Moto Gp 2018: al via la nuova stagione

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Domenica 18 marzo riparte finalmente la Moto Gp targata 2018 con il mondiale del Qatar. Ci eravamo lasciati con la vittoria di Marquez, quest’anno alla ricerca del settimo titolo in carriera. A dargli la caccia sarà il solito Valentino, fresco di rinnovo e pronto per quella che sarà la sua ventiduesima stagione da pro. Cerca conferma la Ducati di Dovizioso e ci si aspetta maggiore competitività da Lorenzo e Vinales, dopo un anno di esperienza proprio con la Ducati e la Yamaha. Le sorprese però sono sempre dietro l’angolo, con possibili outsider pronti a stupire.

Test indicativi ma non troppo

Non bisogna mai dare troppa importanza ai test invernali che ogni anno vengono svolti, ma è chiaro che le impressioni avute durante questo “mini campionato” che si è svolto in alcune piste del mondo hanno dato indicazioni molto chiare.

Impressionante l’1’58”830 fatto registrare a gennaio da Lorenzo in Malesia, così come Pedrosa che ha letteralmente volato in Thailandia per poi lasciare spazio ad inizio marzo alla Yamaha a Moseil.

Marquez invece, chiamato a competere per raggiungere il Settebello personale, ha preferito lavorare sul passo gara piuttosto che sul tempo, consapevole di avere una moto più che collaudata e in grado di garantirgli competitività per vincere. Honda e Ducati, sembrerebbero essere al momento le principali scuderie indiziate a vincere il motomondiale.

“Questa è la migliore Ducati mai guidata” ha detto il Dovi, chiamato a stupire ancora e a fare un ulteriore step che lo porterebbe a lottare fino alla fine per il titolo. Partono forse più indietro le Yamaha di Rossi e di Vinales, chiamati a fare i conti con una moto, l’M1, sensibile alle variabili e che consuma in modo spesso esagerato le gomme.

Outsider e possibili sorprese

Se Rossi e Vinales non hanno brillato per velocità nei test, a stupire in Yamaha è stato Zarco che molto probabilmente a fine anno firmerà per la KTM e che è stato uno dei più veloci. Lo scorso anno il francesino ha stupito tutti con molte prestazioni fuori dal comune, accompagnate però da errori di inesperienza nella classe regina, scotto da pagare nella prima stagione nella massima categoria. Sarebbe troppo riduttivo considerare sorprendente una vittoria finale di Pedrosa, pilota dalle grandi doti che spesso si è ridotto a fare da gregario al pilota principe, ma che ogni anno regala prestazioni eccellenti e sprazzi di competitività.

Cruthlow è pronto a dar battaglia sul bagnato e potrebbe essere l’anno della crescita delle due Suzuki. Ottimo Rins nei test, ed uno Iannone che a lampi ha fatto vedere qualcosa ma che è chiamato sicuramente a salire di livello per poter quanto meno ambire a qualche podio durante tutta la stagione.

Il nuovo telaio dell’Aprilia potrebbe spingere a lottare per i primi 5-10 posti Redding e Aleix Espargaro, mentre ci si aspetta molto di più da Jorge Lorenzo, dopo un anno di pratica con la Ducati. A farci sognare ancora, potrebbe essere perché no Danilo Petrucci che, dopo una stagione 2017 positiva, potrebbe consacrarsi ed ambire ad una “top 5” che gli garantirebbe maggiore prestigio.

Mercato rimandato

Il mercato piloti che precedeva questa incombente stagione si sarebbe preannunciato bollente, ma a parte alcuni rinnovi importanti, sembra come se abbia spianato la strada per un cambio netto di scuderie che potremmo vedere il prossimo anno. Dopo il rinnovo di Vinales, è arrivato pochi giorni fa anche l’annuncio di Valentino Rossi fino al 2020. “So che sarà dura e che servirà un grande sforzo da parte mia e tanto allenamento -ha dichiarato il dottore- ma sono pronto e non mi mancano le motivazioni.”

Anche la Honda può contare sulle conferme, e che conferme, di Pedrosa e Marquez, e se Zarco sembra l’unico certo di finire in Ktm il prossino anno, sono gli altri “big” rimanenti ad animare un mercato piloti che potrà regalarci sorprese.

Iannone, oltre che in pista, rimane un’incognita anche per il “possibile cambio tuta” a fine stagione ma a dare appetibilità sono i due piloti della Ducati.

La dimensione da top rider, nuova, in cui a suon di lavoro e umiltà si è ritrovato Dovizioso, aumentano le sue pretese per un eventuale rinnovo con la scuderia italiana, e si sa quanto la sua posizione sia influente all’interno di Borgo Panigale.

A farne le spese potrebbe essere il ridimensionato Lorenzo, deludente fin qui nella sua esperienza iniziale in rosso. Voluto fortemente dal Direttore Generale Dall’Igna, lo spagnolo potrebbe già però dopo due stagioni cambiare di nuovo scuderia.

Le novità

Se a livello regolamentare non sembrano esserci troppe novità, a dare una ventata d’aria fresca è senza dubbio il debutto del Gp di Thailandia, protagonista già come sede dei test invernali.

I circuiti diventano così ben 19, mai successo prima, con alcuni che sono stati accorciati e con ben quattro gare in cinque settimane, che si svolgeranno tutte in Asia. Sono 5 invece, i debuttanti stagionali: Luthi, Nagakami, Simeon, Syahrin, e Franco Morbidelli.

Il “Morbido”, reduce dalla Moto 2, ha fatto vedere già qualcosa nei test con la sua Honda Vds. Il debuttante Morbidelli completa un quintetto di piloti italiani, chiamati tutti a dare il massimo e a stupire ancora.

Rossi con la sua esperienza, Dovizioso all’apice della sua carriera, Iannone in cerca di riscatto, Petrucci di conferme e Morbidelli che potrebbe essere la nuova stellina. Insomma, l’Italia e l’universo Moto Gp, sono pronti per una nuova, entusiasmante stagione.

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Pubblicato da Nicolò Savini

Diplomato presso il Liceo Scientifico Pasteur e laureato in Scienze della Comunicazione, frequenta attualmente il corso magistrale di Editoria e Giornalismo a Roma Tre. Ama il calcio, soprattutto la Premier League e tifa Lazio. Scrive anche di politica, cronaca e attualità, presso Zona, il giornale di Roma nord.