Modric-Inter: ricostruzione di un sogno di mezza estate

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L’estate è rovente. Eh no, non si tratta solo delle temperature che mandano su di giri i termometri e menti di addetti ai lavori e tifosi. L’atmosfera sull’asse Madrid-Milano è torrida: il triangolo che lega il Real Madrid, Luka Modric e l’Inter è destinato a entrare nella storia del calciomercato. La possibilità che un altro marziano riesca a imboccare la rotta la Serie A è concreta. Eppure le difficoltà sono molteplici.

“Por una mirada, un mundo;
por una sonrisa, un cielo;
por un beso… ¡Yo no sé
qué te diera por un beso!”

Era il 1871. Gustavo Adolfo Bécquer, poeta sevilliano di nascita ma madrileño di adozione, incantava la “Vieja España” con le sue “Rimas“, un concentrato di tardo Romanticismo e propositi di Simbolismo ai quali la letteratura spagnola doveva necessariamente far fronte per poter tenere il passo con il contesto culturale europeo. Adattiamo Bécquer e la rima numero 23 alla stretta attualità del calciomercato 2018. Una delle edizioni in cui pazzia (sportiva, si intende) e sogni si sfiorano, addirittura si toccano o nella peggiore delle ipotesi si scontrano, senza possibilità alcuna di ricongiungersi. Tra sogno e realtà, si collocano l’Inter e Luka Modric. Luka Modric e l’Inter. Se il poeta spagnolo non era a conoscenza di quale potesse essere il limite che lo avrebbe potuto spingere a dare un bacio alla sua lei, Modric invece ha un compito sulla carta meno complicato ma difficile da aggirare: per coronare l’obiettivo di giocare in Italia, ciò che occorre è la sua volontà di lasciare la Spagna per accasarsi nel Bel Paese e la sua voglia di interrompere il matrimonio con il Real Madrid dopo 6 anni di amore puro, con tanto di coppe in bacheca e prestazioni sontuose con la Camiseta Blanca. Florentino Pérez è lo scoglio più arduo da oltrepassare. L’Inter però aspetta, forte dell’accordo con il giocatore. “Tra moglie e marito non mettere il dito” non si limita a essere un semplice detto popolare. Florentino permettendo.

L’Occhio Sportivo ricostruisce la vicenda che tiene ancora una volta l’Italia pallonara con il fiato sospeso. Dopo lo sbarco del marziano Cristiano Ronaldo a Torino, anche Luka Modric sarà attratto dal pianeta-calcio in Italia?

Kiev e la promessa

26 maggio 2018. Il Real Madrid entra nella leggenda. A Kiev, il Liverpool può solo sfiorare il sogno di mettere le mani sulla sua sesta Coppa dei Campioni. Il dominio madrileño è totale: Karim Benzema e un doppio Gareth Bale regalano a Zizou Zidane e Florentino Pérez la terza Champions League consecutiva, la quarta nelle ultime cinque edizioni della competizione regina in Europa. Eppure anche il momento del trionfo è offuscato da un alone di pessimismo e preoccupazione: Cristiano Ronaldo gela tutti: vuole lasciare Madrid, dopo 9 anni. Si è chiuso un ciclo. I motivi del mal di pancia del cinque volte pallone d’oro si dividono tra un rapporto ai minimi termini con Pérez e la ricerca di una nuova avventura professionale e contrattuale. Il momento per lasciare la Spagna, a 33 anni, è quello giusto. Oltre al fuoriclasse portoghese, anche Luka Modric (il giorno successivo al trionfo di Kiev) pare abbia chiesto e ottenuto dai vertici della Casa Blanca la promessa di liberarsi dal Real Madrid a condizioni nettamente favorevoli per l’eventuale club interessato. Nessun accordo scritto, nessuna firma: l’addio di Luka passerebbe da una promessa (una stretta di mano) tra il centrocampista di Zara e il numero uno del Real. L’accordo non scritto – ma tra gentiluomini – stipulato dai due era vincolato dalla vittoria delle tre Champions League sulle quali le Merengues sono riuscite a metter mano. Un gentlemen agreement e la promessa di un addio amichevole, lo stesso che l’entourage di Florentino Pérez ha promesso anche a Ronaldo.

 

Adieu, Zizou

Il 31 maggio, a soli 5 giorni dal trionfo ucraino, scoppia il caso-Zidane. Il Real convoca in fretta e furia la conferenza stampa a Valdebebas, quartier generale merengue e, tra lo stupore generale, l’allenatore transalpino rassegna le dimissioni:

È il momento. Non è una decisione presa al volo, è stata meditata e per me è la cosa giusta, anche se immagino che tanti non la pensino come me. Dopo tre anni il Madrid per continuare a vincere ha bisogno di un cambio, di un’altra metodologia di lavoro, di un altro discorso. Sento che sarà difficile continuare a trionfare, e siccome sono un vincente me ne vado. Non ho mai accusato nessuno, se vedo che le cose non vanno sono io ad andarmene“.

In 900 giorni di gestione tecnica, il Real Madrid sotto la guida di Zidane, è riuscito nell’impresa di vincere tre Champions League, due Supercoppe europee e Mondiali per club. Il tutto condito da una Liga e una Supercoppa spagnola. La notizia dell’addio di Zidane arriva inevitabilmente anche nei ritiri delle nazionali che preparano il Mondiale russo alle porte. Se per Cristiano Ronaldo il congedo dell’allenatore transalpino rappresenta un ulteriore ragione per disfare l’armadietto di Valdebebas, per Luka Modric la notizia è destabilizzante. Il centrocampista croato digerisce a fatica le dimissioni di Zidane. Il rapporto tra i due è ottimo, dentro il rettangolo verde ma soprattutto nella vita privata. La stima è reciproca, il legame è forte. Il terremoto-Zizou è di quelli che non lascia spazio a dubbi: gli agenti di Modric iniziano capire che i giorni a Madrid del loro assistito sono ormai contati.

 

Ronaldo-out

Se la Croazia di Modric incanta la Russia a suon di giocate d’autore e risultati di prestigio (3-0 all’Argentina di Messi), il Portogallo di CR7 lascia il passo all’Uruguay del Matador Cavani che accede ai quarti di finale. Con l’eliminazione del Portogallo, il tema caldo dell’estate diventa il futuro del fuoriclasse portoghese. Memori delle dichiarazioni post-finale di Champions, i bookmakers inglesi si dividono tra Parigi e Manchester, sponda City, come prossimo Eldorado pallonari del portoghese. Sono giorni di spasmodica attesa fin quando l’emittente spagnola “El Chiringuito de Jugones“, vicina agli accadimenti del Real Madrid, lancia l’esclusiva spiazzando tutti: “Ronaldo va alla Juventus“. Gli addetti ai lavori non possono far altro che avanzare tutto il loro scetticismo circa la fattibilità dell’operazione, i cui principali ostacoli sono gioco-forza di natura economica: ingaggio faraonico da un lato e cartellino del giocatore dall’altro. In una decina di giorni il sogno della Juventus assume i contorni della realtà, cancellando ogni dubbio o perplessità sulla possibilità di vedere il fuoriclasse portoghese in Italia: Ronaldo lascia il Real Madrid per sbarcare a Torino. Florentino Pérez incassa dalla sua vendita 100 milioni, una cifra irrisoria rispetto al reale valore del giocatore, la cui clausola tocca il tetto del miliardo di euro (richiesta inizialmente da Pérez). Una cifra inarrivabile per qualsiasi club. Ecco che il gentlemen agreement entra per la prima volta in gioco: Ronaldo lascia Valdebebas forte dell’accordo verbale stipulato con i vertici del club e Luka Modric, convinto che il compagno sarebbe rimasto a Madrid, vacilla sulla sua permanenza in Spagna. Il mondiale croato, intanto, si tinge d’argento: la nazionale di Zlatko Dalic viene sconfitta nella finalissima di Mosca dalla Francia tritatutto di Didier Deschamps. Il regista di Zara è protagonista di un torneo sopra le righe. Una serie di prestazioni che gli valgono il titolo di miglior giocatore della rassegna iridata russa.

 

Dalla finale del Mondiale alla “despedida” Real

Accolti a Zagabria come se fossero loro i campioni del mondo, gli eroi croati sanciscono il “rompete le righe” con la promessa di ripetere quanto di buono fatto in Russia ai campionati europei del 2020. Sono però proprio i giorni successivi al rientro in patria a delineare il futuro del centrocampista di Zara. Il malcontento per l’addio di Zidane e Ronaldo spinge Modric a rivedere i programmi per la stagione alle porte. La decisione del giocatore di lasciare Madrid matura progressivamente nel corso delle vacanze post-mondiale. Fondamentale risulta essere la voglia di cambiare aria della moglie, Vanja Bosnic. La consorte ha sempre giocato un ruolo chiave nella carriera di Luka: i primi approcci tra i due sono dati 2007 con il matrimonio nel 2010 a suggellare un amore nato tra i contratti: Vanja lavorava presso l’agenzia Mamic Sport, di proprietà dell’attuale procuratore del giocatore, Zdravko Memic, uomo potentissimo nei Balcani. Proprio lei ha curato il trasferimento del marito al Tottenham dalla Dinamo Zagabria e proprio lei ha forzato la mano per lasciare Londra e approdare a Madrid, sponda Real. La stessa forzatura che tra il 20 e il 30 luglio ha avvicinato il fuoriclasse croato all’Italia e alla Serie A.

 

Voglia di Milano, voglia di Inter

Zdravko Mamic, Mario Mamic (fratello di Zdravko) e Vanja Bosnic. L’agente e la moglie di Modric. Sono loro i profili che potrebbero aver modificato e lievitato ulteriormente l’appeal mediatico della Serie A, oltre l’ormai appurato l'”Effetto CR7“. I sentori di un ciclo madrileno ormai concluso sono iniziati a venir fuori con prepotenza e il piano del giocatote e chiaro: Luka ha incantato in Inghilterra prima e, in tempi più recenti, in Spagna. Manca solo l’Italia nel suo personalissimo curriculum: la consacrazione definitiva per il giocatore passerebbe per il trasferimento in Serie A. Non che Modric abbia l’obbligo di dimostrare il suo valore, figuriamoci. Ma la voglia di confrontarsi con uno dei campionati al top in Europa è tanta. Informata della possibilità di trasformare in realtà concreta un sogno che sembra ancora oggi inarrivabile, l’Inter ha iniziato gli approcci con l’entourage del giocatore presumibilmente nelle ore successive alla finale del mondiale russo. La possibilità di arrivare a Modric è stata comunicata all’Inter dall’agente Fifa Giuseppe Riso (proprietario dell’agenzia GR Sport e agente di Sime Vrsaljko, neo interista) e dal braccio destro di Memic, Pedrag Mijatovic ex gloria merengue. Se l’entourage del croato spinge per la pista nerazzurra, l’Inter che profilo adotta in quella che sarebbe una trattativa-sogno ai limiti del reale? Il direttore sportivo meneghino, Piero Ausilio, ha adottato fin dal principio la strategia dell’attesa: i paletti imposti dall’Uefa, sotto forma di Fair Play Finanziario, obbligano la società di Corso Vittorio Emanuele ad attendere sviluppi e muoversi con la solita formula per non incorrere in sanzioni da Nyon, il prestito con diritto di riscatto. Nel caso di Modric si tratta ovviamente di un obbligo di riscatto “mascherato”: l’Inter infatti verserebbe al Real Madrid 15 milioni immediati per poi acquisire il giocatore a titolo definitivo la prossima estate. Il corrispettivo dell’obbligo (25 milioni) porterebbe a un investimento totale di 40 milioni, una cifra d’acquisto che l’Inter investirebbe per uno dei centrocampisti più forti in circolazione ma dalla carta d’identità che non tradisce e non lascia dubbi (il prossimo 9 settembre Modric spegnerà 33 candeline). L’accordo con l’Inter, intanto, Modric lo ha trovato: 10 milioni per le prossime 4 stagioni più altri due anni in Cina allo Jiangsu Suning. L’Inter offre a Modric l’esperienza in Italia e la chiusura della carriera in Oriente. A peso d’oro.

 

La resa dei conti

La notizia in Italia è stata lanciata intorno al 20 luglio da testate giornalistiche vicine agli ambienti interisti: eco mediatico quasi nullo, solo un rumors. Nulla più. Solo ad inizio agosto “il sogno” nerazzurro ha iniziato a prendere forma: da iniziale suggestione, il matrimonio Modric-Inter è progressivamente diventato una realtà non più impossibile da realizzare e la notizia è rimbalzata con prepotenza dall’Italia fino agli uffici di Pérez. Un motivo, non da poco, che spingerebbe il giocatore a Milano coincide con il blocco-croato in maglia nerazzurra: Ivan Perisic, Marcelo Brozovic e Sime Vrsaljko vorrebbero ricomporre ad Appiano Gentile il nucleo vincente che ha portato la Croazia a un passo dal miracolo-Mondiale. Modric pressa, ma al contempo Florentino Pérez non vuole privarsi del suo numero 10 dopo aver perso Zidane e Ronaldo, i principali artefici del ciclo vincente del Real Madrid ma al contempo cerca l’erede del croato: Thiago Alcantara è in pole. Tuttavia, sarà proprio il faccia a faccia tra il giocatore e il numero 1 del Real Madrid a sbrogliare una vicenda intricata, intricatissima. Da una parte il desiderio del giocatore di confrontarsi con una realtà in ascesa come l’Inter. Dall’altra, il timore di un club che dovrà per forza di cose dare una spiegazione ai suoi aficionados, preoccupati dalla smobilitazione in atto. Come andrà a finire?

La svolta è vicina. La Serie A, ansiosa di vedere all’opera Cristiano Ronaldo tra gli stadi d’Italia, è pronta ad accogliere un altro top player. Luka Modric, “no sabe que te diéramos por un beso…”

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Pubblicato da Alessandro Fracassi

Nato in quel di Sassari nel 1992, cresciuto nel segno della leadership, del temperamento e della passione per i tackle del Guv'nor Paul Ince. Aspirante giornalista sportivo, studio giornalismo all'Università "La Sapienza" di Roma. Calcio e Basket le linee guida dell'amore incondizionato verso lo sport, ossessionato dagli amarcord, dal vintage e dai Guerin Sportivo d'annata, vivo anche di musica rock e dei film di Cronenberg. Citazione preferita: "en mi barrio aprendí a no perder".