Euroleague 2021/22 – Bitci Baskonia Vitoria-Gasteiz

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Due terrificanti sconfitte in avvio, tre successi consecutivi contro avversarie “dirette” (Panathinaikos, ALBA e Monaco), poi 9 k.o. nelle seguenti 11 sfide, due successi gloriosi contro Bayern Monaco e Barcellona e infine il crollo di Madrid. In tutto ciò, Ivanovic ha lasciato una panchina sapientemente ora controllata da Spahija, coach con cui Baldwin IV si è decisamente trasformato. Baskonia ed ottovolante di emozioni quest’anno sono assolutamente sinonimi.

Up: Baldwin IV in netta ascesa e coppia di lunghi davvero intrigante

Era il pilastro su cui Ivanovic pensava di costruire il Baskonia 2021/22 ma lo scarso feeling tra i due ha fatto degenerare tutto il progetto. Con l’arrivo di Spahija, tuttavia, Baldwin IV ha cambiato soprattutto il tipo di effort che offre alla squadra. Molta meno palla statica, più decisione nel giocare il pick and roll, maggiore sicurezza nel prendersi i tiri (anche da tre punti, nonostante stia viaggiando con il 27%) e nel dare una mano in difesa. Se il Bitci volesse sperare ancora nei playoff, questo Baldwin IV potrebbe davvero rendere tutto possibile.

Gli altri pilastri del Baskonia sono i due lunghi Matt Costello e Steven Enoch. Il primo è stato rallentato abbastanza dagli infortuni ma ora sta decisamente esplodendo anche da 5 tattico; il secondo invece è uno dei lunghi più intriganti d’Europa, eccellente rollante e finisher al ferro sia di destro che di sinistro. Difensivamente entrambi hanno ancora delle importanti lacune (come un po’ tutta la squadra) ma in attacco potrebbero davvero essere l’asse portante dei baschi anche in futuro. Occhio ora al ritorno di un altro lungo perimetrale come A.Peters e alla crescita di Granger, sempre più uomo chioccia di un gruppo che deve ancora prendere totalmente forma.

Down: gerarchie ancora non definite e incostanza sulle due metà campo

Spahija è su questa panchina da mesi ma l’equilibrio e la costanza di rendimento sembrano ancora essere lontani. Soprattutto nel reparto lunghi (Costello, Enoch, A.Peters, l’addio recente di Nnoko), non è ancora stata trovata la quadra, così come gli stessi Kurucs e Sedekerskis – all-around players per definizione – alternano buone serate (soprattutto il secondo) a momenti di opacità troppo esasperata. Il problema per il Bitci è che, essendo già nella seconda metà di gennaio, le chances di raggiungere i playoff sono decisamente ridotte.

Questo si trasferisce nei numeri: il Baskonia è terzultimo sia per efficienza difensiva che offensiva (anche se i numeri sono molto inflazionati dalle pesanti sconfitte della fase iniziale della stagione), si sta ancora guardando intorno a caccia di un centro di riserva (si parla di Petr Cornelie in uscita dalla NBA, ma forse servirebbe un lungo più protettore del ferro di Enoch) e in generale sembra essere in preseason per identità.

Player Focus: Simone Fontecchio

Dopo l’exploit a Berlino della scorsa stagione, per Simone Fontecchio il passaggio al Baskonia ha testimoniato un ulteriore salto di qualità. Sinora sta viaggiando a 11.9 punti (secondo miglior marcatore della squadra dietro Baldwin IV), il 42.6% da tre punti, 4.4 rimbalzi e 2.2 assist. Partendo da quest’ultimo dato, si può intuire come il gioco del numero 13 si stia evolvendo; con Spahija, inoltre, è solito partire dalla panchina, accentrando il gioco offensivo del Baskonia con le sue letali uscite dai blocchi (spesso opposta a quella di un altro gran specialista quale Giedraitis). Fontecchio sta imparando a leggere meglio le difese avversarie, gestendo sempre più pick and roll laterali o frutto di consegnati soprattutto con Enoch. Le abilità del centro americano in 1vs1 lo aiutano poi a non perdere a troppi palloni (1.4).

Uscendo dalla panchina, Fontecchio si ritrova spesso a giocare con L.Peters, Giedraitis e lunghi molto dinamici come Sedekerskis (in crescita ma ancora lontano dall’efficienza della passata stagione) e Costello. Ciò mette ulteriormente in risalto la capacità dell’azzurro di spaziarsi in contropiede e di esplodere con schiacciate e stoppate.

Il grosso punto debole di Fontecchio resta la difesa in 1vs1. I sistemi più organizzati d’Europa tendono a puntarlo sui cambi difensivi per attaccarlo soprattutto dritto per dritto fronte a canestro. In post sa invece reggere meglio e anche contro avversari più alti e grossi. Altro tratto su cui l’azzurro può lavorare sono le conclusioni al ferro: sebbene il suo elevato IQ cestistico lo stia aiutando nel trovare i compagni smarcati in penetrazione, contro gli eventuali aiuti tende a perdere il baricentro e non terminare il movimento in modo corretto. Sono dettagli sistemabili? Più il secondo del primo ma la forza mentale di questo ragazzo potrebbe agevolarlo nell’ascesa inarrestabile che sta avendo dopo solo una stagione e mezzo in Eurolega.

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Pubblicato da Matteo Puzzuoli

Classe 1999, autore presso "Lega Basket Serie A" e studente magistrale di "Media, Comunicazione Digitale e Giornalismo" a La Sapienza di Roma. Appassionato di pallacanestro a 360 gradi, collabora anche per il sito overtimebasket.com