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Il mese di novembre in Premier si è chiuso con la conferma del City in testa, del Liverpool alle sue spalle e un piccolo passo falso del Chelsea inseguitrice. Suggestivo è stato anche il ritorno di Claudio Ranieri, chiamato a fare un altro miracolo per salvare il Fulham. Tuttavia, è stato il mese di dicembre ad aprirsi col botto. La 14esima giornata infatti aveva in programma tre derby: quello tra Chelsea e Fulham, quello tra Arsenal e Tottenham, e il Merseyside derby tra Liverpool ed Everton. Questo ed altro in “Tutto Premier”.
North London Arsenal
Domenica 2 dicembre, ore 15:05: va in scena il derby più sentito in quel di Londra, quello tra Arsenal e Tottenham. Ad avere la meglio sono i Gunners, che si impongono per 4-2, in una partita spettacolare, che racchiude lo spirito della Premier League. Spettacolo, giocate di qualità ed episodi di cui si poteva anche fare a meno. E’ stato arrestato infatti un tifoso del Tottenham per aver lanciato una banana in campo durante un esultanza di Aubameyang. Proprio Aubameyang, autore di un gol meraviglioso (un destro a giro di prima) ha sigillato il trionfo dell’Arsenal.
Gli Spurs, che venivano dalla vittoria preziosa in Champions contro l’Inter, non sono riusciti a contenere l’esplosività offensiva e l’organizzazione tattica della compagine di Emery. Finalmente l’Arsenal sembra essere tornata una squadra vera ma soprattutto competitiva per le primissime posizioni. Avevamo già elogiato Unai Emery ma prima di ieri, l’Arsenal non aveva mai vinto con una grande e si era ritrovata ad inseguire fin dall’inizio.
Il migliore in campo? Senza dubbio Lucas Torreira. Regista e metronomo che si sta imponendo anche con la nazionale uruguagia, Torreira ha letteralmente dominato il centrocampo. Ha scandito i tempi di gioco e siglato la “ciliegina sulla torta”, segnando il gol del 4-2 finale. L’Arsenal, con la vittoria di ieri, agguanta il quarto posto al pari del Tottenham e si porta a -1 dal Chelsea di Sarri. Un avvertimento per la Premier: l’Arsenal di Emery c’è. Eccome.
Conferme City e Liverpool
“Non riuscivo a fermarmi, ma non volevo mancare di rispetto ai tifosi dell’Everton”. Parola di Jurgen Klopp che ieri, nel derby con l’Everton giocato in casa, si è lasciato un po’ andare in un’esultanza delle sue. Eppure, anche i tifosi dei Toffies sapranno perdonarlo. Solita partita ad alta intensità, ritmata ma equilibrata che ad un minuto dalla fine stazionava ancora sullo 0-0. Poi però, dopo un tiro svirgolato da Van Djik, la palla tocca la traversa di Pickford, che ingenuamente non smanaccia fuori. Sul rimbalzo arriva Origi che di testa segna e regala l’apoteosi al mondo reds.
Una vittoria fondamentale per il Liverpool, che rimane a -2 dal Man City capolista a 38 punti. Un’altra prova di forza dei Citizens, che si impongono per 3-1 all’Etihad sul Bournemouth di Howe. La compagine di Guardiola, continua ad essere una schiacciasassi implacabile; con 43 gol fatti e soli 6 subiti, domina ancora la Premier League. Imbattuto ancora in campionato, l’unica squadra che sembra abbia messo in difficoltà il City, è stata il Lione in Champions League.
Il ritorno di Claudio
Una domenica carica di emozioni, in cui è andato in scena anche un altro derby londinese: quello nobile tra Chelsea e Fulham. Ad essere rilevante non è il risultato, 2-0 per i blues, e neanche la vicinanza tra Craven Cottage e Stamford Bridge (ovvero mezz’ora di macchina). Bensì il ritorno di Claudio Ranieri in Premier. Chiamato ad un altro miracolo, Ranieri dovrà stavolta salvare il Fulham che, prima del suo arrivo, era ultimo a 5 punti e con la peggior difesa dei 5 top campionati europei.
Il Fulham resta ultimo a 8 punti, a -1 da Southampton e Burnley e -2 dall’Huddersfield. Ma la vittoria nella scorsa giornata, proprio contro i Saints per 3-2 e l’ottima prestazione di ieri col Chelsea fanno ben sperare. “Ripartiremo dalla fase difensiva”, aveva detto Ranieri, che sembra già aver dato un’identità, e restituito una credibilità al Fulham. La salvezza resta ed è complicatissima, ma l’esperienza di Sir Claudio, e perché no il mercato di gennaio, potrebbero dare una mano ai cottagers.
Inferno Red Devils
A -8 dal quarto posto, con 23 gol subiti e 22 realizzati c’è lo United. La vittoria per 1-0 al 94′ in Champions League contro il modesto Young Boys, non ha i risolto i problemi per Mourinho. Da inizio stagione, il Manchester è tormentato da litigi interni, dicerie e malumori generali. Sabato è arrivato poi il 2-2 contro il Southampton penultimo in classifica.
Mourinho aveva calciato e lanciato il portaborracce in modo rabbioso dopo il gol di Fellaini in Champions. Come se ancora una volta volesse addossare su di sé tutte le attenzioni, per distoglierle dai risultati negativi della squadra. Pogba, bersagliato dai tifosi sui social dopo il match di sabato, è sempre al centro di rumors di mercato e le prestazioni deludenti testimoniano un periodo complesso e difficile per lui e per i Red Devils.
Sarà molto difficile ipotizzare una risalita del Manchester United fino alle primissime posizioni, così come sarà difficile ipotizzare Mourinho ancora a Old Trafford il prossimo anno. Dai vertici societari però non c’è intenzione di voler cambiare guida tecnica. La certezza però c’è: i Red Devils sono sprofondati di nuovo in un inferno sportivo e sembra lontana la via che porta persino al purgatorio.
Cuore Cardiff
Menzione finale e speciale per il Cardiff City di Warnock. Neopromosso in Premier, il Cardiff è stata la compagine ad aver speso meno nel mercato estivo, (circa 30 milioni). Gli esigui investimenti rendevano i gallesi una delle principali candidate alla retrocessione finale. Ma prima bisogna fare i conti con la vecchia volpe che risponde al nome di Neil Warnock. A 70 anni, lui è la guida saggia, sportiva e spirituale di un gruppo di giocatori operai. Sabato 30 novembre in casa, i Bluebirds, hanno rimontato per la terza volta in stagione. Una vittoria per 2-1 ai danni del Wolverhampton.
Successo fondamentale, che porta il Cardiff momentaneamente fuori dalla zona “relegation”, al sedicesimo posto con 11 punti in classifica. Solidità difensiva, pressing, ripartenze e fisicità sono le armi dei blu di Cardiff. La strada è lunga e tortuosa ma lo spirito e il cuore non mancano di certo, né Warnock né al suo Cardiff battagliero.