Calciomercato 2022: Un lupo nel recinto degli agnelli, poi le briciole

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La stagione degli scambi e delle compravendite ha avuto il suo inizio nei primi giorni del mese di luglio, quando eravamo comunque tutti assorti nell’osservare le ultime palpitanti battute di Euro2020. Tanto da non accorgerci di un fatto: una squadra compra attingendo a fonti illimitate, mentre tutte le altre commerciano briciole o poco più.

PSG formato pre-Covid

In fondo, chi ha immaginato nello scorso decennio il mostro normativo che risponde al nome di Financial Fair-Play, più o meno bramava di creare un’escrescenza del genere.
La contrazione dei ricavi (e perciò della capacità d’investimento) ha abbracciato tutto il calcio, a partire dai massimi livelli fino a giungere al falcidiato dilettantismo.
Tutti agnellini chiusi in un recinto ineluttabile tranne un lupo, il Paris Saint Germain appunto, che proprio sfruttando la mancanza di liquidità dell’annichilita concorrenza, sta facendo man bassa di super calciatori, nel tentativo di creare una sorta di “All-Stars” alla quale sia impossibile togliere il “sogno Champions League”.

Al-Khelaifi e Ceferin

Il Presidente del PSG accanto al numero uno dell’UEFA (fonte FanPage)

Sergio Ramos, Wijnaldum, Donnarumma, Hakimi e chissà quanti altri ne arriveranno.
Real Madrid, Liverpool e Milan con l’impossibilità di rinnovare contratti onerosi ai propri simboli. L’Inter senza liquidità per poter sussistere in Serie A.
Un calcio livellato non verso l’alto, bensì direttamente verso la cima ferrosa della Tour Eiffel, che pare l’Occhio di Sauron che ne “Il Signore degli Anelli” si stagliava sopra le desolate lande di Mordor.

Milan scatenato? Leggiamo i dati

Le prime pagine dei giornali italiani, ancora dense d’entusiasmo manciniano figlio del miracolo sportivo partorito nell’Europeo itinerante, stanno gonfiando a dismisura l’ennesima bolla emotiva rossonera.

Giroud, Ballo-Tourè, Maignan i nuovi arrivi. Tomori e Tonali i riscatti riferiti al passato calciomercato. Dopo aver perso il miglior portiere al mondo e il trequartista col rendimento (nettamente, ndr) più alto in rosa.
Più che una campagna di conquista, pare essere una scossa d’assestamento di una società che vuole cementare quanto di buono costruito da Stefano Pioli nel 2020/2021.

Ballo-Tourè, nuovo acquisto del Milan dal Monaco
Ballo-Tourè, nuovo acquisto del Milan dal Monaco (fonte CalcioStyle)

Nonostante questo, dato che il resto della concorrenza si lecca le ferite o (vedi Roma, ndr) prova a inaugurare un progetto vincente partendo da zero, Maldini & co. vengono descritti come dei contemporanei “Galliani ai tempi del primo Berlusconi”.
Peccato che i giocatori atterrati (senza elicottero, ndr) sulle verdi praterie di Milanello non abbiano nulla a che vedere con quelli – comperati dal Cavalier ex – che segnarono un solco storico nel calcio moderno.

Il resto del mondo

Mentre il PSG svuota le vetrine e il Milan si veste a saldo fingendo la scalata alla moda meneghina, tutte le altre squadre d’Europa, con eccezion fatta per il Barcellona (un paio di colpi a zero prima di dismettere mezza rosa per pagare Messi, ndr), sono tentate dallo spettro del baratto. Scambi di prestiti, ritorni di fiamma di minestre riscaldate e chi più ne ha più ne metta.
Il dislivello tecnico che ne deriverà produrrà vasti e vari ragionamenti in seno all’UEFA, che dopo aver difeso fintamente “il calcio della gente” rigettando l’idea della Superlega, ora si ritrova con una squadra che fa lega a sé e con le altre contendenti costrette a ricercare intuizioni dietro l’angolo.

Il Manchester United di Solsksjaer, lontano comunque dai canoni degli sceicchi parigini, sembra possedere la potenza di fuoco per accaparrarsi qualche campione sparso qua e là. Il City di Guardiola come al solito non starà a guardare, col Bayern Monaco che probabilmente offrirà spazio a tanti “giovani terribili” certo della conquista della Bundesliga, che oramai è il “giardino di casa per i test” dei dominatori bavaresi.

I soldi non comprano tutto, ma sicuramente permettono di scegliere calciatori migliori, agglomerando ai nastri di partenza tante possibilità in più verso la conquista dei grandi obiettivi.
Come Roberto Mancini insegna, però, conta il campo e quel che produci dentro il rettangolo verde… almeno fino a quando non sarà possibile acquistarsi un pallone telecomandato che entri in rete col solo comando vocale.
Già ce lo immaginiamo Al-Khelaifi: “Siri, gol da 40 metri di Neymar”…. ma questa è un’altra storia…

Foto immagine copertina: Dagospia

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