Una Virtus da primato

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Al termine della dodicesima giornata di campionato, la Virtus Roma si trova saldamente in testa alla classifica a quota 18 punti con uno score di 9 vittorie e 3 sconfitte. La squadra guidata da coach Bucchi conferma di essere la candidata numero uno a salire nel massimo campionato nazionale. Non sono mancati però dei passaggi a vuoto che hanno un po’ minato le sicurezze della squadra capitolina.

Virtus 7 bellezze

Noi de L’Occhio Sportivo ci eravamo lasciati con l’analisi delle prime 5 giornate, dopo l’ottima e sofferta vittoria in quel del PalaBianchini di Latina. Da quel momento Roma ha vissuto momenti alterni tra luce e buio che gli hanno permesso lo stesso di rimanere in testa al girone ovest. Dopo la trasferta di Latina, infatti, i giallorossoblu hanno continuato il loro momento d’oro vincendo tra le mura amiche del Palazzo dello Sport contro un’altra delle maggiori candidate alla promozione diretta come Casale Monferrato.

Nel weekend successivo la truppa di Bucchi è andata a sbancare il parquet di Capo d’Orlando. Mattatori della serata sono stati il capitano Massimo Chessa e Nic Moore: il primo ha tenuto a galla i suoi nel primo tempo grazie a un’ottima percentuale dal tiro da tre, mentre l’americano ha indirizzato la partita grazie alle sue giocate nell’ultima frazione. La trasferta vittoriosa in terra siciliana ha dato una maggiore consapevolezza di forza di questa squadra. La striscia vincente infatti è continuata anche per le due partite successive, dove la Virtus ha prima sconfitto un’indomita Trapani, per poi culminare il percorso fatto con il 7° successo di fila nella trasferta di Tortona. Due partite che hanno visto Roma faticare e non poco, ma che allo stesso tempo hanno evidenziato i grandi pregi di questa squadra: compattarsi nei momenti difficili e mai arrendersi.

La ripresa dopo le difficoltà 

Proprio quando sembrava andare tutto per il verso giusto, la Virtus è venuta meno nella partita che almeno sulla carta poteva sembrare la “più semplice” (anche se di semplice, come si è visto, non c’è nulla in questo campionato). Sconfitta in casa per 85 a 75 contro Rieti guidata da un immenso Bobby Jones, che come al solito fa la “partita dell’ex”, dimostrando però come sia un giocatore da categoria superiore. Primi campanelli di allarme che suonano tra le file romane: per la prima volta Roma fa realmente fatica contro un’avversaria, senza mai dare l’idea di essere in partita.

Alcune conferme della piccola flessione della squadra capitolina arrivano nella trasferta di Siena. La partita senza ombra di dubbio più sentita dai tifosi e che ricorda delle sfide passate alla storia, oltre a due finali scudetto nel 2008 e nel 2013. Al PalaEstra Roma parte male, ma rimane dentro il match. Nel secondo tempo sembra cambiare qualcosa soprattutto nell’atteggiamento e, grazie al lavoro sotto le plance di Henry Sims, la Virtus torna a contatto. Nei momenti caldi del match però, al contrario delle scorse volte, gli uomini di Bucchi non risultano decisivi e concreti. Arriva così la seconda sconfitta consecutiva e qualche preoccupazione in più.

La partita di domenica scorsa sembra un po’ uno spartiacque della stagione. La Virtus vola per la seconda volta in Sicilia, questa volta ad Agrigento, contro una squadra ben costruita e gestita in maniera magistrale dall’allenatore Franco Ciani. Partita anche questa molto equilibrata, ma che vede Roma quasi sempre avanti e, guidata da un immenso Moore, vince uno scontro diretto importantissimo sia ai fini della classifica che del morale.    

Tra certezze…

Primo reale momento difficile in casa Virtus che come dicevamo è stato superato con la vittoria ad Agrigento. Partita decisa proprio da Nic Moore, il giocatore forse più criticato dopo le due sconfitte di fila e che aveva fatto vedere il suo potenziale solamente a sprazzi. Una prestazione da 34 punti, 6 assist, 5 rimbalzi, 10/14 dal campo e 9/9 dai tiri liberi: praticamente perfetto. Se da una parte il play di Roma sembra essersi ritrovato, dall’altra Henry Sims sembra esserci sempre stato. Il pivot della Virtus è stato probabilmente il giocatore più continuo della squadra grazie alla sua tecnica e al suo fisico che gli permettono di fare ciò che vuole in un campionato di questo livello. Anche lui però ha avuto un momento di flessione, probabilmente dovuto alla perdita del padre di qualche settimana fa.

Se i due americani sono nel bene o nel male i trascinatori di questa Virtus, gli italiani rispondono presente solo parzialmente. Landi, Sandri e Baldasso stanno facendo un campionato fino a questo momento molto positivo. Il primo è senza dubbio, tra gli italiani, il terminale offensivo più pericoloso, anche se adesso dovrà recuperare dall’operazione al setto nasale effettuata venerdì scorso. L’ex Siena è il giocatore più efficace in fase difensiva, grazie alla sua aggressività e versatilità. Il giovanotto torinese invece sembra aver acquisito quella maturità giusta, che abbinata al suo talento, gli permette di creare quel mix che tanto fa male alle difese avversarie. 

… e dubbi

Le note più stonate vengono dagli altri 4 italiani in squadra. Da una parte abbiamo Alibegovic e Chessa, che dopo un inizio promettente hanno pian piano perso delle sicurezze e sono scivolati dietro nelle gerarchie di coach Bucchi. Il primo paga sicuramente l’età e l’inesperienza, il secondo subisce il fatto di non avere per molto tempo palla in mano, che per un tiratore come lui è focale. Dall’altra parte ci sono Santiangeli e Saccaggi, probabilmente i due giocatori che ancora devono entrare pienamente nei meccanismi di questa Virtus. A loro discolpa ci sono gli infortuni, soprattutto per il secondo, e il fatto di aver cambiato i propri compiti e le proprie responsabilità rispetto alle squadre con cui giocavano negli anni precedenti.   

Uno sguardo ai prossimi incontri

L’occasione di allungare sulle rivali è molto ghiotta, soprattutto vedendo le prossime partite che la Virtus affronterà. Roma fino alla fine di gennaio giocherà ben 5 partite su 8 in casa (Treviglio, Legnano, Latina, Bergamo e Biella). Le uniche 3 trasferte saranno a Scafati il 30 dicembre, a Frosinone contro Cassino il 13 gennaio e a Ferentino (sempre che non riapra il PalaTiziano) nel derby contro la Leonis Roma il 31 gennaio (tutte trasferte che L’Occhio Sportivo seguirà live dai campi di gioco).

Vedendo sia il livello degli avversari che la possibilità di sfruttare il fattore campo, ci sono tutte le condizioni affinché la Virtus possa allungare in classifica e consolidare la propria posizione in campionato. La partita con Rieti però insegna che non bisogna mai dare nulla per scontato soprattutto in campionati come questo della Serie A2. Insomma non ci resta che aspettare e vedere se sotto l’albero di Natale ci siano o meno dei regali per i tifosi della Virtus Roma. 

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Pubblicato da Stefano Valente

Stefano Valente nato a Roma il 17 marzo 1994. Laureato alla magistrale "Media, Comunicazione Digitale e Giornalismo" presso l'università "La Sapienza". Ha lavorato come collaboratore della testata giornalistica online "BasketItaly". Appassionato ed esperto di calcio e basket, e molto vicino alle vicende riguardanti l'AS Roma e la Virtus Roma.