Il ciclismo e la sua storia, la Milano-Sanremo del 1910

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Dopo i mesi di stop dovuti alla pandemia mondiale, anche il ciclismo può finalmente ripartire e lo farà con gare storiche come la Milano-Sanremo, di cui vi andremo a raccontare una delle edizioni più travagliate, quella disputata ben 110 anni fa e vinta dal francese Eugène Christophe.

Una gara glaciale

La Milano-Sanremo del 1910 fu la quarta edizione nella storia della corsa, ai tempi si partiva di buon’ora, la gara iniziò alle 6 del mattino e il clima non era dei più teneri. Agli occhi dei ciclisti partecipanti si presentarono strade infangate e grandi pozzanghere, al giorno d’oggi in condizioni del genere nessuna gara ciclistica verrebbe mai disputata, tenendo in primo piano la sicurezza dei partecipanti, ma una volta le gare non si fermavano in nessun caso e questa edizione ne fu la dimostrazione.

I ciclisti trovarono alla partenza un folto pubblico che attese sin dalla sera prima l’inizio della corsa. I partecipanti corsero a lungo andare sporchi di fango, la pioggia fu incessante, ma a Ovada arrivò il colpo di scena: la pioggia diventò grandine e in seguito neve che diventò abbondante arrivando fino a 25 cm. Trai più colpiti da questo inizio ci fu Luigi Ganna, vincitore l’anno precedente, caduto lungo il percorso e ferito, nonostante l’invito del pubblico di abbandonare, decise di continuare. A causa della forte nevicata ci fu chi come Van Houwaert lasciò la bici per proseguire a piedi ed infreddolito si ritirò dalla gara. Christophe invece si fermò in un hotel per riscaldarsi, gli vennero tagliati anche i calzoncini perché bagnati, in quanto gli avrebbero impedito di correre.

Il colpo di scena

Il francese, ex fabbro, soprannominato “Cri-cri” oppure “Le gaulois”, approfittando della sosta in hotel, si fermò a mangiare e riscaldarsi visto tutto quello che lui così come gli altri partecipanti avevano patito, fino a quando non vide alcuni di questi che stavano continuando. Decise quindi di farsi coraggio e ripartire anche lui, nel frattempo molti ciclisti si ritirarono, come  Pavesi, accompagnato in albergo. Alla fine della gara su circa 70 ciclisti partiti, solo quattro arrivarono fino alla fine, Lugi Ganna fu squalificato per essersi fatto aiutare dall’automobile del suo direttore di squadra, contrario ad un suo ritiro, squalificato fu anche Lampaggi, per aver preso il treno.

A vincere questa edizione storica della Milano-Sanremo fu Christophe, che terminò la corsa  con  media più bassa nella storia, dopo di lui con un’ora di ritardo arrivò Giovanni Cocchi. Per il francese la vittoria non fu delle più dolci, rimase un mese in ospedale a Sanremo dove fu curato per il congelamento di mani e piedi, la sua sofferenza fu talmente forte che per sua stessa ammissione gli ci vollero due anni per ritornare in forma, vincendo tre tappe al Tour de France. Questa è una pagina storica del ciclismo.

Tra neve e pioggia

Edizione analoga fu quella del 2013, vinta dal tedesco Gerald Ciolek, che beffò Peter Sagan. Anche qui ci furono neve e pioggia, che portarono alla neutralizzazione di una parte di gara e alla cancellazione di alcuni tratti ritenuti pericolosi per i ciclisti. Molti di questi si ritirarono lungo il percorso, a contendersi la vittoria furono sei ciclisti.

L’edizione che si svolgerà quest’anno ha visto delle polemiche poiché alcuni sindaci non volevano il passaggio della gara in alcuni punti, dimezzando anche il percorso tradizionale. Di certo anche quest’anno la Milano-Sanremo sarà emozionante, così come è appassionante la storia del ciclismo.

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Pubblicato da Christian Scala

Romano, diplomato al liceo linguistico Hegel, frequenta il corso di Scienze della Comunicazione all'Università Roma tre. Grande passione per il ciclismo e appassionato di calcio, ha collaborato con Centro Mare Radio e attualmente scrive per Torremare e L'ortica, due riviste online.