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Il Napoli prima dell’epoca d’oro maradoniana andò vicino a vincere il titolo nel 1981, ma un’autorete di Moreno Ferrario ruppe le possibilità al club partenopeo di vincere lo scudetto.
Il colpo di mercato
Corrado Ferlaino, il presidente del club, iniziò il calciomercato 1980 (storico perché si riaprirono le frontiere) con la scelta dell’allenatore. Il direttore generale Antonio Juliano voleva Antonio Renna, che aveva portato l’Ascoli in A nel 1978 e in quel momento allenava il Bari. Il presidente però scelse Rino Marchesi, portando a dissidi con l’ex giocatore, che per contrasti concluse la carriera a Bologna, anziché a Napoli.
Juliano fu l’artefice del colpo di mercato del club partenopeo: dal Canada dove stava giocando dopo i trionfi con l’Ajax, arrivò Ruud Krol. L’accordo iniziale fu di sette mesi, poi l’olandese sarebbe tornato nel campionato canadese; in seguito rimase al Napoli fino al 1984, seppur accolto con entusiasmo dai tifosi partenopei. Per gli esperti era una scommessa, la sua carriera era ormai alla conclusione e Krol sarebbe stato inserito tra i bidoni di quel campionato insieme a Luis Silvio ed Eneas.
L’olandese invece si dimostrò importante e fu un valore aggiunto per la squadra che, dopo un inizio difficile con due sconfitte in campionato, grazie ad una vittoria per 4 a 0 con la Roma, dimostrò che poteva essere una sorpresa in quel campionato. Ad intendersi perfettamente con Krol fu l’attaccante Claudio Pellegrini che con undici reti risultò il capocannoniere del Napoli.
La partita stregata
Il Napoli continuò a macinare gioco e risultati, inserendosi nella lotta scudetto. Ci era andato già vicino nel 1975, ma una rete dell’ex Jose Altafini, passato alla Juventus, fece tornare i tifosi alla triste realtà. Negli anni successivi l’acquisto di Giuseppe Savoldi non portò alla vittoria del campionato, questa volta invece il club partenopeo sentiva il sogno più vicino che mai. A rompere il sereno nell’ambiente arrivarono le dimissioni di Juliano, per contrasti con Ferlaino.
Vincendo contro il Torino ad aprile il Napoli era in testa alla classifica e la domenica successiva avrebbe ospitato al San Paolo il Perugia, destinato alla retrocessione. La beffa invece arrivò immediatamente: Moreno Ferrario, difensore azzurro, nel tentativo di spazzare il pallone lo mandò alle spalle del portiere Luciano Castellini, portando con la sua autorete il Perugia in vantaggio, anche se c’era una partita intera da giocare. Per il Perugia l’eroe di giornata fu il portiere Nello Malizia, che salvò su tutti gli attacchi azzurri portando la sua squadra ad un’insperata vittoria.
Fine del sogno
Lo scudetto lo vinse la Juventus, mentre il club partenopeo si avviò verso annate deludenti (nel 1984 si salvò dalla B). Moreno Ferrario, protagonista dello sfortunato episodio contro il Perugia, dichiarò che per molti anni ha sempre ripensato a quella partita con grande angoscia.
Il calciatore fu poi tra i protagonisti del primo storico scudetto partenopeo del 1987, lasciando il Napoli l’anno successivo dopo un duro comunicato della squadra contro l’allenatore Ottavio Bianchi. Per il Napoli gli incubi finirono con l’arrivo di Diego Armando Maradona nel 1984, dando il via al periodo d’oro del club partenopeo.