La Juventus ed una mission più impossible che Real

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Alla Juventus servirebbero i guizzi imprevedibili che Tom Cruise ci ha mostrato nei capitoli del cult action Mission Impossibile per poter ribaltare la sfida con il Madrid. Guizzi, che i giocatori del Real hanno avuto nella sfida di andata con la Juve e che di fatto hanno fatto la differenza. Se contro il Tottenham la Juve ha compiuto una mini impresa espugnando Wembley, lo 0-3 subito in casa e la differenza qualitativa che c’è con gli uomini di Zidane, non può che rendere utopica la qualificazione alle semifinali. Tuttavia, nel calcio, mai dire mai.

Juventus-Real Madrid: un primo tempo quasi da copione

Se Allegri si affida all’esperienza di Barzagli in difesa e al doppio terzino sulla fascia sinistra, il Real scende in campo con gli 11 che quasi un anno fa schiantarono i bianconeri per 4-1. Al 3’ minuto, i blancos vanno subito in vantaggio con una delle azioni più classiche. Marcelo sulla sinistra riesce a sfondare e Ronaldo che a rimorchio scarica con il mancino alle spalle di Buffon. La chiave del gol sta nella bravura di Isco e nella pigrizia di Douglas Costa e De Sciglio, colpevoli di perderlo in marcatura in quello che rappresenta uno dei suoi must, il movimento a sinistra.

L’ex Malaga interpreta forse al meglio l’ibrido perfetto di trequartista moderno. Qualità eccelsa sia nelle giocate che nell’attaccare gli spazi, Isco, che dopo molte panchine e polemiche sul suo scarso minutaggio è risalito in cattedra muovendosi in tutto il campo, è riuscito a cucire il gioco tra centrocampo ed attacco quasi alla perfezione. La Juventus dopo il gol subito, alza il ritmo e diventa più aggressiva mentre il Real, come da copione, concentra il suo gioco sulla sinistra dove Marcelo, Isco e Benzema alternano scambi e attaccano gli spazi creando superiorità numerica.

La Juve però grazie al lavoro della catena di sinistra e dei due suoi attaccanti, riesce a prendere le misure e a colpire i punti deboli soprattutto difensivi delle merengues. A fine primo tempo la squadra di Allegri totalizzerà 5 metri in più di baricentro alto rispetto al Real, dimostrando come sia riuscita spesso a penetrare la trequarti offensiva. Modric e Kroos saranno infatti spesso chiamati per tutto il primo tempo ad indietreggiare e a far partire la manovra da dietro.

Dybala” e Ronaldo chiudono la partita

L’espulsione per doppio giallo di Dybala, nonostante la Juve continui a spingere a tenere bene il campo, spianano la strada per il Real che due minuti prima trova il raddoppio. L’errore di comunicazione tra Chiellini e Buffon in uscita permette a Marcelo di proseguire l’azione e sul successivo cross da destra arriva Ronaldo, che con una spinta surreale da terra segna in una spettacolare quanto disumana rovesciata il gol del doppio vantaggio.

La partita termina di fatto dopo il rosso all’argentino, con il Real che colpisce due legni e al minuto 72’ chiude i conti e forse il discorso qualificazione con Marcelo. La Juventus riesce ad essere pericolosa sul finale con Chiellini che da regista aggiunto imbecca Cuadrado che però non riesce ad incidere. Il risultato è fin troppo bugiardo, dettato forse dalla differenza (ancora molta) dal punto di vista qualitativo tra le due compagini.

L’imprevedibilità tecnica prende ancora il sopravvento

La finale di Cardiff e l’andata dei quarti di questa edizione della Champions sembrano essere collegate entrambe da una stessa chiave di lettura: l’eterna sfida della tattica contro l’imprevedibilità della tecnica. Il Real schiera gli stessi 11 che trionfano nella scorsa finale e la Juventus che, nonostante abbia cambiato di più in estate aggiungendo qualità e velocità sugli esterni, sceglie attraverso il proprio allenatore di colmare con la tattica, le lacune tecniche.

Allegri imposta la partita ancora una volta sui limiti degli avversari e, assegnando a ciascuno dei suoi un preciso compito tattico, che sia nella finale di Cardiff che nel recente 0-3 subito allo Stadium, riesce solo in parte. La strategia del tecnico livornese è forse troppo complessa, ovvero quella di giocare su una linea sottile fatta sullo sfruttare i pro e dei contro degli avversari a proprio vantaggio.

Non consente troppi margini di errori e in caso di fallimento non riesce spesso ad adattarsi all’imprevedibilità degli avversari. La bravura, e forse più la fortuna di Zidane, consiste proprio nell’affidarsi all’imprevedibilità, meravigliosa quanto caotica dei suoi giocatori. Sovraccaricare la fascia sinistra con Marcelo, Isco e Benzema e dando un ampissimo margine di manovra a Kroos e Modric, che spaziando dalla linea dei difensori, fino alla trequarti, hanno ancora permesso la vittoria. Il gioco del Real non si basa su una tattica ben precisa, bensì si affida al caotico universo tecnico quasi extraterrestre che i suoi specialisti riescono ad interpretare. Il piano gara dei blancos si basa di fatto sulla qualità eccelsa e sui guizzi dei propri singoli. Marcelo è senza dubbio il terzino sinistro più forte in circolazione. Kroos, Casemiro e Modric dominano a tratti tutti i centrocampi d’Europa e Ronaldo concretizza con doti atletiche fisiche e tecniche fuori da ogni parametro le manovre offensive.

Cosa aspettarsi dal ritorno?

La gara di ritorno del prossimo 11 aprile sembra offrire pochissimi spunti tecnici quanto tattici, nonostante la Juve ci abbia spesso sorpreso con prestazioni eroiche e stoiche. L’assenza di Dybala obbliga Allegri ad affidarsi alla qualità offensiva di Cuadrado e Douglas Costa che dovranno creare superiorità numerica sulle fasce fin dai primissimi minuti. De Sciglio, Chiellini, Benatia ed Alex Sandro, ma non è da escludere Asamoah, completeranno la difesa a 4.

Il rientro di Pjanic consentirà alla Juve una maggiore qualità di fraseggio a metà campo dove Khedira e Matuidi dovranno fare gli straordinari nella doppia fase. Higuain sarà spesso chiamato ad allargarsi e a partecipare alla manovra offensiva della Juventus contro un Real che partirà sicuramente con uno schieramento prudente. D’altra parte sarà scontato come Zidane punterà sulle ripartenze di Marcelo sulla sinistra che, supportato dai movimenti ad uscire di Isco e Benzema, sfonderà sulla corsia mancina con gli inserimenti a rimorchio di Ronaldo e Kroos. Attenzione anche alla carta Bale che sulla destra potrebbe essere devastante negli spazi aperti ed offrire un’alternativa di scarico a Kroos e Modric. Questi stavolta potranno giocare più alti e non per forza ripartendo dalla linea dei difensori come fatto nel primo tempo dell’andata.

L’imprevedibilità tecnica ha già trionfato sulla strategia tattica ma la Juve è quanto meno chiamata ad onorare la propria Champions League. La sfida di ritorno del Bernabeu sembra essere dunque un altro banco di prova. La Juve dovrà sfruttare questa gara per dimostrare che il divario con le grandissime d’Europa non è così evidente come sembra e gettare le basi per poter limare ancora di più le differenze con il Real Madrid. Real, destinato anche quest’anno ad essere la squadra da battere per vincere la Champions.

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Pubblicato da Nicolò Savini

Diplomato presso il Liceo Scientifico Pasteur e laureato in Scienze della Comunicazione, frequenta attualmente il corso magistrale di Editoria e Giornalismo a Roma Tre. Ama il calcio, soprattutto la Premier League e tifa Lazio. Scrive anche di politica, cronaca e attualità, presso Zona, il giornale di Roma nord.