Italiane in Europa – Team Focus: Happy Casa Brindisi

Tempo di lettura: 4 min

Italiane in Europa: Continua il nostro viaggio alla scoperta delle squadre italiane impegnate in Europa. Oggi parleremo dell’Happy Casa Brindisi impegnata in Basketball Champions League e già sicura di un posto ai playoff. Girone difficile per Brindisi, ma che ha saputo affrontare bene tutte le sfide e condividendo, al momento, la prima posizione con il San Pablo Burgos. Cosa funziona e cosa deve migliorare la squadra di Vitucci? Non resta che continuare a leggere.

Up: Il sistema di gioco di Vitucci

Se c’è una cosa su cui bisogna complimentarsi con l’Happy Casa Brindisi è proprio il sistema di gioco messo in atto da coach Frank Vitucci. Il coach, da 3 anni sulla panchina della squadra pugliese, sembra aver trovato la chiave e i giocatori nei ruoli giusti per il suo gioco. Il go-to-guy è sicuramente Harrison, autore di 22 punti di media, ma intorno a lui ci sono giocatori adatti a metterlo a proprio agio o a sopperire in caso di una sua assenza: stiamo parlando del playmaker americano Thompson (11.8 pti e 5.8 ast) e dei i lunghi Willis e Perkins.

Importante è anche l’apporto degli italiani, con Gaspardo e Zanelli pronti ad uscire dalla panchina ed unirsi alla causa: Il primo con la sua duttilità riesce a portare energia e fisicità nella squadra; il secondo grazie alla sua buona percentuale nel tiro da 3 punti, riesce ad essere un’arma in più per coach Vitucci. Bene anche Udom e Visconti, che nel loro piccolo, mettono sempre quel mattoncino per raggiungere la vittoria.

Down: Il tiro da 3 punti e i pochi rimbalzi dei “lunghi”

Un fattore che potrebbe far aumentare la pericolosità di Brindisi è sicuramente il tiro da 3 punti. il 38.1% non è una statistica di cui gli avversari si preoccuperebbero. Harrison (38.9%), Bell (28.6%) e Gaspardo (27.3%) non stanno rendendo dall’arco come ci si aspetta. Sicuramente le buone percentuali di Zanelli (58.3%) e Thompson (42.3%) cercano di colmare questa lacuna, ma coach Vitucci dovrà far sì che anche i suoi uomini migliori possano essere pericolosi dal tiro dalla lunga distanza.

L’altro problema, se così lo vogliamo chiamare, sono i pochi rimbalzi presi dai lunghi della squadra. Willis, Perkins e Krubally non stanno dando garanzie per quanto riguarda questa statistica. I primi due non vanno sopra i 4.6 rimbalzi di media, mentre Krubally ne prende soltanto 5.2. Numeri che fanno pensare come alla squadra di Vitucci potrebbe servire un lungo più propenso a stare in area e prendere rimbalzi, piuttosto che essere presente sul piano realizzativo.

Player focus: D’Angelo Harrison

Se c’è un giocatore che incarna lo spirito battagliero e vittorioso dell’Happy Casa Brindisi, questo è D’Angelo Harrison. La guardia americana, proveniente dal Maccabi Rishon LeZion, sta vivendo la sua miglior stagione in una competizione europea fin ad ora: 22.2 punti, 4.8 rimbalzi e 4.4 assist di media in 5 gare sono numeri eccellenti per una scommessa, ma non troppo, finora vinta da Vitucci e Marino.

In quattro gare su cinque, Harrison è andato sempre sopra i 20 punti segnati, di cui 35 segnati contro Ostenda, ma quello in cui deve sicuramente migliorare è la percentuale al tiro. Il 39% dal campo è molto poco per un giocatore talentuoso come lui. D’altro canto il 35 su 35 ai tiri liberi fa capire come, nei momenti decisivi in cui bisogna attaccare il ferro, il suo tiro dalla lunetta sia pressoché una certezza.

Condividi:

Pubblicato da Giacomo Cotlar

Nato a Roma nel '92, laureato in "Comunicazione, Valutazione e Ricerca Sociale" presso La Sapienza. Appassionato di pallacanestro europea e NBA, hockey sul ghiaccio e Formula1