Cremonese, il periodo d’oro e il Torneo Anglo-Italiano

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Nel calcio sono state tante le squadre, cosiddette “provinciali”, a essere salite alla ribalta. Tra queste figura anche la Cremonese che, da metà anni ’80, per un decennio, frequentò la Serie A, con il culmine raggiunto nel 1993, quando la squadra grigiorossa vinse il Torneo Anglo-Italiano, nello storico scenario di Wembley.

Una giornata storica

Cremona, la città di Antonio Stradivari e del Torrazzo. A livello calcistico per molti anni la squadra ha sofferto, solamente due presenze in A nei primi due storici campionati a girone unico. Nel 1967 retrocesse in D, ma nel suo momento più buio arrivò l’uomo che cambiò in pochi anni i destini della Cremona calcistica, Domenico Luzzara, per tutti  “Il Presidentissimo”. Al primo campionato da presidente la Cremonese tornò in C, tra i giocatori  in rosa Emiliano Mondonico, che tornò anni dopo da allenatore. Allo stadio Giovanni Zini, sempre presente era anche l’attore Ugo Tognazzi, cremonese di nascita e forte tifoso grigiorosso.

Negli anni giocatori importanti si formarono o conclusero la carriera a Cremona: Aristide Guarnieri, chiuse nella sua città la sua importante carriera, mentre con la Cremonese iniziarono la luminose carriere di Antonio Cabrini e Cesare Prandelli, ma chi fece realmente le fortune della Cremonese negli anni ’80 fu un prodotto delle giovanili, Gianluca Vialli. Fu lui che con le sue reti permise alla Cremonese di tornare in B nel 1981. Il 3 giugno 1984 invece si fece la storia, grazie ad un pareggio per 3 a 3 contro il Palermo, la Cremonese tornò in A dopo ben 54 anni dall’ultima volta.

Un “Marziano” a Cremona

Artefice del ritorno fu Mondonico, diventato allenatore, ma la strada di avvicinamento al campionato del ritorno nella massima serie iniziò con una brutta notizia per i tifosi grigiorossi: Vialli era stato ceduto alla Sampdoria. Al suo posto, però, arrivò un giocatore che fece le fortune della Cremonese e che ancora oggi è un idolo nella città lombarda, un riccioluto romano di cui si diceva che avrebbe potuto avere una carriera ben diversa. Stiamo parlando di Alviero Chiorri, talentuoso giocatore, che per i numeri che fa per i tifosi viene rinominato il “Marziano”. Eugenio Bersellini voleva portarlo anni prima all’Inter, ma in nerazzurro invece andò Evaristo Beccalossi.

Il giocatore romano entrò subito nel cuore dei tifosi; Chiorri amava far divertire il pubblico, e anche per questo aveva differenti tacchetti nei scarpini per facilitare giocate spettacolari. A Cremona fu storica una sua rete realizzata contro il Messina su calcio di punizione (il calciatore era subentrato in partita in corso senza neanche scaldarsi dalla panchina). Nonostante la Cremonese facesse l’altalena tra A e B, Alviero Chiorri era sempre presente con le sue giocate, come il pallonetto che segnò contro il Brescia. Con la squadra grigiorossa l’attaccante chiuse la sua carriera il 24 maggio 1992, a Genova contro la Sampdoria, e per uno scherzo del destino, chi ha lasciato il posto al giocatore romano, ovvero Vialli, proprio quel giorno giocò la sua ultima partita proprio con la maglia blucerchiata.

Il punto più alto

Nel campionato successivo l’allenatore della Cremonese diventò Luigi Simoni, che portò la squadra a una vittoria storica, ossia il Torneo Anglo-Italiano, competizione tra squadre italiane e inglesi, che si disputò fino al 1996. La Cremonese nel suo girone passò insieme al Derby County, accedendo in semifinale dove eliminò il Bari vincendo 4-1 in casa e pareggiando il ritorno 2-2. L’ultimo avversario per il trofeo era proprio il Derby County, e la finale si disputò il 27 marzo 1993, nella cornice spettacolare di Wembley.

La Cremonese si portò in vantaggio con un colpo di testa di Corrado Verdelli, il Derby County pareggiò con Marco Gabbiadini, i grigiorossi tornarono allora in vantaggio con Riccardo Maspero, e chiuse i conti Andrea Tentoni. La Cremonese aveva vinto il suo primo, e per ora unico, trofeo internazionale. La vittoria ancora oggi rappresenta la vetta raggiunta dalla Cremonese in quei anni. Alla festa del  centenario nel 2003, il tecnico di quella prestigiosa vittoria fu eletto allenatore del secolo. Nel 1996 si tornò in B, categoria dove anche oggi milita la Cremonese, con l’obiettivo di tornare quanto prima in A, per ripetere i successi degli anni ’80 e ’90.

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Pubblicato da Christian Scala

Romano, diplomato al liceo linguistico Hegel, frequenta il corso di Scienze della Comunicazione all'Università Roma tre. Grande passione per il ciclismo e appassionato di calcio, ha collaborato con Centro Mare Radio e attualmente scrive per Torremare e L'ortica, due riviste online.