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A otto giornate dalla fine della regular season, sembrano quasi stabilite le gerarchie dell’Eurolega 2020. Regina incontrastata l’Efes di coach Ataman e Shane Larkin, tallonata da Real Madrid e Barcellona che non mollano la presa. Più staccati i campioni d’Europa del Cska Mosca e il Maccabi Tel Aviv che viaggiano ormai spedite verso l’aritmetica qualificazione ai playoff. Più intricata e al contempo appassionante la lotta per settimo e ottavo posto: dieci squadre, tra le quali l’Olimpia Milano, racchiuse in soli sei punti, si giocano futuro e onore nei prossimi 50 giorni. E l’orizzonte inizia ad assumere contorni sempre più a tinte tedesche.
Crisi Olimpia: arriva il momento della verità
Non conosce soste il momento negativo dell’Armani Exchange. Dopo tre sconfitte europee consecutive (ultima quella a domicilio con il Khimki) e la cocente delusione di Pesaro nelle Final Eight di Coppa Italia, Ettore Messina è chiamato a un compito non impossibile ma comunque proibitivo: vincere nell’infernale catino di Kaunas e staccare di 4 lunghezze uno Zalgiris apparso in netta ripresa nell’ultima vittoriosa trasferta di Vitoria-Gasteiz. Gli uomini di Šarūnas Jasikevičius, con un record di 6-3 nelle 9 gare disputate nel 2020, sono una delle compagini più in forma dell’Eurolega dopo il giro di boa e si candidano prepotentemente come mina vagante per i playoff. Ma non rappresentano di certo l’unico pericolo che Messina dovrà tener d’occhio sulla strada che porta al post season.
Bagarre playoff
Altra compagine in forma (e in piena corsa per un posto tra le top 8) è il Khimki Mosca. Trascinata dal duo Shved-Jerebko, i moscoviti si sono lasciati alle spalle la bruciante sconfitta di Tel Aviv con il Maccabi per poi rilanciarsi con due vittorie consecutive, all’Arena Mytishchi sulla Stella Rossa e al Forum sull’Olimpia. Anche l’Olympiakos sembra rigenerato: i due acuti casalinghi con Cska e Asvel proiettano i biancorossi del Pireo a quota 22 punti. Il sodalizio ateniese di coach Giorgios Bartzokas si affida al talento del classe 1995 Alexsandar Vezenkov, MVP del match contro il Lyon Villeurbanne: 15 punti a referto e 7 rimbalzi in 28 minuti sul parquet per l’ala bulgara.
Continua invece il momento negativo del Fenerbahce. Nonostante i segnali di ripresa registrati a cavallo tra dicembre e gennaio, la squadra di Zeliko Obradovic è sprofondata ancora una volta in una crisi di identità e risultati. Non casuale il passivo di 29 punti nell’ultimo turno europeo contro il Real Madrid. Nonostante un Nando De Colo sempre sul pezzo, preoccupano le prestazioni di Kalinic, Sloukas e soprattutto Luigi Datome, autore di 5 punti e un assist in 25 minuti di match disputato.
Conferme in vetta
Prosegue senza sosta la marcia trionfale dell’Anadolu Efes. Nonostante l’assenza di Shane Larkin (due le settimane di stop per un problema a una caviglia) anche Monaco di Baviera è diventata terra di conquista per il roster di coach Ataman: Rodrigue Beaubois e Chris Singleton, rispettivamente con 16 e 14 punti, i mattatori del trionfo bavarese. Bayern sconfitto 88-63 ma primo posto non ancora al sicuro. Merito di un Real Madrid che, distante 4 lunghezze, si conferma la prima alternativa credibile allo strapotere Efes. Jaycee Carroll incanta Istanbul, coadiuvato dalle ottime prestazioni di Tavares (16 punti, 8 rimbalzi e tanto lavoro sporco sotto le plance) e Thompkins (14 punti e 5 rimbalzi).
Terza posizione per il Barcellona che sembra aver ritrovato lo smalto di inizio stagione. La prova tangibile? L’ultimo periodo all’OAKA di Atene. La giocata della partita nasce a 4′ dalla fine, quando l’asse Delaney-Davies – con il primo che confeziona un assist al bacio per l’ex ala dello Zalgiris che schiaccia subendo al contempo l’ostruzione da Papagiannis – fa tremare OAKA. L’inferno ateniese deve però spegnere ogni ardore quando un ritrovato Nikola Mirotic, a 1’24” dalla sirena, sentenzia il Panathinaikos con una tripla fuori logica da oltre 7 metri. In quarta e quinta posizione viaggiano a braccetto i campioni d’Europa del Cska Mosca e il Maccabi Tel Aviv che, a quota 34 punti, hanno un solo obiettivo: accorciare sulle due spagnole e mettere in discussione le gerarchie delineatesi finora. Se da un lato l’altalenante Panathinaikos, stabilmente in sesta posizione, alterna buone prestazione a cadute rovinose, è il Valencia la squadra rivelazione della rassegna continentale in corso. Reduce dal k.o. con il Maccabi, la Fonteta è pronta ad accompagnare Ponsarnau e i suoi giocatori verso l’impresa playoff: il Pavelló Municipal Font de San Lluís ospiterà infatti 5 delle ultime 9 gare della stagione regolare.
27esima giornata: ruggito madridista
Calcoli, numeri, speranze: non c’è il tempo per riflettere. I parquet di tutta Europa fremono. Si è aperto lunedì, al Palacio de Deportes di Madrid, il 27esimo turno: il Real ha spazzato via il Panathinaikos con l’ennesima, titanica prestazione di Facundo Campazzo. Il play albiceleste, con 10 assist a referto, ha disegnato pallacanestro coniugando quantità e qualità. Fattori che sono mancati ai verdi ateniesi, ai quali non è bastata la solita prova di forza di Nick Calathes (13 punti, 4 rimbalzi e 6 assist).
Con l’anticipo madrileno in archivio, sono diversi e interessanti gli incroci in programma tra oggi e domani. Nel tardo pomeriggio odierno, il Barcellona farà visita al Cska. Se i blaugrana vogliono ipotecare il podio con una vittoria, il Cska può con una vittoria tornare a soli due punti da Pesic. Zalgiris Kaunas-Milano e Valencia-Fenerbahce, i due match clou di giornata, valgono più dei soli due punti in palio: chi perde sprofonda nello sconforto; chi invece porta a casa l’intera posta viaggerà sui binari dell’apoteosi. Il Khimki, domani alle 18, chiederà strada a un Asvel in caduta libera mentre Baskonia e Stella Rossa si incrociano a Vitoria Gasteiz in cerca di punti utili alla rincorsa playoff. Maccabi Tel Aviv-Olympiakos si preannuncia il classico match all’insegna dell’equilibrio e dall’esito tutt’altro che scontato. Trasferta invece in Germania per l’Efes, che cerca la sua 11esima vittoria consecutiva in casa di un’Alba Berlino che, sulla carta, ha ormai poco da chiedere alla sua stagione europea. Chiude il programma Zenit-Bayern Monaco, incrocio tra i due fanalini di coda nonché delusioni della stagione regolare.