Il Senegal nel mondiale del 2002

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Il Senegal ha vinto la Coppa d’Africa per la prima volta nella sua storia. Già tre anni fa i Leoni della Teranga erano andati vicino ad essere campioni, arrivati secondi dietro l’Algeria. Prima di questa generazione d’oro senegalese, con tanti campioni come Koulibaly, Manè, Mendy e Diallo. C’è stato un altro Senegal che ha fatto sognare un Paese.

                                                                                                           fonte foto getty images

Le qualificazioni ai Mondiali di Giappone e Corea 2002

Torniamo indietro al 2000. La FIFA ha deciso che per la prima volta si disputerà in Asia la Coppa del Mondo. Iniziano quindi le qualificazioni al mondiale. La FSF (Federation Senegalaise de Football) affida la guida della squadra a Bruno Metsu allenatore semisconosciuto francese. La sua idea di calcio si lega perfettamente con quella squadra.

Il girone per qualificarsi ai mondiali è complicatissimo, all’interno ci sono l’Egitto, l’Algeria e soprattutto il Marocco, che aveva ben figurato due anni prima nel mondiale di Francia. Il Senegal a sorpresa vince il girone, sigillando la difesa (2 goal subiti in 8 partite) e facendo esplodere la stella di El Hadji Diouf giocatore del Lens che nel 2001 e nel 2002 verrà premiato con il pallone d’oro africano. Autore di 8 delle 14 reti senegalesi.

Il Senegal è quindi tra le quattro squadre esordienti in quella rassegna irridata (con Cina, Ecuador e Slovenia). Prima del mondiale però c’è a gennaio da disputare la Coppa d’Africa, è in quella manifestazioni che nasce la consapevolezza in quella nazionale di poter essere un outsider per il mondiale.

La Coppa d’Africa 2002

La Coppa d’Africa si gioca nel Mali, il Senegal è inserito nel gruppo D, con Egitto (ancora), Tunisia e Zambia. Nel match d’esordio i Leoni domano l’Egitto e vincono 1-0. Si ripetono nella seconda partita del girone contro lo Zambia e pareggiano la terza contro la Tunisia. I ragazzi di Metsu vincono quindi il proprio girone. Quarti di finale e semifinale vedono il Senegal battere il Congo e la Nigeria ai supplementari. C’è quindi da disputare la prima finale nella storia di questa nazionale. Dall’altra parte però c’è la squadra più forte in quel momento in Africa. Il Camerun di Eto’o e Mboma. Il Senegal però riesce a portarla fino ai rigori. Dal dischetto sono decisivi gli errori per i Leoni di Faye, Diouf e Cisse. Mentre il Camerun esulta, il Senegal impara una dura lezione che però mesi dopo gli sarà utile.

La Coppa del Mondo 2002

Il sorteggio per la Coppa del Mondo non gli è agevole, il Senegal è inserito nel gruppo A con la Francia campione del mondo in carica, l’Uruguay due volte campione del mondo e la Danimarca dieci anni prima campione d’europa. Il Senegal sembra la squadra materasso del girone.

Il 31 maggio 2002 c’è il match di apertura del torneo a Seoul. La Francia campione del mondo con campioni del calibro di Zidane, Vieira, Djorkaeff, Henry, Thuram, Trezeguet e Barthez. Il Senegal è invece composto da giocatori per lo più sconosciuti agli amanti del calcio. La partita è subito dura per i campioni del mondo però. Che non riescono a sfondare la difesa africana, ancora una volta è la difesa il punto di forza della squadra di Metsu. La Francia nel primo tempo colpisce anche un palo (Trezeguet), ma nel secondo viene colpita da un letale contropiede di Diouf che serve un assist d’oro a Diop. Nonostante la rete subita la Francia tenta un assalto, ma nuovamente Henry è fermato da un palo. Anche il Senegal colpisce un palo (Fadiga). Il risultato resta quindi 1-0 ed il Senegal è la prima squadra a vincere in un mondiale contro il suo Paese colonizzatore.

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Nella seconda gara (6 giugno 2002) il Senegal si trova di fronte alla Danimarca che all’esordio ha battuto l’Uruguay. Gli scandinavi vanno in vantaggio grazie ad un calcio di rigore di Tomasson, a causa di un fallo commesso da Diao. Lo stesso centrocampista senegalese si rifà però dell’errore segnando l’1-1 che poi sarà il risultato finale del match. Il Senegal e la Danimarca, sono quindi primi a parimerito prima di disputare la partita finale del girone. Il match decisivo è quindi quello con l’Uruguay. Il Senegal disputa sicuramente il suo primo tempo più bello e si scaglia come una tempesta sui sud americani. Nel primo tempo segna Fadiga su rigore e poi Diop una doppietta. Nel secondo tempo c’è però la rimonta dell’Uruguay che a 2 minuti dal termine arriva addirittura al 3-3. Non c’è però abbastanza tempo per rovesciare quanto di bello fatto nel primo tempo dal Senegal. Il Senegal si qualifica quindi al suo esordio mondiale, per gli ottavi di finale.

Negli ottavi di finale il Senegal affrontò un’altra sorpresa di quel torneo. La Svezia che era arrivata prima nel girone F il così detto girone della morte del torneo, essendoci all’interno anche Inghilterra, Argentina e Nigeria. Dopo 10 minuti gli scandinavi sono già in vantaggio, grazie a Larsson, ma la resilienza del Senegal in questo torneo, porta gli africani al pareggio, con goal di Camara. La partita si porta ai supplementari. All’epoca vigeva la regola del golden goal e la rete decisiva è ancora una volta di Camara. Il Senegal diventa la seconda squadra africana dopo il Camerun ad Italia 90 a qualificarsi per i quarti di finale di un mondiale (record che poi sarà eguagliato anche dal Ghana al mondiale di Sud Africa 2010).

A questo punto del torneo il Senegal sogna di essere la prima squadra africana ad accedere alle semifinali di un mondiale, per giocarsela contro un grande Brasile che sta dominando il torneo. E’ però anche il mondiale delle sorprese e davanti al Senegal ce ne è un’altra. La Turchia, gli Ottomani hanno perso solo contro il Brasile e hanno eliminato nel turno precedente i padroni di casa del Giappone. Questa volta la fortuna non accompagna la squadra di Metsu, la Turchia vince 1-0 al golden goal, questa volta fatale agli africani. Una rete di Ilhan Mansiz rimanda sulla terra il Senegal che viaggiava a sette metri dal cielo. Accompagnato dal tifo di un Paese, forse di un continente. Sicuramente di molti simpatizzanti affascinati dal calcio genuino e coinvolgente del Senegal 2002.

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Il cammino della squadra dopo il mondiale

I giocatori del Senegal oltre a diventare beniamini, sono i pezzi pregiati del mercato estivo post mondiale. ripercorriamo quindi il cammino dei migliori tra loro:

El Hadji Diouf si costruisce una carriera in Inghilterra, dopo il mondiale va al Liverpool, anche se in Inghilterra non riesce a ripercorre quanto di buono fatto con la maglia della sua nazionale.

                                                                                                         fonte foto: getty images

Tony Sylva è il portiere di questa squadra, rinnova con il Monaco con cui vince anche una Ligue 1 nel 2000.

Henri Camara compagnao d’attacco di Diouf ha una carriera in squadre minori inglesi e soprattutto in Grecia, anche lì non giocando mai per la vittoria del titolo.

Khalilou Fadiga dopo il mondiale viene acquistato dall’Inter. Con la maglia menegasca non giocherà però mai. Durante le visite mediche si scoprono dei problemi cardiaci per il senegalese. Continua quindi la carriera in Inghilterra, dove le norme per l’idoneità sportiva sono più leggere. Ma senza mai giocare per squadre di vertice, finisce la carriera in Belgio.

Ferdinand Coly, miglior difesnore della rosa, lo abbiamo visto anche in Italia con le maglie di Perugia e Parma.

Papa Bouba Diop, scomparso nel novembre del 2000. Anche lui ebbe una carriera tra squadre di medio bassa classifica inglese e greche.

Selif Diao, anche lui acquistato dal Liverpool come Diouf non brilla sulla riva del Mersey e continua la carriera in squadre inglesi alla ricerca della salvezza.

Il coach Bruno Metsu, scomparso nel 2013. Dopo il mondiale si dimette e va ad allenare negli Emirati Arabi prima ed in Qatar poi. vince anche la Champions League asiatica con l’Al-Ain.

Infine Aliou Cissé, lui oggi è l’allenatore del Senegal e c’era nella Coppa d’Africa del 2002. Sbagliò uno dei cinque rigori battuti in finale, contro il Camerun. Ma la storia gli ha dato una seconda occasione e da allenatore, in Camerun ai rigori ha vinto il primo titolo della storia del suo Paese.

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Pubblicato da Flavio Sarrocco

Nato nel 1987, diplomato al Liceo Classico Plauto , si è laureato in giurisprudenza all'università LUMSA. Grande appassionato di sport, sia di massa (calcio, basket) che di nicchia (futsal, hockey su ghiaccio). Già durante il periodo accademico scrive per il giornale dell'ateneo romano. Diventa poi autore e conduttore radiofonico per il programma Ogni Maledetto Giovedì, in onda per tre anni su RadioOrvietoWeb. Inizia nel 2013 il percorso per diventare giornalista pubblicista nella redazione Fanner, prendendo dimestichezza con le telecronache. Raggiunto il traguardo dell'iscrizione all'albo diventa Addetto Stampa e Dirigente della Società Sportiva Spinaceto70. Continua a scrivere di sport per il settimanale online Mediapolitika e partecipa per un anno costantemente al programma Diretta Sport su Centro Suono Sport, commentando ogni settimana la Domenica calcistica e la finale di Champions League e le partite degli Europei 2016.