Sacchetti e Diener: Sassari riabbraccia il suo passato. Il PalaSerradimigni è pronto ad accogliere i beniamini del “quinquennio d’oro”

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Pensate a quando dal finestrino dell’aereo che li porterà ad Alghero, Meo Sacchetti e Travis Diener ammireranno dall’alto la Sardegna e quella città, Sassari, il paradiso delle emozioni della loro carriera sportiva. A prescindere dal tempo, dagli eventi, dalle circostanze. Immaginateli quando entreranno all’aeroporto algherese, quando prenderanno posto sul pullman che li porterà a Sassari: battito cardiaco accelerato, salivazione nulla, occhi lucidi. Saranno accolti da una fiumana di persone che non hanno dimenticato.

Ricordi che vanno e che vengono. Sassari e la sua squadra di basket vivono di emozioni e passioni forti, di eroi scalfiti nel tempo e nella storia. Dinamo Sassari-Vanoli Cremona, più di una partita: i biancoblù vivranno un fine anno diviso tra passato e presente.

Immaginate Meo Sacchetti. Coach di poche parole ma dalle qualità umane e sportive d’altri tempi, quando non potrà fare a meno di voltarsi e ammirare le campagne a sud di Sassari, quei terreni che sono stati la sua casa per 6 anni: dalla promozione in A1 del 2010 allo scudetto del 2015. Dai fischi di una sconfitta casalinga con Latina in Legadue al podio più alto nel panorama cestistico nazionale fino all’esonero, quattro anni or sono. Un amore intenso e incondizionato, puro e vero quello che lo ha legato a Sassari. Criticato per il suo basket, quello del run & gun – un mix di velocità, fisicità e talento – Meo ha preso per mano una società inesperta e spaventata dal rischio fallimento del 2010 accompagnandola, come se fosse una figlia, a una maturazione verso i salotti d’élite del basket italiano. Oggi la Dinamo Sassari rappresenta un’eccellenza sportiva tanto in Italia quanto in Europa. E l’esponenziale crescita sul campo è griffata Meo Sacchetti, ma non solo.

Immaginate ora Travis Diener. Dopo aver insegnato pallacanestro e buone maniere alla Marquette University nel Wisconsin, TD12 (il numero del playmaker in maglia Dinamo, ndr) torna a Sassari. L’ultima volta in maglia Dinamo per il folletto americano è datata 14 giugno 2014, quando si congedò dalla Dinamo e dal basket giocato tra le lacrime della consorte Rosemarie e la commozione del tifo sassarese sulle note di “Simply the best” di Tina Turner. Immaginate lo stato d’animo di Travis quando si troverà a passeggiare per Piazza d’Italia, il salotto sociale di Sassari. Oppure quando, rientrando al PalaSerradimigni, ricorderà del debutto in A1 con Caserta, della rimonta clamorosa in Eurocup sul Bamberg nel 2012 o della Coppa Italia 2014, il primo acuto “nazionale” della Dinamo, quando la coccarda tricolore consacrò Travis come indubbio MVP della finale con Siena. Oggi “Aladdin-Diener” emana lampi di pura classe cestistica in quel di Cremona e sotto la solita (e attenta) regia di Meo. Hanno vinto anche in quel del PalaRadi. Una Coppa Italia e una semifinale scudetto: le magie, tra panchina e parquet, continuano inesorabili. Cambia la maglia, non la sostanza.

“Chiunque può fare la storia. Solo un grande uomo può scriverla”. I recenti trascorsi della Dinamo li affidiamo tutti alle parole di Oscar Wilde. Non perché il celebre poeta decadente irlandese fosse appassionato di pallacanestro (disciplina sportiva sviluppatasi tra l’altro a Sassari negli anni ’60 del ‘900) ma per la celebre citazione riportata in precedenza e tratta dall’opera “Il critico come artista”, del 1890. I due ex della partita, da uomini e da professionisti, hanno scritto a loro modo la storia di una squadra e di un centro urbano intriso dalle mille problematiche sociali, politiche ed economiche, riuscendo a fondere in un unicum tifoseria, squadra e città. Le giocate ad alto tasso tecnico di Travis e le dritte tattiche di Meo sono riuscite nell’impresa di far sognare a occhi aperti chi quei problemi li ha e chi non sa cosa siano. Il monday night sassarese del 30 dicembre sarà something different. Immaginatevi quando i due ex, insieme, si troveranno davanti al loro vecchio pubblico. Saranno brividi. Fortissimi.

 

Foto dal sito ufficiale della Dinamo Sassari. 

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Pubblicato da Alessandro Fracassi

Nato in quel di Sassari nel 1992, cresciuto nel segno della leadership, del temperamento e della passione per i tackle del Guv'nor Paul Ince. Aspirante giornalista sportivo, studio giornalismo all'Università "La Sapienza" di Roma. Calcio e Basket le linee guida dell'amore incondizionato verso lo sport, ossessionato dagli amarcord, dal vintage e dai Guerin Sportivo d'annata, vivo anche di musica rock e dei film di Cronenberg. Citazione preferita: "en mi barrio aprendí a no perder".