termine del quarto. Wanamaker subisce due falli consecutivi e dalla lunetta porta in vantaggio i suoi. Il quarto si conclude con una tripla per parte e con i turchi in vantaggio di 2 punti.

3° quarto: 63-55

Real Madrid: Causeur sugli scudi all’inizio del terzo periodo. Le due difese si equivalgono. Saranno i dettagli a decidere l’ultimo atto della finale. Il Real entra nel terzo quarto del match con la giusta concentrazione e con Ayon che aggira la difesa del Fenerbahce firmando il +5. Causeur, non soddisfatto, si candida come x-factor blanco: il cecchino francese segna la seconda tripla personale e firma altri due punti dal peso specifico notevole, salendo a quota 13 punti personali. Doncic lo imita e firma la prima conclusione dalla distanza della sua partita. Le due difese dominano: errori da una parte e dall’altra. L’adrenalina sale, Causeur domina: segna, carica di falli gli avversari, fa la differenza. La guardia transalpina è finora l’uomo in più della corazzata spagnola.

 

Fenerbahce: Sembra ancora negli spogliatoi il Fenerbahce: è 7 a 0 il parziale di inizio quarto in favore dei blancos. È ancora una volta Melli, con 5 punti di fila, a tirar fuori i suoi dalle sabbie mobili. Brad Wanamaker mette 6 punti di fila, ma il Real risponde subito con Reyes e Doncic. Kalinic da una parte e Tavares dall’altra mettono due canestri importanti da sotto. La squadra di Obradovic continua a litigare con il canestro e non si sblocca. Il terzo quarto si conclude con il Real avanti di 8 punti.

4° quarto: 85-80

Real Madrid: Ultimi 10 minuti di gioco per decretare la squadra che si laureerà campione d’Europa. Il Fenerbahce rientra in gara: alzano il ritmo in difesa gli uomini di Obradovic. È +5 Real a 6:17’ dalla sirena. Ma è proprio nelle difficoltà che il Real Madrid esprime tutto il suo potenziale: un antisportivo di Vesely e una tripla di Jaycee Carroll danno al quintetto di Pablo Laso la doppia cifra di vantaggio. È un Real Madrid solido quello che conduce il match. I rimbalzi offensivi e le palle rubate ai campioni d’Europa in carica – oltre alla gran vena realizzativa di Fabien Causeur – stanno facendo la differenza.

Il Fener prova a ricucire lo strappo ma il Real con un 2/2 ai liberi del solito Doncic tiene a distanza di sicurezza il quintetto turco. Ma non è finita: segna Ali dalla distanza. Il Real va ancora dalla lunetta: Carroll va a segno con la prima conclusione ma la seconda si infrange sul ferro. Il più abile di tutti è Thompkins che raccoglie il rimbalzo offensivo e segna due punti decisivi. È la giocata della partita. Il Fenerbahce abdica e cede il suo scettro a un anno dal trionfo di Istanbul: Il Real Madrid è campione d’Europa. È il decimo titolo continentale per le Merengues.

 

Fenerbahce: L’ultima frazione inizia con un 2+1 di Melli. Il pubblico turco si fa sempre più incandescente sugli spalti. Il Real torna sul +8, ma è ancora una volta Nicolò Melli a rimettere i suoi in partita con una tripla senza visibilità di tiro. Dopo 4 minuti Vesely prende un antisportivo molto pesante che permette al Real di fare un parziale di 5 punti a 0 e di volare sul più 10. Tra il pubblico turco sale lo sconforto ma non si abbassano i decibel di tifo. Ancora un canestro di Melli da tre punti permette al Fenerbahce di tornare sul -8. Le due squadre faticano a trovare la via del canestro. Ali firma il -5 a 2 minuti dal termine.

Tavares risponde facendo 2/2 dalla lunetta. Wanamaker sbaglia un facile appoggio da sotto, che sa tanto di sconfitta. Il Real va in lunetta, allungando nel punteggio. Wanamaker accorcia dalla lunetta e Obradovic chiama timeout sul +5 Real. Dopo l’1/2 dai tiri liberi di Carroll, ci pensa Muhammed Ali a segnare la bomba che riporta il Fenerbahce sotto di 3 punti a 22 secondi dal termine. Va in lunetta Causeur che sbaglia entrambi i liberi, ma sotto canestro Thompkins è lesto a prendere il rimbalzo e a segnare in tap-in. Melli segna da sotto pochi secondi dopo. Causeur fa 2/2 dalla lunetta e chiude il match. Il Real Madrid trionfa e il Fenerbahce non riesce a bissare il successo dell’anno scorso.

Top & Flop: Real Madrid-Fenerbahce

Real Madrid

Top: Fabien Causeur

Flop: Sergio Llull

Fenerbahce

Top: Nicolò Melli

Flop: Jan Vesely

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Pubblicato da Stefano Valente

Stefano Valente nato a Roma il 17 marzo 1994. Laureato alla magistrale "Media, Comunicazione Digitale e Giornalismo" presso l'università "La Sapienza". Ha lavorato come collaboratore della testata giornalistica online "BasketItaly". Appassionato ed esperto di calcio e basket, e molto vicino alle vicende riguardanti l'AS Roma e la Virtus Roma.