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CSKA-Efes è la rivincita della finale 2019 vinta dalla truppa di Itoudis. CSKA-Efes è un duello che ha segnato la storia recente dell’Eurolega. CSKA-Efes è lo scontro tra due filosofie di gioco diverse ma simili: l’una incentrata sulla forza del collettivo, dell’aiuto reciproco difensivo e su un reparto ali devastante; l’altra prende energia dagli isolamenti dei propri esterni, nettamente i migliori d’Europa se presi singolarmente.
I precedenti in stagione
Due sfide opposte e con un chiaro punto in comune: il +30 alla sirena finale. La prima sfida a Mosca, datata 15 dicembre 2020 e valida per il Round 14, si è chiusa con un sonoro 100-65 per i padroni di casa trascinati da Mike James e Will Clyburn.
Tra 2 e 3Q il #CSKA fa il vuoto contro l'#Efes e si conferma al top in #Euroleague. Non è servito il solito James, sono bastati dei concreti Milutinov, Clyburn e Hilliard, oltre alla grande difesa sui cambi su Larkin e Micic, principali armi di un attacco turco statico.Ok Dunston
— Matteo Puzzuoli (@MatteoPuzzuoli) December 15, 2020
Nel ritorno in Turchia, risalente al 4 marzo 2021 e al Round 28, l’Efes ha dato seguito alla striscia di 11 vittorie su 12 travolgendo per 100-70 un CSKA ai ferri corti in quel momento con la propria star, Mike James. Quest’ultimo si è accasato recentemente ai Brooklyn Nets in NBA e da giocatore di rottura dalla panchina ha trovato la sua dimensione.
L'#Efes umilia il #CSKA con una prova balistica spaziale tra attacco e difesa, sfiorando il ribaltamento del -35 dell'andata. Ciò che preoccupa gli avversari è che Larkin è stato il "meno bravo"… tra i russi si salvano solo Hackett (prima dell'espulsione) e Lundberg #Euroleague
— Matteo Puzzuoli (@MatteoPuzzuoli) March 4, 2021
Come arriva il CSKA alla Final Four
Il CSKA arriva alla Final Four con il vento in poppa e uno spogliatoio coeso e sereno. Oltre al sapiente lavoro di Itoudis fuori dal campo nell’ultimo paio di mesi, i veri go-to-guy dei moscoviti sono diventati Will Clyburn e Daniel Hackett. Il primo sta tornando ad essere quella macchina da guerra inarrestabile del recente passato. Gli infortuni sembrano sempre più alle spalle e il suo gioco ne risente positivamente, come testimoniano i 34 punti in Gara 3 contro il Fenerbahçe.
Il secondo ha innalzato notevolmente le proprie prestazioni da un paio di mesi, eccellendo soprattutto nei playoff con giocate da leader e uomo squadra imprescindibile (chiedere a De Colo e al trattamento speciale riservatogli nei vari clutch times). Come ha detto lui stesso a Matteo Andreani di BasketInside, “per maturità tecnica, responsabilità e qualità del mio gioco ad un livello molto alto, questa è la migliore versione di Daniel Hackett”. Contro Larkin e Micic sarà chiamato all’ennesima grande prestazione.
C’è curiosità nel vedere soprattutto Lundberg e Shengelia nel palcoscenico mai calcato di una Final Four di Eurolega. Da valutare anche Voigtmann, il vero jolly dei moscoviti nell’ultimo periodo con la sua duttilità quando schierato da numero 5. Sicuramente un coach come Itoudis saprà mettere a proprio agio anche coloro che non sanno precisamente cosa li aspetta, considerando soprattutto le burrasche affrontate durante la stagione: “Abbiamo avuto una società che ha dimostrato di avere le spalle larghe, di saper gestire bene i momenti di difficoltà”, racconta Hackett, “abbiamo mantenuto la concentrazione sul campo, chi era a disposizione ha dato sempre il 100% e tutto questo ci ha permesso di arrivare alle Final Four e di poterci giocare dei trofei in questo finale di stagione.”
In VTB League, il CSKA l’ha spuntata ai quarti di playoff contro l’ostico Nizhny Novgorod solo alla bella, trascinato in quell’occasioni dai 22 punti di (guarda caso) Hackett. La serie di semifinale contro lo Zenit, invece, è momentaneamente sull’1-1 e sta regalando uno spettacolo sensazionale (vedasi gara 2 finita 107-104 dopo un doppio overtime).
Come arriva l’Efes alla Final Four
L’Efes probabilmente ha perso parte delle certezze che l’aveva guidato in cima alla classifica della regular season di Eurolega e a un dominio totale nelle prime due partite di playoff contro il Real. A Madrid, tuttavia, i turchi hanno mostrato dei limiti nel controllare mentalmente le partite e i larghi vantaggi nel punteggio.
La squadra è stata per tutta la stagione dipendente dagli 1vs1 di Micic e Larkin, capaci di inventare dal palleggio e creare per i compagni. Nonostante Simon e Beaubois siano due valide alternative soprattutto nei loro tagli a “ricciolo”, l’Efes ruota offensivamente troppo dietro alle due superstar. Sperando che Singleton si confermi quello strabiliante di gara 5 contro i Blancos (cruciale sarà il suo lavoro nel limitare Shengelia e/o Clyburn), Dunston e Sanli potrebbero essere due X factors decisivi, date l’incostanza di Eric e Bolomboy e le caratteristiche diverse di Voigtmann.
Nel campionato turco, l’Efes ha stravinto la regular season (29 vittorie su 30), il primo turno di playoff contro il Gazientep e sta facendo lo stesso in semifinale contro il Beşiktaş (la serie è sul 2-0 e domenica l’Anadolu può volare in finale contro la vincente di Fenerbahçe-Pinar Karsiyaka). Il bello per Ataman è che tutte le attenzioni sono sempre state rivolte principalmente all’Eurolega; questi risultati straordinari nella propria madrepatria, perciò, vengono raccolti allungando le rotazioni e gestendo le energie delle proprie star. Squadra di un’altra categoria.
Cosa sarà CSKA-Efes a Colonia
Sarà una battaglia all’ultimo sangue. Rispetto alla finale di Vitoria del 2019, l’Efes avrà come unico giocatore “debuttante” nell’evento un tale Chris Singleton, ossia l’uomo di gara 5 contro il Real. I moscoviti, al contrario, sono completamente un’altra squadra: solo per citarne alcuni, nel roster che ha alzato per ultimo il trofeo dell’Eurolega c’erano Higgins, De Colo, Rodriguez, Hines e Hunter.
Conterà il sangue freddo e la gestione dei favori del pronostico (non impeccabile, specie nelle gare 3 e 4 in terra madrilena) dei turchi dell’Anadolu. Il CSKA è il solito volpone, la solita bestia nera (nell’era moderna, i russi sono avanti 20-5 negli scontri diretti), la solita squadra di carattere, con mentalità vincente, che non può proprio avere meno “pressione” delle avversarie: “Penso che a questo livello, quando giochi in squadre blasonate come CSKA, Barcelona, Real Madrid, Milano, la pressione è relativa. Sai che c’è, ma sta a te sentirne il peso o meno”, dice Hackett, “è certo che, con il roster ad inizio stagione, l’obiettivo minimo erano le Final Four e il tentativo di portare a casa il trofeo. […] Con tutte le chiacchiere che ci sono state, abbiamo fatto parlare il campo…”.
Ataman si gioca molto del suo futuro e della propria “reputazione”, così come Micic (prossimo allo sbarco in NBA) e soprattutto Larkin. Talento, pressione, carattere, fisicità. CSKA-Efes ha tutto ciò che serve per accendere una Final Four.
Palla a due in programma per venerdì 28 maggio 2021, ore 18.00. Che l’ennesimo capitolo della saga abbia inizio.
(Grazie a Matteo Andreani di Basketinside per averci concesso la sua intervista a Daniel Hackett. Qui l’estratto completo)