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Domenica 13 maggio alle 20:45 scenderanno sul campo dell’Olimpico la squadra giallorossa e la compagine bianconera. Alla Roma basta un punto per la matematica qualificazione alla prossima Champions League (sempre con un occhio di riguardo alle partite di Lazio ed Inter), mentre alla Juve (già vincitrice della Coppa Italia) basta anch’essa un punto per mettere in cassaforte il suo settimo scudetto di fila.
Qui Roma
Per i giallorossi è stata sicuramente una stagione positiva. Ai nastri di partenza, la squadra guidata da mister Di Francesco, non era minimamente inserita (a detta degli esperti) tra le migliori 4 del nostro campionato, e in Champions la si dava già ampiamente spacciata per la qualificazione agli ottavi.
A due giornate dalla fine, la Roma si trova da sola in terza posizione con due importanti match point, e nella moderna versione della vecchia “Coppa dei Campioni” ha ribaltato ogni tipo di pronostico. È riuscita addirittura a vincere il girone di fuoco con Chelsea e Atletico Madrid, passando agli ottavi con gli indomiti ucraini dello Shakhtar Donetsk, eliminando il Barcellona nei quarti dopo una rimonta vicina all’inverosimile, per poi uscire a testa più che alta dalla doppia sfida con il Liverpool in semifinale.
Naturalmente il bilancio di questa stagione è molto influenzato dall’ottima cavalcata in Champions, che non vedeva la Roma protagonista, almeno fino alle semifinali, da ben 34 anni. In campionato ci sono stati sicuramente alti e bassi: ottimo il cammino fuori casa per la squadra giallorossa (grazie ai suoi 39 punti), mentre molto più negativo quello tra le mura domestiche (sono ben 6 le sconfitte all’Olimpico).
Nel complesso Di Francesco è stato bravo a gestire un gruppo di calciatori importanti in una piazza difficile come quella romana, riuscendo anche a dare una marcata impronta europea alla propria squadra. Di certo i rimpianti non mancano. In Champions scotta ancora l’eliminazione subita dal Liverpool, e la mancata finale di Kiev. In Serie A, è vero che nessuno chiedeva a Di Francesco di vincere il campionato, dopo un’estate tormentata tra arrivi e partenze, però c’era e c’è la sensazione che la squadra giallorossa abbia le carte in regola per almeno provare a giocarsi lo scudetto con Juventus e Napoli. La vera disfatta, se così si può chiamare, è stata la Coppa Italia, dove la squadra capitolina è uscita al primo turno in modo alquanto sorprendente contro il Torino, nell’ennesima sconfitta interna di questa stagione.
Qui Juventus
Di questa Juventus ne sentiremo parlare per moltissimi anni. Con la vittoria netta per 4 a 0 contro il Milan, nella finale di Coppa Italia, e con il campionato già praticamente segnato (manca solo l’aritmetica), la squadra di Allegri ha fatto suoi nuovi record. 7 scudetti e 4 Coppe Italia di fila. Mai nessuno in Italia aveva vinto così tanto di seguito.
Il segreto di questa Juve è sicuramente racchiuso nello spirito di questa società (vincere non è importante, è l’unica cosa che conta). È incredibile come passino gli anni, i giocatori, gli allenatori, ma non passa la voglia spasmodica di vincere, sempre. Menzione importante va riconosciuta ad Allegri, primo allenatore a vincere per ben quattro volte di seguito il double Campionato-Coppa Italia. Ora, tra l’allenatore livornese e la Juve, bisognerà capire se l’amore e gli stimoli saranno ancora così forti da continuare o meno questa strada iniziata insieme.
Se in Italia in questi ultimi anni non sembra esserci storia, con la Juventus che vince e stravince, lasciando appena le briciole agli avversari, in Europa i bianconeri non riescono ad alzare la Coppa dalle grandi orecchie. Sembra quasi diventata un’ossessione. Negli ultimi 4 anni, sempre sotto la guida Allegri, si è sempre andati vicino a vincerla (2 finali perse, e due eliminazioni ai quarti all’ultimo secondo), senza però mai riuscirci. Chissà se il prossimo anno sarà quello buono…
Una sfida storica
Roma – Juve ha da sempre il suo fascino. Negli anni ’80 è stata più volte la sfida scudetto. Celebre fu il famoso gol annullato a Turone in un Juventus-Roma nel 1981 (esattamente 37 anni fa), che diede il via libera al 19esimo titolo bianconero. Due anni più tardi è la Roma a vincere il suo secondo scudetto proprio davanti ai bianconeri (in questo caso la Juventus vincerà sia l’andata che il ritorno per 2 a 1, ma non basterà). Nel 1984 ancora testa a testa, che durerà fino all’ultima giornata, e che vedrà ancora una volta vincitrice la Juve. Nel 1986, invece, le due squadre si trovarono alla penultima giornata appaiate in classifica: incredibilmente la Roma perse in casa con la già retrocessa Lecce, mentre la Juventus riuscì a sbancare San Siro, vincendo praticamente il suo ennesimo tricolore.
Arrivando ai primi anni 2000, non possiamo non ricordare il terzo scudetto giallorosso nel 2001, con la Roma guidata da Fabio Capello, che vinse il campionato all’ultima giornata davanti alla squadra bianconera allenata da Carlo Ancelotti. Decisivo fu quel 2 a 2 in rimonta allo stadio delle Alpi di Torino, che consegnò virtualmente lo scudetto ai giallorossi.
Storia recente sono gli ultimi scontri al vertice tra Roma e Juventus. Nel 2014 la Roma di Garcia arrivò a ben 85 punti, senza però mettere in conto che l’allora squadra di Antonio Conte fece il record di punti di ogni tempo in Serie A (ben 102!). L’anno scorso invece la truppa guidata da Spalletti riuscì a superarsi arrivando al record di punti di squadra (87), chiudendo comunque dietro la Juve, dopo un buon rush finale di stagione.
Insomma una partita che non può essere considerata come le altre per diversi fattori. Come scordarsi il gesto di Totti a Tudor in un Roma-Juve 4 a 0, o la sviolinata di Garcia dopo la sconfitta per 3 a 2 allo Juventus Stadium. Una partita storica del nostro campionato, che ha sempre mille ragioni per essere vista e vissuta appassionatamente dai tifosi e non solo. E oggi come ieri può essere decisiva per il futuro di entrambe le squadre e per i loro rispettivi obiettivi.