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Manca ormai meno di una settimana all’inizio della stagione NBA, una stagione attesissima e ricca di spunti interessanti. Dopo aver analizzato la situazione della Eastern Conference, questo venerdì ci affacceremo ad Ovest. La Western Conference negli ultimi anni tra le due divisioni è sempre stata quella con il maggior numero di stelle. Da quest’anno anche il “Re” LeBron James darà spettacolo a Los Angeles. Il suo trasferimento ai Lakers è stato l’argomento principale di questa pre-season. Proveremo ad analizzare cosa accadrà ad Ovest in questa che si prospetta una delle più divertenti stagioni del basket moderno.
Golden State Warriors
I Golden State Warriors non hanno proprio alcuna intenzione di fermarsi nella loro striscia di vittorie: dopo aver vinto gli ultimi due titoli di fila e tre negli ultimi quattro anni, la squadra allenata da Steve Kerr proverà a realizzare il primo “three-peat” della loro storia, tre anelli NBA di fila.
Forti di una formazione solidissima, dilagante in attacco e molto competitiva in fase difensiva, i Warriors aggiungono al loro quintetto titolare DeMarcus Cousins, il pivot che completa con Stephen Curry, Klay Thompson, Kevin Durant e Draymond Green il primo starting five di sole All-Star dai Boston Celtics degli anni ’80. Basta questo a rendere l’idea dello strapotere di Golden State. La panchina come ogni anno è un mix di esperienza e gioventù. Andrè Iguodala e Shaun Livingston sono parte del nucleo storico di GSW. Jordan Bell, che già lo scorso anno ha dato un ottimo contributo, sarà la riserva di De Marcus Cousins. La scommessa di questa stagione sarà Quinn Cook, PG che si sta ritagliando minuti importanti in questa pre-stagione.
In ogni caso e comunque vada, la squadra della Baia di San Francisco rimane la grande favorita per la vittoria finale della Western Conference.
Los Angeles Lakers
E’ indubbio che tutto il mercato dei Los Angeles Lakers si sia incentrato sul trasferimento di LeBron James, che ha rivoluzionato gli equilibri di forza nell’intera NBA. L’arrivo del Prescelto ha elettrizzato la città degli angeli che aveva bisogno di un colpo del genere per riproporsi ai vertici della NBA, dopo anni di rifondazione confusa e fatiscente. Per coach Luke Walton, giovane tecnico, ex giocatore dei losangelini giallo-viola, tutto si fa più semplice. Ovviamente la pressione da quelle parti sarà smisurata e le aspettative si sono notevolmente alzate.
La dirigenza ha fatto la spesa letteralemente nel mercato della free agency, quello dei giocatori senza contratto, ed ha ottenuto, oltre a James, giocatori di valore: Rajon Rondo, Lance Stephenson, Michael Beasley, LeBron James e JaVale McGee. Ovviamente, tra i giocatori rimasti, c’è chi reclama un posto da titolare. Primo fra tutti Brandon Ingram, la giovane ala piccola da 16 punti, 5 rimbalzi e 4 assist a partita nella sua seconda stagione da professionista. Anche l’ala grande Kyle Kuzma, straordinaria la sua stagione di esordio con 16 punti, 8 rimbalzi e 2 assist a gara, che potrebbe adattarsi anche al ruolo di centro. In questo calderone rientra l’attesissimo rookie e playmaker dello scorso anno, Lonzo Ball. Il numero 2 dei LAL potrebbe partire dalla panchina, vistola presenza di un mostro sacro del ruolo come Rondo.
Le prime uscite di pre-season hanno mostrato un gioco molto dinamico e che prevede uno sfrenato attacco nei primi secondi di possesso e l’utilizzo cospicuo della transizione offensiva. Potrebbe essere una strada interessante per i giovani atleti giallo-viola. Ovviamente decisivo per il successo di questa franchigia sarà il rapporto che LeBron, lo staff e i compagni creeranno all’interno dello spogliatoio. l’unica certezza è che la Los Angeles giallo-viola è tornata nell’Olimpo della NBA.
Houston Rockets
Gli Houston Rockets hanno costruito negli ultimi anni una squadra estremamente competitiva, di primissimo livello, in grado di dominare la regular season dello scorso anno. La grande novità di stagione è rappresentata da Carmelo Anthony, stella di assoluto valore, dal rendimento altalenante. Dopo la complessa annata trascorsa ai Thunder, Melo proverà a rinascere assieme a James Harden, il miglior marcatore della regular season 2017-2018 e Chris Paul, il play dei titoli olimpici della nazionale americana e perfetto organizzatore di gioco. I Rockets completeranno i loro titolari con Ryan Anderson, ala grande dal tiro da tre eccezionale, e Clint Capela, il centro con una propensione difensiva eccellente. La squadra può contare anche su Eric Gordon, il miglior sesto uomo del 2016-2017 e su Gerald Green, ala piccola atletica e completa.
La squadra di Mike D’Antoni ha un gioco spiccatamente offensivo fatto di ampie spaziature e pick-roll centrali devastanti. Oltre ad un formidabile attacco, lo scorso anno tutta la rosa si è dimostrata in grado di sacrificarsi alla grande anche in difesa. Raggiungendo un grande traguardo in stagione. Quest’anno i rossi del Texas dovranno ripetersi nella Western Conference con un avversario in più, i Lakers di LeBron James, in una conference complessa, dove sono tante le squadre, Warriors in testa, che vogliono primeggiare. Houston ci riprova e vuole rendere al massimo come la scorsa stagione per vincere l’anello che manca dal 1994-1995.
San Antonio Spurs
I San Antonio Spurs, nell’era ventennale del coach Gregg Popovich, hanno vissuto di continuità e progettualità, caratteristiche che li ha portati a cinque titoli NBA. Quest’anno lo scenario è mutato: innanzitutto si è conclusa l’era del trio magico; dopo il ritiro di Tim Duncan già passato da tempo, Tony Parker ha deciso di firmare per gli Hornets e Manu Ginobili ha optato per il ritiro, giungendo alla conclusione di un ciclo vincente e ricco di soddisfazioni. Ma lo scossone della rosa non si è limitato a questo: lo scambio con Toronto che ha portato con la canotta nera la guardia All-Star DeMar DeRozan ha visto partire le altre due bandiere degli speroni, Danny Green e Kawhi Leonard, che si sono accasati per l’appunto con i Raptors.
La rivoluzione senza precedenti ha visto così rimanere in rosa solo otto giocatori sotto contratto dello scorso anno, un minimo in questa stagione. Tra di essi spiccano il centro spagnolo veterano Pau Gasol, l’ala grande dai numeri di alto livello. LaMarcus Aldridge ed il playmaker australiano Patty Mills. DeRozan si prenderà il ruolo di guardia, mentre come ala piccola si prenderà il ruolo da titolare Rudy Gay, veloce e rapido incursore in area, dotato di ottime doti atletiche. Tra gli altri anche Marco Belinelli è tornato a casa. Gli Spurs cercheranno di trovare la giusta soluzione del puzzle per continuare sulla continuità delle stagioni passate e raggiungere i playoff nella Western Conference.
Zona Playoff
Nella Western Conference la lotta per i playoff è sempre agguerritissima.
I Minnesota Timberwolves lo scorso anno hanno ottenuto i playoff dopo 14 anni di assenza, ma la stagione, vista la rosa complessiva e le previsioni, poteva finire sicuramente meglio dell’ottavo posto ad Ovest ottenuto nell’ultimo giorno di regular season. La franchigia di Minneapolis ricomincia sostanzialmente con la squadra delle scorso anno. Tanti i tanti punti interrogativi come Butler e Rose, le certezza è rappresentata da Karl-Anthony Towns. Il centro di Kentucky cercherà di trascinare in zona playoff i suoi Twolves. Gli Oklahoma City Thunder anche quest’anno rappresentano la mina vagante della Western Conference. Russel Westbrook, Paul George, Dennis Schroeder, Andre Robertson e Steven Adams rappresentano uno starting-five pericoloso da affrontare. Il numero 0 dei Thunder dopo due stagioni statisticamente ineguagliabili, è chiamato a condurre la sua squadra ad un importante risultato.
L’attesa è terminata, si torna sul parquet, si torna a sentire il rumore della retina. Finalmente ricomincia lo spettacolo più bello del mondo. Finalmente inizia la NBA.