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Benvenuti in un altro viaggio del Nomade Sportivo. Questa volta si rimane in Italia, e si va alla scoperta dell’idilliaca Firenze. Questa città rappresenta appieno la classica metropoli mediterranea colma di edifici storici, ragion per cui è uno dei posti più visitati d’Europa. Firenze è Dante, Machiavelli, Michelangelo e luogo dove Leonardo Da Vinci ha imparato a dipingere. Firenze però è anche Fiorentina, ovvero attaccamento ai colori e speranza sportiva.
Valori che si scontreranno il primo dicembre contro storia e potere della Juventus capolista. Insomma, due mondi opposti destinati a non incontrarsi mai e forse, a scontrarsi per sempre. Ma prima di raccontare la storia del club “viola” e l’antica rivalità con i bianconeri, esploreremo le bellezze che ci riserva la seconda capitale d’Italia.
Firenze e arte, un’unione indissolubile
Tramite scritti storici, si stima la sua nascita intorno al 59 avanti Cristo, quando Giulio Cesare si accampò sulle rive del fiume Arno. Più di 1400 anni dopo l’insediamento romano, la Chiesa e le famiglie dei mercanti più ricchi governavano Firenze. Gli edifici più importanti e le opere artistiche più sofisticate erano sotto custodia della famiglia Medici. Scelsero personalmente pittori, architetti e scultori esperti, creando così una delle città più culturali d’Europa. Un esempio è la Basilica di San Lorenzo. Progettata da Filippo Brunelleschi, questa struttura è il primo esempio di architettura rinascimentale italiana. Sempre Brunelleschi terminò, dal punto di vista strutturale la Cattedrale di Santa Maria del Fiore, realizzando nel 1436 la cupola del Duomo.
Gli amanti dell’arte religiosa non possono farsi mancare la Galleria degli Uffizi, che attraversa l’intero isolato tra Palazzo Vecchio e il fiume Arno. Anche all’aperto, ci sono sculture ovunque tu guardi: sulle chiese, fontane e piazze. L’incredibile statua del David di Michelangelo rientra tra le sculture più famose del mondo. La sua versione nella Piazza della Signoria è solo una replica: il marmo originale è tenuto al sicuro nella Galleria dell’Accademia, a nord della piazza. Arriviamo poi al famoso Ponte Vecchio, talmente bello e affascinante che fu risparmiato da Hitler nei bombardamenti della seconda guerra mondiale. Sull’altra sponda del fiume si trova Palazzo Pitti, che fu una delle tante residenze dei Medici. Ora all’interno contiene diversi loro cimeli, messi spesso in esposizione in costose gallerie pubbliche.
Firenze è il posto dove ti trovi costantemente a puntare la fotocamera alle molteplici e affascinanti costruzioni. È facile capire perché questa città attira il cuore di così tanta gente. Quando è il momento di dirle “arrivederci”, ricorda sempre di guardare attraverso il fiume ancora un’altra volta per ammirare la splendida culla del rinascimento.
Nascita della Fiorentina
La Fiorentina è nata nel 1926, mediante la fusione di due società dilettantistiche fiorentine: il Club sportivo e la Palestra Libertas. Nel 1931 viene costruito il suo nuovo stadio Giovanni Berta, che ora tutti noi conosciamo come Artemio Franchi. Avendo comunque molto clamore per il suo nuovo e spazioso impianto, gran parte dei primi 25 anni del club furono trascorsi nelle divisioni inferiori. L’unico punto luminoso è stata la vittoria in Coppa Italia nel 1940.
I primi scudetti
Negli anni 50 arrivano molti più successi per la Fiorentina. Dopo alcune consistenti prestazioni in Serie A, il club vinse il suo primo scudetto nel 1956, con una differenza di 12 punti rispetto alla seconda classificata Milan. Nel 1961, porta a casa un’altra Coppa Italia e la Coppa delle Coppe, fino ad allora mai disputata, battendo in finale il Glasgow Rangers.
Il decennio successivo si dimostra ancora produttivo per il club. Dopo aver vinto un altro titolo di Coppa Italia nel 1966, si aggiudicò il suo secondo scudetto nel 1969 prevalendo sulle favorite Milan e Cagliari. Gli anni 70 portarono una serie di risultati mediocri, anche se riuscì comunque a vincere un’altra Coppa Italia nel 1975. Gli anni 80 e 90 sono periodi molto simili per la “viola”, grande calcio e grandi campioni come Roberto Baggio e Gabriel Batistuta. Nonostante ciò il club vinse un solo trofeo nel 1996 (Coppa Italia).
Dal fallimento alla rinascita
L’inizio di un nuovo secolo portò eventi sconvolgenti per i suoi fan; il club si ritrovò profondamente indebitato. L’inizio del dramma sportivo arrivò nel luglio 2001 quando la polizia fece un’irruzione a casa dell’allora proprietario Vittorio Cecchi Gori. L’ex presidente fu accusato di riciclaggio di denaro, successivamente si scoprì il grave stato finanziario del club e la Fiorentina dovette dichiarare bancarotta nel 2002. Tuttavia, non tutto andò perduto. Fu creato un altro club chiamato Florentia Viola che ripartì dalla Serie C2. Riuscirono in poco tempo a tornare nella massima serie, precisamente nella stagione 2004-2005. Lungo la risalita, acquistarono nuovamente il nome che gli spetta e tornarono ad essere chiamati ACF Fiorentina.
La partita dell’anno, tra pesanti sconfitte e addii inaspettati
Per molti è la rivalità delle rivalità, anche se non si tratta di un vero derby, per i fiorentini è la partita per antonomasia. Tutto partì da una sfida giocata il 7 ottobre del 1928, dove la “Fiore” perse 11 a 0 contro i bianconeri. L’astio tra le due tifoserie risalirebbe proprio da quella partita. Quella terribile umiliazione per i viola, si ripresentò il 22 febbraio 1953, dove i bianconeri rifilarono un altro risultato pesante, vincendo per 8 a 0. Nel 1957 si sfiora addirittura la tragedia dopo un gol di Virgili che vale il gol della vittoria sulla Juve. L’entusiasmo dei tifosi fiorentini fa crollare la ringhiera della tribuna Maratona; un centinaio di feriti, gara interrotta e poi successivamente conclusa.
L’ostilità si riaccende in tempi più recenti. Nel 1982 la corsa allo scudetto si risolve all’ultima giornata in favore dei bianconeri, tra polemiche arbitrali e forte recriminazioni. 8 anni dopo arriva la doppia sfida incrociata nella finale di Coppa Uefa, vinta dalla Juve, anche qui tra molte contestazioni. Il colpo di grazia arrivò il giorno seguente dove Roberto Baggio passo dalla Fiorentina alla Juventus, cessione che scatenò feroci manifestazioni di piazza. Famoso poi fu l’episodio legato al “Divin Codino” l’anno seguente in Fiorentina – Juventus. Baggio infatti, fece trasformare i fischi in applausi dopo aver raccolto la sciarpa viola sotto la curva Fiesole, una volta sostituito.
I colpi di scena non finirono lì. Varie cessioni inattese e importanti hanno influenzato il mercato tra questi due club. Tra queste ci sono quella di Chiellini, Mutu, Felipe Melo, Balzaretti, Amauri e sicuramente quella di Bernardeschi, passato alla Juventus per 40 milioni nel 2017. E proprio quest’ultimo, che forse non partirà titolare nella prossima sfida, si è già dimostrato spietato contro la sua ex squadra l’anno scorso al Franchi.
Una storia senza fine
Da Antognoni e Socrates, a Sivori e Platini, continuando con Luca Toni, Pepito Rossi, Antonio Conte e le mitraglie di Batistuta, Pogba e Tevez. Tutto questo è Fiorentina – Juventus, una storia che potrebbe diventare una serie seguitissima su Netflix. Due fazioni, 22 protagonisti e una leggendaria ed eterna sfida vincolata da passione, ira, delusione, tradimento, rivincita, gioia, sconfitta e vittoria.