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Lo sport molto spesso ci ha abituati a imprese sportive, vittorie sorprendenti, altre volte invece ci ha fatto vedere vittorie sfiorate, ma che comunque hanno fatto sognare gli appassionati, come capitò a Filippo Volandri nel 2007.
La crisi di un movimento
Il tennis italiano, specialmente quello maschile, in quel periodo viveva un momento di grande difficoltà; nessun italiano tra i primi 50 in classifica ATP, con la conseguenza che l’Italia non aveva alcun partecipante nel tabellone principale a Roma, oltre che retrocessa in Coppa Davis. Per rimediare la Federazione concesse quattro wild card per partecipare al torneo: Filippo Volandri, Potito Starace, Simone Bolelli e Daniele Bracciali. Il paradosso era come proprio questi quattro fossero il meglio che potesse offrire in quel momento il tennis italiano. Volandri, toscano di Livorno, era quello messo meglio in classfica, numero 53 Atp. I tennisti coinvolti dovevano partecipare a incontri di qualificazione per accedere alla fase finale del torneo, le premesse alla vigilia erano di un’Italia fatta fuori velocemente nel torneo.
La partita perfetta
Al primo turno il toscano si impose senza problemi contro il russo Tejmuraz Gabašvili stravincendo il primo set 6-0 e il secondo 6-3. Tra gli italiani solo Starace e Bracciali si qualificarono come Volandri, ma mentre il beneventano terminò il torneo sconfitto dal russo Davydenko e il toscano di Arezzo si arrese al secondo turno a Nadal, Volandri continuò la sua corsa. Eliminò il francese Richard Gasquet al secondo turno, e in quello successivo il suo avversario sarebbe stato Roger Federer.
Alla vigilia i tanti appassionati erano sicuri, il torneo per il toscano sarebbe finito, con lo svizzero che avrebbe vinto facilmente pronto all’ennesima sfida in finale contro Nadal. Volandri ribaltò completamente il pronostico, vinse il primo set 6-2, e chi si aspettava un travolgente ritorno del tennista svizzero rimase deluso, poiché il livornese vinse anche il secondo 6-4 avanzando a sorpresa nel tabellone. Dopo l’incontro Volandri dichiarò: “E’ stata la partita perfetta, ma me ne renderò conto solo domani perché ora sono al settimo cielo. Ero entrato in campo tranquillo perché sapevo che non avevo niente da perdere, ma la tranquillità è andata via a metà del secondo set, quando mi sono reso conto che potevo farcela per davvero”.
Erede di Panatta
Era il 1978, Adriano Panatta, stella del tennis italiano, arrivò in finale a Roma, perdendo contro la leggenda Bjorn Borg. Filippo Volandri fece impazzire gli italiani quando battendo Tomáš Berdych si qualificò in semfinale. Ventinove anni dopo la finale persa dal tennista romano un italiano era tra i primi quattro a Roma. Il sogno si infranse bruscamente in semifinale quando il cileno Fernando Gonzalez travolse il tennista italiano 6-1, 6-2, ponendo fine al sogno anche dei tanti appassionati che sognavano un italiano vittorioso nel torneo di Roma, ultimo successo nel 1976 proprio con Adriano Panatta. Per Volandri quello fu uno dei momenti più importanti della sua carriera e nella mente degli appassionati quel sogno sfumato resterà per sempre.