Preview Heroes: la top 5 dei bomber dimenticati degli anni ’90

approfondimento su bomber

Tempo di lettura: 3 min

Ritorna Heroes, arrivano i bomber. La rubrica dell’epica applicata allo sport ritorna, dal prossimo 6 febbraio, con le emozioni, i trionfi, le imprese e i gol. Quelli impressi nella memoria, quelli che vivacchiano tra la polvere delle pagine di un almanacco. Non vi racconteremo tifoserie in delirio per le reti gonfiate dai più grandi attaccanti europei e mondiali ma quelle di giocatori poco reclamizzati dai media. Quelle dei giocatori-operai, al servizio del collettivo ma cecchini implacabili dell’area di rigore. L’Occhio Sportivo riavvolge, ancora, il nastro dei ricordi. Vhs inserita nel registratore. Premete play e scopriamo insieme i 5 bomber più prolifici (e dimenticati troppo in fretta) di uno dei decenni d’oro del calcio mondiale, gli anni ’90.

Aspirine…per gli avversari: Ulf Kirsten

“Leggere il foglietto illustrativo, onde avere effetti indesiderati”. L’avvertimento dei bugiardini della Bayer era chiaro. Eppure, ogni domenica a Leverkusen, le avversarie del Bayer snobbavano le raccomandazioni. Le “Aspirine” rossonere e la punta di diamante del reparto, Ulf Kirsten, accentuavano i malesseri dei malcapitati avversari di turno: un bomber da 181 reti in 350 presenze tra il 1990 e il 2003 che, con il suo innato istinto per il gol, provocava visioni distorte negli avversari tra sorci verdi e mal di testa improvvisi. Un indizio? 30 novembre 1997: Bayern Monaco avanti 2-0 alla Bay-Arena (allora “Ulrich-Haberland-Stadion“). Ulf si carica la squadra sulle spalle, serve la vittoria. Morale della favola? 4-2 Leverkusen con hat-trick di Ulf. L’effetto collaterale, per Oliver Kahn e compagni, fece il suo deleterio effetto.

 

Il Tiki taka nasce in Francia: il Nantes di Nicolas Ouédec

L’espressione “tiki-taka“, secondo le fonti più autorevoli, venne coniata nell’ormai datato mondiale tedesco del 2006 dal giornalista Andrés Montes che identificò un nuovo stile di gioco della nazionale iberica di Luis Aragonés. Una strategia tattica che prevedeva la monopolizzazione della sfera e di scambi rapidi e di prima tra gli interpreti. La versione moderna del calcio totale oranje? Può darsi. E il “Jeu à la nantaise” (letteralmente, il gioco del Nantes)? Il Tiki-taka moderno vide la luce in Francia, nella Loira Atlantica.

La città di Nantes e il centro sportivo del sodalizio gialloverde furono i fedeli testimoni di un nuovo modo di intendere la tattica calcistica. In due storiche versioni: quella tra il 1960 e il 1976 e quella tra il 1990 e il 1995. Quest’ultimo quinquennio fece emergere il talento di Nicolas Ouédec come finalizzatore e Jean-Claude Suaudeau come allenatore e stratega. Due simboli, due perni di un’idea di calcio che riportò Les Canaries sul tetto di Francia.

E i restanti 3 bomber?

Quali sono, secondo voi, i tre restanti bomber di cui vi racconteremo storia, carriera e gol? Appuntamento al 6 febbraio con l’Occhio Sportivo. D’altronde sono Heroes, si fanno attendere.

 

Condividi:

Pubblicato da Alessandro Fracassi

Nato in quel di Sassari nel 1992, cresciuto nel segno della leadership, del temperamento e della passione per i tackle del Guv'nor Paul Ince. Aspirante giornalista sportivo, studio giornalismo all'Università "La Sapienza" di Roma. Calcio e Basket le linee guida dell'amore incondizionato verso lo sport, ossessionato dagli amarcord, dal vintage e dai Guerin Sportivo d'annata, vivo anche di musica rock e dei film di Cronenberg. Citazione preferita: "en mi barrio aprendí a no perder".